Dario Renda si confessa..esclusiva settembre 15, 2014 \\
Dario Renda si confessa in esclusiva per la Napoli Cultural Classic


la meglio gioventù indipendente del mondo artistico

1. Quale ricaduta hanno
avuto le tue esperienze di vita personale sulla tua decisione di intraprendere
la carriera inizialmente di fotografo d’arte e ora di produttore e art director?
Sono sempre stato appassionato dell’arte in genere, in particolare della
pittura e della scrittura, due modi per riuscire a catturare e rendere eterni
persone, paesaggi, emozioni, storie di vita ed altro ancora. Mi sono innamorato
della fotografia poichè, attraverso quest’arte, posso catturare attimi
irripetibili, emozioni, posso raccontare storie e rendere immortale ciò che
catturo con la macchina fotografica.
Nel mio cammino ho incontrato ed ho potuto collaborare con tanti grandi
artisti tra cui il regista Luigi Marmo grazie al quale mi sono avvicinato al
mondo dell’audiovisivo. Insieme, anche, a Massimiliano Mariotti e Carlo Fenu,
abbiamo fondato la Hobos Factory una rete di autori e professionisti, di
artigiani dell’immagine e sviluppando progetti insieme mi sono specializzato
come produttore ed art director senza mai lasciare la mia fotografia!
2. Quanto ha contato per te
nella tua formazione artistica, il contesto
ambientale, familiare e sociale?
Moltissimo
perché sono stato, fortunatamente, sempre sostenuto dalla mia famiglia, in particolare
da mia madre anche perché mio padre si è ammalato gravemente quando io ero
appena maggiorenne! Sono poi Nato a Napoli, in italia, culla dei più grandi
artisti che il mondo abbia mai conosciuto, ed io vivo la mia nascita come un
grande vantaggio anche se, sfortunatamente, a causa di tante scelte sbagliate
effettuate dai nostri “Governanti” il nostro paese non offre più né grandi
stimoli né grandi opportunità ma io sono un’ottimista di nascita e sono
convinto che le cose possono cambiare in meglio e lotto affinché io possa
essere una parte di questo cambiamento!
3. Le parole del grande
regista Federico Fellini:
“L’unico vero realista è il visionario”, in che termini si adattano
alla tua arte?
Credo che tutta l’arte si regge sul
rapporto tra due poli opposti, l’impressione di realtà e la proiezione onirica!
L’arte è in continuo equilibrio come un trapezista sul filo.
4. A cosa ti stai dedicando ora e quali saranno i
tuoi prossimi impegni professionali?
Attualmente mi sto dedicando allo studio dei misteri di Napoli,
leggende e fantasmi, per riuscire a realizzare una serie di immagini in
fotomanipolazione per poi realizzarne una mostra e cosa per me più importante,
insieme a Luigi Marmo e con l’aiuto della Napoli Cultural Classic nella persona
di Carmine Ardolino stò cercando di realizzare un sogno, una visione, la
produzione di un film!
5. Cosa consiglieresti
ai giovani che vorrebbero intraprendere oggi la tua carriera professionale?
Di insistere e di non arrendersi mai, io sono convinto che bisogna
sempre seguire ed inseguire i propri sogni senza mai arrendersi e senza pensare
se sia più o meno facile.
6. Raccontaci brevemente come hai scoperto la
passione di esprimere la tua “arte” attraverso la fotografia?
Non c’è stata una vera e propria scoperta ma una scelta, la fotografia,
era, per me, il mezzo migliore per realizzare quello che volevo, la possibilità
di raccontare ed il potere di rendere immortale!
7. Puoi prendere
l’impegno fin da ora a partecipare ad un party art della Napoli Cultural Classic
?
Sarebbe solo un onore per me!
8. Ritieni ci
sia ancora spazio per il lavoro di
fotografo in Italia ?
Credo che c’è sempre spazio per l’arte e per gli artisti in
genere, dal fotografo all’attore, dal pittore al regista. Mi ha colpito molto
la frase di un film “ Quasi Amici” in cui il protagonista afferma che l’arte è
l'unico segno del nostro passaggio sulla terra.
9. Con tanto lavoro che svolgi e ti prende
tempo, riesci a trovarne anche per altro?
Non so in che modo, ma certo!, faccio tantissime altre cose, insieme ad
altri amici/artisti/professionisti abbiamo aperto una label indipendente XXXV
per promuovere e produrre musica indipendente, un modo per creare nuove
opportunità, nel mio privato poi, adoro leggere, dipingere, passeggiare in
montagna e cercare sempre nuove avventure da vivere!
10. L’attore Johnny
Depp nel film Il Cappellaio matto dice “Ho una malattia si chiama fantasia: porta
quasi all'eresia è considerata
pazzia...” ; quale è la tua fantasia nel
cassetto?
Sono una persona molto ordinata ma il mio cassetto è stracolmo in modo
disordinato di idee, progetti, fantasie e visioni di ogni genere. La fantasia,
a me più cara e che spero di realizzare al più presto, è la possibilità di
realizzare un film che ho molto a cuore e di cui non dirò nulla per
scaramanzia!
A cura di Katiuscia Verlingieri