DI CHI PARLIAMO
l' artista albanese Vladimir Llakaj
Tanti sono i riconoscimenti ricevuti nel corso della Sua carriera e, lo scorso 25 maggio, Le è stato conferito anche il Premio Napoli Cultural Classic con la seguente motivazione:
Agendo sul materico della scultura con un modellato vigoroso e monumentale e proponendo il modulo pittorico con veloci pennellate, si presenta come un esponente di spicco della cultura artistica albanese di cui mantiene la tradizione, fondendola con sapienza in un linguaggio della modernità.
Cosa ricorda di quell'esperienza e cosa ha rappresentato per Lei?
Quest' esperienza è stata una cosa bellissima e inaspettata: ha rappresentato la risposta ad alcune domande che ogni artista pone a se stesso dopo un lungo lavoro. La motivazione ha dato l' esatto significato al mio percorso artistico. Certo, ricevere un premio in Italia, per un artista, è una grande gioia e, per questo premio, ringrazio molto l' Associazione Napoli Cultural Classic: il suo presidente, Carmine Ardolino e tutto il suo staff.
Ci vuole parlare della Sua "avventura" italiana iniziata nel 1991 e che l'ha visto impegnato negli studi prima a L'Aquila e poi a Bologna?
La mia avventura in Italia comincia subito dopo un momento drammatico della storia del mio Paese. Nel marzo del '91 ero studente e parte attiva di un movimento studentesco di Tirana, impegnato contro la dittatura in Albania. Non pensavo che mi sarei potuto allontanare dall'Albania, anche se, nei dormitori degli studenti, in quel tempo si era cominciato a imparare in fretta le lingue straniere, a significare che si stava preparando un' uscita dalla dittatura. Io ero scettico, perché la chiusura delle Università mi faceva capire che l'istruzione stava finendo. In quel tempo ho preso la decisione di completare i miei studi in Italia, che rappresentava, per noi studenti dell' arte figurativa, il posto ideale. Ho cominciato gli studi a l'Aquila per continuare poi a Bologna ed essere così più vicino a Firenze. Gli spostamenti in molte città mi permettevano di raccogliere informazioni relative al mondo artistico.
La successiva permanenza a Firenze cosa ha rappresentato per Lei?
La permanenza a Firenze per me ha un significato straordinario. Oltre a essere una delle città più belle del mondo, è anche una città in cui si può vivere e sentirsi felici ogni giorno, perché è vivibile grazie al suo rispetto per la dimensione umana. La cultura che mi offriva era esattamente quella che io e molti altri artisti albanesi desideravamo. Nei miei lavori si vede l'influenza della scultura Rinascimentale Italiana; anche se io cerco di essere diverso, la sua influenza è stata inevitabile.
Il ritorno in Albania nel 2000 da quali progetti è stato sollecitato e cosa ha avuto la possibilità di realizzare?
Il mio ritorno in Albania ha rappresentato la risposta all' irrefrenabile desiderio di servire il mio Paese, pur essendo cosciente della grande diversità esistente tra la mentalità che avevo assorbito e quella che avrei trovato. Ho constatato che l'Albania, con la transizione, era tornata indietro. Non era cominciata la democratizzazione con la fine della dittatura: nei dieci anni trascorsi, era tornata molto indietro, nei nebbioni più oscuri della sua storia e della sua mentalità. La sola conquista era rappresentata dalla libertà di esprimersi, inesistente sotto la dittatura; probabilmente, è stata la chiave democratica che, in un modo o in un altro, ha tirato fuori, lentamente, l'Albania da una transizione sofferta e dolorosa.
I miei progetti per la scultura erano di creare e installare delle sculture liriche, sculture da parco, prendendo l'ispirazione dalla vita di ogni giorno. Queste sculture dovevano porsi in opposizione all'arte scultorea del realismo socialista che in se stesso aveva una tematica forzata, lontana dalle emozioni naturali e viventi e lontana dalle esigenze di un' arte libera.
Ho realizzato alcune sculture da parco, liriche, figurative e altre con un' esigenza formale più astratta con tendenze liriche, per dare un messaggio di libertà spirituale, indirizzato all'entusiastica ricerca del cambiamento, con l'abolizione della rigidità del pensiero che caratterizzava l' arte del periodo precedente..
Quale ruolo riveste nel Suo Paese?
Al momento sono professore e insegno presso l' Universita delle Belle Arti. Fino a poco tempo fa ero direttore dell' ex Cinecittà Albanese. Nel mio paese cerco sempre di essere una voce indipendente dalla politica, ma sempre una voce ragionevole e artistica.
Ha partecipato a molte mostre internazionali che Le hanno permesso anche incontri con altri Artisti del nostro tempo: come vive l'esperienza del confronto?
L'esperienza del confronto è, per l'Artista, una grande occasione per capire verso quale direzione si sta sviluppando la sua ricerca artistica. Per me il confronto è sempre come un libro aperto e lo vivo con grande gioia. Resto sempre affascinato e, a volte, non riesco neanche a giudicare le opere degli altri Artisti. Conoscere delle personalità del campo artistico l' ho visto sempre come uno interscambio di idee e di nuovi sensazioni che non puoi trovare in un altro modo.
A cosa si ispirano le Sue opere e quali sono i tratti personali che le rendono uniche?
Le mie opere si ispirano alla realtà, alle storie umane passate o presenti che hanno insiti e trasmettono messaggi eccellenti per la vita. Nel momento della realizzazione di un' opera cerco di studiare bene la sua parte formale. L'opera deve incorporare il messaggio e, possibilmente, deve avere almeno qualcosa di nuovo, di personale, nel campo della scultura; deve tracciare senz' altro anche una via incontrollabile per sentire un po' di libertà vera, per sentire anche l'inconscio; è quest' intimità, tra quello che so e quello che cerco di imparare durante il mio lavoro, che deve concludere l'opera. Nel mio lavoro desidero sempre incorporare l'entusiasmo umano, la cosa più incantevole della natura umana. Si vede che da lì è cominciata ogni cosa meravigliosa che ereditiamo.
A quale progetto sta attualmente lavorando?
Sto lavorando a una serie di sculture e dipinti che avranno come tematica l'amore. Nel frattempo, cerco di realizzare anche lavori commissionatimi oppure progetti per i quali il tema è predefinito.
Quali consigli darebbe ai giovani Artisti che aspirano al successo?
Ai nuovi artisti, che pretendono di avere successo, darei i seguenti consigli, anche se i consigli in generale sono relativi: 1° conoscere e coltivare sé stessi; 2° conoscere in profondità la storia dell' Arte; 3° amare e valorizzare il lavoro degli altri; 4° lavorare molto, con amore e coraggio, per rispettare la propria intuizione.
a cura di Anna Bruno