Paolo Boncompagni
Responsabile organizzativo del Concorso Internazionale di Danza “Città di Spoleto”: un incarico che hai reso prestigioso ricoprendolo da ormai 22 anni e per il quale sei stato premiato con il “Premio Positano - Leonide Massine per l’Arte della Danza” per l’opera svolta in un ventennio nell’organizzazione di eventi didattici ed artistici e ultimamente il “GDAWARDS2011” come migliore promotore della danza in Italia.
Ci vuoi parlare del Concorso e del lavoro che hai svolto perché giungesse ad acquisire tanto prestigio?
Colgo l’occasione per dire due parole sui concorsi di danza. Da un po’ di anni è scoppiata questa moda. Ne trovi uno in ogni angolo. Forse si pensa che organizzarli sia un business, ma vi posso garantire che, se viene organizzato con tutti i crismi e con il dovuto rispetto per i partecipanti, non è così. Ho visto concorsi della durata di un giorno dove i ragazzi non potevano provare, dove non sono previste lezioni di riscaldamento, dove si esibivano a notte inoltrata dopo essere stati per ore e ore in attesa, dove vengono istituite categorie in cui sono iscritti ragazzi dai 5 ai 14 anni, creando ovviamente nei giurati imbarazzo nel giudicare danzatori così diversi per struttura fisica e per preparazione tecnica. Ma ho anche visto altri concorsi ben organizzati dai quali prendere spunti per migliorare. Un’ultima osservazione: la validità di un concorso non si misura dal numero degli iscritti, ma dalla qualità dei partecipanti. Alla luce di questo posso dire serenamente e tranquillamente che il Concorso che ho la fortuna di dirigere è il più importante che si tiene in Italia e uno dei più importanti in Europa. Tutte le principali Accademie e Scuole di Ballo di Danza Italiane ed estere iscrivono spontaneamente i loro giovani allievi a Spoleto. Un motivo ci sarà. E poi Spoleto non è solo il Concorso, ma è una settimana dedicata completamente all’arte coreutica: mostre, conferenze, presentazione di libri, spettacoli e, ovviamente, il Concorso. Tutto questo è possibile raggiungerlo e mantenerlo, che è poi la cosa più difficile, solo lavorando con serietà e professionalità avvalendosi di collaboratori che credano totalmente nella validità e nella mission dell’evento. Mission che è quella di offrire opportunità di studio e di lavoro. E tutto il lavoro viene sicuramente ripagato dalla soddisfazione che provi nel vedere “un tuo ragazzo” danzare sul palcoscenico di un qualsiasi teatro del mondo.
Da dove è scaturita la tua passione per il mondo della danza ? ci sono degli studi a monte? e in quale altro modo la soddisfi oltre che impegnandoti nell’organizzazione del Concorso?
Ho studiato architettura a Roma e quindi lontanissimo dal mondo della danza. Questa passione è nata in me anno dopo anno. E’ cresciuta proporzionalmente con il crescere del concorso, con il vivere a fianco di personaggi che ruotano intorno a questo mondo nel quale mi sento a mio agio. Amo questo mondo con tutti i suoi pregi e difetti. Certo non c’è solo il concorso, che già mi impegna parecchio. Organizziamo anche altre manifestazioni, spettacoli, stages, incontri, non solo nell’ambito della danza, ma in tutto quello che poi è Cultura. Inoltre sono Team Manager di una squadra di Basket in carrozzina ( A Ruota Libera) che milita nel Campionato Italiano di Seria A. E di questa cosa sono orgogliosissimo.
Tra le personalità di spiccata levatura professionale con cui sei a contatto, chi rappresenta per te un punto di riferimento e crescita?
Assolutamente il Prof. Alberto Testa. Un personaggio unico. Ex danzatore, coreografo, Direttore di Accademie e di Enti lirici, docente di storia della danza, giornalista, storico, critico. Posso tranquillamente dire che è la Danza in Italia. A dicembre compirà 90 anni. Sono 22 anni che collaboriamo insieme e per me è stato e sarà sempre un punto di riferimento. Voglio aggiungere anche altre due persone che hanno molto contribuito alla crescita del concorso: Nicoletta Balduzzi, il vero motore organizzativo, al mio fianco da sempre, e Irina Kashkova che, in solo quattro anni è riuscita ad accrescere l’internazionalità dell’evento e a far sì che il Concorso entrasse nell’International Federation Ballet Competition, federazione che associa i 20 migliori concorsi nel mondo.
Alberto Testa
Il tuo lavoro ti porta in giro per il mondo e avrai conosciuto molte realtà di cultura e spettacolo diverse; quali ti hanno lasciato un segno?
Quando vado in giro, vado perché sono invitato dagli organizzatori di altri concorsi e quindi ho pochissimo tempo per conoscere altre realtà culturali diverse dalla Danza.
Ultimamente sei stato ospite dell’Associazione Napoli Cultural Classic a Nola, in occasione della XII edizione del Premio; quale ricordo ne porti ?
Un ricordo bellissimo, non solo per la bellezza dei posti e per la squisita ospitalità, ma soprattutto per la professionalità da voi dimostrata in questo grosso impegno organizzativo. Lo scrivevo al Dott. Carmine Ardolino, o meglio a Mino: si può fare a meno delle hostess tutte vestite uguali, delle veline, dei buttafuori, ma non si può fare certamente a meno di persone vere, serie e professionali come voi.
Un saluto a tutti voi e speriamo di sentirci per progettare qualcosa insieme.
Anna Bruno