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10/06/2022
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I finalisti di CineCi' - CortiCulturalClassic 2022 a Palma Campania vi aspetta la grande festa del cinema giovanea
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l'artista Francesco Diana: "Cerco di trasmettere il rispetto, l’uguaglianza e la trasparenza e quindi l’amore in qualsiasi forma tra gli esseri umani attraverso una mia visione "
16/06/2022
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INTERVISTE ESCLUSIVE NAPOLI CULTURAL CLASSIC: Antonio Masullo, avvocato scrittore
DI CHI PARLIAMO
Antonio Masullo, avvocato penalista, specializzato altresì in diritto civile per il recupero coatto del credito, e in materia di telecomunicazioni per le conciliazioni innanzi al Corecom e l’Agicom.
Come sei pervenuto all’idea di un tipo di formazione professionale, poi realizzato con successo: per una scelta operata per tempo o per quella casualità che a volte modifica i percorsi di vita?
RISPOSTA: La mia formazione professionale, in realtà, nasce in primo luogo da un profondo atto di fede nel Diritto inteso nel senso più ampio. Quello che è accaduto, nel mio percorso formativo di giurista, è frutto di scelte operate nel giusto tempo, ma rappresenta anche la sintesi di tante “casualità”, che inevitabilmente hanno costruito il mio essere uomo nel lavoro e nel privato.
Di certo, credi in ciò che fai con riconosciuto impegno, ma ci sono cose che vorresti cambiassero sullo scenario della giustizia di oggi?
RISPOSTA: Vorrei che la Giustizia, con il suo reale e primordiale valore, fosse più vicino alla gente, alle persone che si rivolgono a questa meravigliosa donna “bendata”, e che vi infondesse nuova fiducia. La Giustizia ha il dovere di restare al di sopra delle parti e, nel contempo, ha l’obbligo di illuminare lo spaccato sociale in cui viviamo e tirarne fuori l’oggettiva verità. Penso che molte siano le cose da cambiare allo stato attuale, attraverso un’opera di riforma e di rinnovamento strutturale di tutta la macchina giudiziaria, al fine di rendere al Paese un servizio qualitativamente migliore, e quindi anche maggiormente funzionale.
Esercitare la professione di avvocato e dedicare tempo alla famiglia: riesci a soddisfare entrambe le esigenze in tempi e modi confacenti al tuo modo di essere?
RISPOSTA: E’ davvero molto difficile, ma cerco di fare il mio meglio per migliorarmi giorno dopo giorno come professionista e, allo stesso tempo, di essere presente con i miei familiari più cari: mia moglie Giusy e i nostri due splendidi bimbi, Maria Greca e Francesco Maria. Confesso che, a volte, vorrei dare di più ai miei cari, e trascorrere molto più tempo con loro, ma il lavoro, questo amato e sofferto lavoro, m’impone la legge della dedizione e della diligenza, che fanno un po’ da paletto allo sconfinato desiderio di vivere maggiormente la mia famiglia.
E di tempo certo ne richiede molto anche la stesura di un romanzo; quando ti sei reso conto di nutrire la passione per la Scrittura e cosa ti ha spinto a realizzare il tuo primo romanzo “Solo di passaggio” che risale al 2001?
RISPOSTA: Scrivere, per me, significa dar voce alla propria anima, facendo veicolare sulla carta, le sue sfumature più intime e profonde. E’ quasi una forma di outing che mi consente di attraversare le varie epoche della mia vita, con l’arrivo a un nuovo me stesso, e ripartire poi per un nuovo viaggio, una nuova avventura, verso un altro me. “Solo di passaggio”, rappresenta un po’ la sintesi di alcuni eventi vissuti con gli occhi di un adolescente che, per caso o per destino, si affaccia al mondo adulto e ne manifesta le impressioni, le emozioni, i genuini pensieri.
“Solo di passaggio” ha conseguito premi che ti hanno di certo gratificato e incoraggiato a proseguire nel percorso letterario: ce ne vuoi parlare?
RISPOSTA: In realtà, non sono stati i riconoscimenti giornalistici e i premi conseguiti che mi hanno incoraggiato a continuare a dare “voce” alla mia penna. Si tratta invece di un “sentire il respiro del proprio spirito” che si origina e ti soffia come un vento nuovo nel cuore, fino a risalire alla tua mente e poi, incessantemente come un tamburo battente, ti martella, fino a quasi diventare un’ossessione, e te ne liberi soltanto quando ti “sottometti” alla sua volontà, e inizi a dar vita a personaggi, storie, eventi che non sai nemmeno tu da quale parte di te vengano fuori; eppure erano lì, sì, proprio lì ,dentro di te, e attendevano soltanto il tuo … Sì!
A distanza di oltre dieci anni pubblichi “Namastè in viaggio verso te” . Dalla struttura dell’opera si intuisce la presenza a monte di un’idea particolare che sentivi il bisogno di concretizzare …
RISPOSTA: Namastè è un diario che nasce in una determinata epoca della mia vita: dopo la morte di entrambi i miei genitori, e in particolar modo di mia madre, e combacia con l’inizio della mia vita matrimoniale. E’ uno scritto che ho desiderato con tutte le mie forze, per mettere un sigillo definitivo a quella che era stata la mia vita fino all’attimo in cui ho perso mia madre, la mia radice, al fine di poter entrare, con un “cuore nuovo”, in un presente di uomo marito, e successivamente di padre.
Nel dicembre 2012, ti cimenti in nuovo progetto editoriale di cui avremmo piacere ci parlassi.
RISPOSTA: “Il Diario di Alma – con le ali della mia Poesia”, è un romanzo che tocca una tematica molto attuale e complessa: la violenza sulle donne. Alma è una scrittrice famosa, che ha alle spalle un matrimonio fallito, matrimonio che si è rivelato nel tempo un sudario, intriso soltanto di violenze, oppressione, negazione. Alma, decide di dire basta a tutto questo dolore folle e insensato e, attraverso un diario scritto al figlio Edoardo, decide di rivelare al mondo, ma soprattutto a sé stessa la verità che non ha mai osato rivelare, ma alto sarà il tributo che dovrà pagare.
E’ un testo che sta riscuotendo molto successo, sia di critica che di pubblico, tant’è che il prossimo 10 aprile sarà oggetto di un’audizione presso il Consiglio Regionale della Campania, con la presenza di politici, sociologi, giuristi, giornalisti e operatori del settore.
E’ un romanzo scritto a “quattro mani” con la poetessa Tina Piccolo, ambasciatrice della poesia italiana nel mondo, a cui devo riconoscere il merito di avermi dato davvero una straordinaria opportunità artistica e professionale.
Che importanza dai alla Scrittura, nella tua vita? Anche la Poesia investe i tuoi interessi?
RISPOSTA: E’ la parte di me che mi salva ogni volta che il mondo diventa feroce e spietato nei miei confronti. E’ il mio rifugio, la mia zona di equilibrio, in cui ogni volta riconosco me stesso, e comprendo chi sono, da dove vengo, e dove sto andando.
La Poesia mi affascina, mi allieta lo spirito, e non ti nego che a volte mi ci sono cimentato.
Vero è che l’ultima poesia de Il Diario di Alma”, che si intitola “Con le ali della mia Poesia”, l’ho scritta proprio io, ed è stato davvero un momento “magico” …
Hai preferenze in termini di generi letterari o sei un lettore curioso anche delle novità?
RISPOSTA: Amo la narrativa in senso lato, con particolare attenzione al romanzo in forma diaristica, ma sono anche un lettore curioso, aperto ad altri generi, purché mi colpiscano dentro, nel cuore.
C’è un Autore o un Romanzo a cui sei particolarmente legato?
RISPOSTA: Mi piacciono Isabelle Allende, Susanna Tamaro, Romano Battaglia, Alberto Bevilacqua, Alexander Dumas, Oriana Fallaci, e non posso non andare a dormire, se non con qualche rigo di “Va dove ti porta il cuore”, oppure di “Paula”, o ancora di “Alle porte della vita”…
Quali sono i Valori in cui credi e che vorresti trasmettere con i tuoi scritti?
RISPOSTA: La fede, la genuinità dell’Amicizia, l’Amore incondizionato, la speranza abbracciata alla volontà di fare le cose con rispetto e passione, la cultura del confronto, la comprensione delle diversità.
Coltivi altri hobby o ci sono interessi che vorresti coltivare, ma te ne manca il tempo?
RISPOSTA: Ho l’hobby di andare in bicicletta, ma non lo faccio quasi mai per questioni di tempo, e poi mi piace da morire cucinare e ascoltare della buona musica.
Hai avuto modo di conoscere la realtà dell’Associazione Napoli Cultural Classic: qual è la tua opinione in proposito?
RISPOSTA: L’Associazione Napoli Cultural Classic è una realtà culturale che consente al merito di venir fuori dal mare della mediocrità e avere la possibilità di esser valutato da occhi criticamente e intellettualmente preparati. Non ci sono filtri, edulcorati e/o edulcoranti, ma soltanto tanta genuina passione per tutte le forme della “signora” Arte, al fine di dar il giusto “merito” al vero e incontaminato “talento”.
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