DI CHI PARLIAMO
Ivan Boragine alias sindaco Michele Casillo
Tante le interviste da te rilasciate negli ultimi tempi, soprattutto sulla scia del grande successo ottenuto con la partecipazione a "Gomorra La Serie" . La Napoli Cultural Classic ti ha riconosciuto, da sempre, le capacità di cui sei dotato e da anni ti accompagna lungo il percorso artistico. Un'intervista esclusiva non poteva mancare…
Cosa ha rappresentato per te l'interpretazione dell'ormai famoso sindaco Michele Casillo, sia nella finzione artistica che nella tua realtà di uomo?
Raccontare una storia cruda, importante e tremendamente attuale, ha rappresentato per me il riempimento della famosa valigia. Un mix di regali sia al personaggio interpretato, che all’uomo attore che lo interpreta. Nella finzione artistica è tutto limitato al personaggio interpretato . Ogni volta è una nuova conoscenza ; una nuova scoperta per portare sullo schermo, e al servizio del pubblico, tutte le varie sfumature che lo stesso personaggio richiede. Nella realtà di uomo, come per ogni personaggio, lascia un segno a seguito delle emozioni vissute. Certo è che, nel momento in cui quel personaggio si spegne, si ritorna sé stessi, pronti ad accogliere e a mettersi al servizio di altri personaggi.
Tanti i consensi raccolti e la tua pagina fb trabocca di fans . Cosa senti di dover dire, soprattutto ai giovanissimi, in risposta all'ammirazione per te e per il tuo personaggio, ma che potrebbe investire anche la realtà che non è affatto da ammirare?
Mi auguro sempre che l’ammirazione sia per la riuscita dell’interpretazione del personaggio e non per quello che potrebbe rappresentare nella realtà. Il racconto di Gomorra è il paradigma di una situazione globale dietro la quale non ci si può più nascondere e non si può più far finta che non ci sia.
Tanti i nuovi compagni di lavoro che hai conosciuto sul set: in che termini si sono intrecciati i rapporti? Si riesce a diventare amici tra attori che si contendono la scena?
Con molti di loro i rapporti si sono limitati al set. Con pochi altri, compatibilmente con gli impegni di ognuno, ho creato un rapporto di amicizia, magari basato anche su un semplice messaggio per ricordare, l’uno all’altro, che si è sempre presenti nella propria vita, anche con un semplice pensiero. Credo che l’amicizia, quella vera, vada oltre i luoghi, tempi o situazioni. Nasce a prescindere da tutto. E’ uno scontro/incontro di energie che, se calamitate l’una verso l’altra, non puoi fermare.
Cos'è cambiato nella tua vita in seguito alla nuova ondata di popolarità?
Il tempo a disposizione per me stesso. Le “amicizie”…(risata ).
Come vivi il tuo "essere Napoletano", in contesti che generano difficoltà relazionali a causa di persone prive di spirito umano e sociale oltre che ignoranti?
Sta all’intelligenza delle persone saper distinguere i vari comportamenti, i vari modi di fare, esprimersi e agire. Come si suol dire, “tutto il mondo è paese”. L'umanità ha molto in comune; siamo in fondo simili negli istinti e nei cinque sensi; le differenze derivano dall'ambiente e dall'educazione ricevuta.
"Gomorra La Serie" ora è diventata internazionale: quale ricaduta ci sarà, a tuo parere, per la visibilità delle problematiche che ci assillano?
All’estero, credo siano abituati a progetti che, in un certo senso, esibiscono le varie verità dei singoli paesi interessati. Penso che non sia certo un progetto televisivo a dare visibilità a problematiche che ci assillano e delle quali si conoscono fin troppo le origini.
Quali nuove esperienze stai vivendo in ambito teatrale?
Il nuovo progetto teatrale “Do not disturb”, con la regia di Mario Gelardi, mi sta dando tante soddisfazioni. “Do not disturb” è un format teatrale che trasforma le stanze degli alberghi in veri e propri palcoscenici teatrali. Le camere da letto fanno da scenografia naturale a storie che si svolgono in tempo reale. Lo spettatore penetra direttamente nel post intimità delle coppie, assiste, ascolta, quasi spia i personaggi poco prima che lascino la stanza.
Quali progetti hai per il futuro?
Far “combaciare” i progetti di vita con quelli lavorativi. Spesso non si riesce in questo, ma con l’impegno, la caparbietà e la forza di volontà, miste anche alla fortuna, proseguo a piccoli passi verso il raggiungimento del mio sogno.
Vorrei approfittare di quest'intervista, per ringraziare pubblicamente la Napoli Cultural Classic per tutto l’impegno profuso a sostegno dell’arte.
a cura di Anna Bruno