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L'artista cinese Liu Ruowang, premio Napoli Cultural Classic, conquista con il suo Pinocchio la Germiania
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I finalisti di CineCi' - CortiCulturalClassic 2022 a Palma Campania vi aspetta la grande festa del cinema giovanea
07/06/2022
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il bello e il brutto dell'arte e spettacolo in primo piano
NON SOLO “MIAMI ART BASEL” – UN TENDONE SULLA SPIAGGIA ZEPPO DI STREET ART, SCRITTE AL NEON E OPERE DI WARHOL E BASQUIAT
All'interno della luminosa tenda bianca, con una vista mozzafiato sul mare, si può ammirare una vasta gamma di opere e stili artistici. Tra questi: uno specchio accostato alla scritta “Selfie” con una luce al neon rosa, “Death to Shepard Fairey” e “Guardians’ Fall”, un bambino che giace davanti a quattro carri armati…
Da http://news.artnet.com
La folla si era già riversata intorno al tendone in spiaggia dello SCOPE Miami quando, ieri a mezzogiorno, la fiera ha aperto i battenti per l’anteprima VIP.
All'interno della luminosa tenda bianca, con una vista mozzafiato sul mare, si può ammirare una vasta gamma di opere e stili artistici. Colori vivaci, estetica da street-art, testi e scritte al neon. Un esempio calzante: uno specchio ovale accostato alla scritta “Selfie” con una luce al neon rosa, presso lo stand MORDEKAI da Ken Borochov.
I visitatori che percorrono la navata centrale possono osservare un lavoro appeso alla Inner State Gallery, di Detroit: “Death to Shepard Fairey” (2014) di Ryan McCann, un uomo ricoperto da una tessuto in fibra nero nella posizione del crocefisso.
Proseguendo nel percorso. La galleria di New York “Life as a Work of Art” mostra il lavoro di tre dei suoi artisti: i grandi dipinti di Mark Beard, le fotografie di Marwane Pallas e le drammatiche immagini di Alberto Sorbelli di origini italiane.
La “Woolff Gallery” di Londra espone un lavoro di Russell West intitolato “Gnab III”, un tripudio di colore a forma di stella.
La “Galleri Oxholm” di Copenaghen mostra alcune sculture dell'artista di Hong Kong Johnson Tsang, tra cui “Looking for Me”, in cui un bambino osserva un vecchio in uno specchio e “Guardians’ Fall”, dove un bambino giace davanti a quattro carroarmati.
scope miami art show 2
La galleria di Londra la “Omer Tiroche” porta diversi nomi famosi, tra cui Richard Prince e Andy Warhol, nonché Harings e Basquiat che si adattano particolarmente bene all’atmosfera.
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ANCHE LADY GAGA CI TIENE A FARCI SAPERE DI ESSERE STATA VIOLENTATA ALL’ETÀ DI 19 ANNI E CHE HA DOVUTO SOTTOPORSI AD UNA TERAPIA INTENSA PER SUPERARE IL TRAUMA
‘’Lui aveva 20 anni più di me, io ero solo una ragazzina’’. E ancora: «Non lo dissi a nessuno, neanche a me stessa per lungo tempo. E poi mi sono detta: Sai cosa? Tutto questo bere e queste sciocchezze, devi andare alla fonte, altrimenti non andrà via. Non andrà mai via»…
Lastampa.it
Lady Gaga ha rivelato di essere stata violentata all’età di 19 anni e che ha dovuto sottoporsi ad una terapia intensa per superare il trauma.
Ospite dello show radiofonico di Edward Stern, la cantante (all’anagrafe Stefani Germanotta), 28 anni, ha raccontato il dramma subito quando il conduttore le ha chiesto di spiegare il significato della canzone “Swine” .
Dopo che lo stesso Stern ha suggerito che potesse alludere a uno stupro, ha poi chiesto a Lady Gaga se fosse stata violentata da un produttore discografico. A quel punto la cantante ha replicato: «Ho passato cose orribili di cui oggi posso ridere, ma solo perché sono stata sottoposta a terapia mentale e fisica per poter guarire durante gli anni». Poi ha aggiunto: «Ero in un guscio. Non ero me stessa. Per essere onesti, avevo 19 anni. Frequentavo la scuola cattolica e poi è successo una cosa folle ed io ho pensato: “Sono così gli adulti?” Ero molto ingenua».
Alla domanda se abbia mai affrontato lo stupratore, che all’epoca aveva 20 anni più di lei, Gaga ha risposto: «Penso che mi avrebbe terrorizzato. Una volta lo vidi in un negozio e rimasi paralizzata dalla paura. Perché è stato solo anni dopo che mi sono resa conto di quello che mi era capitato. Lui aveva 20 anni più di me, io ero solo una ragazzina». E ancora: «Non lo dissi a nessuno, neanche a me stessa per lungo tempo. E poi mi sono detta: Sai cosa? Tutto questo bere e queste sciocchezze, devi andare alla fonte, altrimenti non andrà via. Non andrà mai via».
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PROPORRE UN CAFFETTANO CON IL DISEGNO DELL’INGUINE NEL MEDIO ORIENTE DI OGGI E’ IMPENSABILE. MA ERA POSSIBILE PER HUGUETTE CALAND NELLA BEIRUT DEGLI ANNI ’70
I caffettani, gli abiti e un certo numero di dipinti dell’artista libanese Huguette Caland saranno esposti a New York alla Lombard Freid Gallery. La mostra sarà incentrata interamente sulla figura della provocatoria figlia del primo presidente del Libano dopo l’indipendenza…
Da http://news.artnet.com
In queste immagini il davanti e il didietro di uno dei caffettani disegnati dall’artista libanese Huguette Caland a Beirut negli anni ’70.
Questo modello, insieme ad altri e a un certo numero di dipinti, saranno esposti alla Lombard Freid Gallery di New York per una mostra incentrata sulla figura di Huguette.
Oggi è quasi impossibile immaginare una donna nel mondo arabo (per non parlare della figlia del primo presidente dopo l’indipendenza) che si arrischi a tale comportamento osé.
Allora Beirut era ancora "la Parigi del Medio Oriente", tra minigonne, bikini e in generale, tante e diverse espressioni dell’arte radicale. Questo dimostra quanto le cose siano cambiate e quanto diverse potrebbero essere.
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DIMMI CHE MIAMI - BENVENUTI AL “DESIGN MIAMI”, LA FIERA CHE RIDISEGNA I CONFINI TRA ARTE E ARREDO CON SUPERFICIALIA': UN’AUDI GIGANTE RIPOSA AL CENTRO DELLA SAL
A
Da una serie di soffici sculture degli Haas Brothers della “R & Company” di New York, i beniamini del mondo del design, a uno stand psichedelico di Coral Morphologic, ai pop-up del Marina Abramovic Institute. Ce n’è per tutti i gusti e le fantasie. E ci si sente lontani anni luce da quel senso di design tradizionale, fatto di tavoli rettangolari e banali sedie…
Da http://news.artnet.com
Dov’è il confine tra design e arte? Fino a che punto possono andare insieme funzionalità e bellezza? Come sarebbe vivere circondati da nient'altro che da oggetti belli? Queste sono solo alcune delle domande che una visita alla decima edizione del Design Miami potrebbe ispirarvi.
Da una serie di soffici sculture degli Haas Brothers della R & Company di New York, i beniamini del mondo del design, a uno stand psichedelico di Coral Morphologic, e ai pop-up del Marina Abramovic Institute. Ce n’è per tutti i gusti e le fantasie. E ci si sente lontani anni luce da quel senso di design tradizionale, fatto di tavoli rettangolari e banali sedie.
Inoltre, il Design Miami presenta qualcosa che anche le migliori fiere d'arte spesso non hanno. Ogni stand e sezione cura nel dettaglio il proprio ambiente. Sono stati investiti grandi sforzi per creare esperienze diverse in ogni parte della fiera.
Il Design Miami è infine un’apologia dell’azienda in generale. Ci sono brand dappertutto. Ci sono stand sponsorizzati da Fendi, Swarovski e Perrier-Jouet,
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I CITTADINI LONG ISLAND NON VOGLIONO NEL PARCO DEL QUARTIERE LA SCULTURA DI CHEWING GUM, ALTA TRE METRI, REALIZZATA DA OHAD MEROMI E COSTATA 515 MILA DOLLARI DI SOLDI PUBBLICI
L’opera, dal titolo “The Sunbather”, dovrebbe rappresentare una persona sdraiata a prendere il sole - All’artista andranno circa 100 mila dollari, ovvero il 20% del valore dell’investimento. La restante parte servirà per finanziare l’acquisto dei materiali, l’installazione, l’assicurazione e tutte le operazioni preparatorie…
Francesco Semprini per “la Stampa.it”
Un «mostro» magenta alto circa tre metri. Questo è il motivo che ha fatto infuriare gli abitanti di Long Island City, quartiere del Queens che si affaccia sull’East River. Si tratta di una scultura di gomma da masticare, rosa «shocking», come la storica chewing gum che fa le bolle più grandi del mondo, e che sarà installata in un parco del quartiere.
L’opera, dal titolo «The Sunbather», dovrebbe rappresentare una persona sdraiata a prendere il sole, almeno con l’aiuto di un po’ di immaginazione. Il punto è che a far andare su tutte le furie la cittadinanza di Long Island City, oltre il dubbio gusto dell’opera, è il suo prezzo, ovvero 515 mila dollari.
Gli abitanti, infatti protestano per il fatto che siano stati spesi così tanti soldi pubblici per la statua di gomma da masticare, quando ci sarebbero tante altre spese più urgenti da affrontare nel quartiere. La scultura, realizzata dall’artista di Brooklyn, Ohad Meromi, è stata commissionata dal Dipartimento degli Affari Culturali della città, che ha istituito un comitato ad hoc di tre membri, con il compito di scegliere l’opera più adeguata tra quelle presentate da una serie di candidati.
All’artista andranno circa 100 mila dollari, ovvero il 20% del valore dell’investimento. La restante parte servirà per finanziare l’acquisto dei materiali, l’installazione, l’assicurazione e tutte le operazioni preparatorie. Ma tutto ciò al quartiere non va giù: «C’era Steve Wonder nel comitato di selezione? - commenta con dubbio gusto un cittadino su Lic Post - Visto che costa denaro ai contribuenti erano i contribuenti che dovevano avere il diritto di votare».
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BARBARESCHI: ‘’RIAPRIREMO IN GIUGNO E SARÀ UN TEATRO POP. MUSICA E RISTORANTE” - POI INVOCA UNA CLASS ACTION DA PARTE DEGLI ABBONATI - MONACI ANNUNCIA UNA BATTAGLIA LEGALE
Il nuovo direttore artistico Luca Barbareschi: “Al momento il teatro è inagibile. Servono 700mila euro per i lavori e 600mila per la campagna di lancio” - La protesta di sette compagnie: ‘’La chiusura del teatro è un danno per noi. Invitiamo Barbareschi a ripensare la sua scelta’’...
Sara Grattoggi e Stefano Petrella per “la Repubblica - Roma"
Riaprirà fra maggio e giugno il Teatro Eliseo. Con una vocazione “pop” e una programmazione aperta anche alla musica, grazie a un accordo con l’Accademia di Santa Cecilia.
A delineare il futuro della sala, dopo lo sfratto del 20 novembre, è stato ieri il nuovo direttore artistico, Luca Barbareschi. «Al momento il teatro è inagibile: ci piove dentro, il palcoscenico è devastato e vanno messi in sicurezza gli impianti. Entro 10 giorni cominceremo i lavori per far sì che si possa riaprire nell’arco di 5 mesi».
Gli interventi, ha spiegato Barbareschi, «dovrebbero costare 700mila euro», a cui si aggiungeranno i 600mila per la nuova campagna di lancio. La “macchina” dell’Eliseo, a regime, costerà poi «5 milioni di euro l’anno».
Una volta rialzato il sipario, il nuovo Eliseo «avrà una collocazione “pop”, ovvero popolare - ha sottolineato Barbareschi - Ma l’accordo con Mibact, Comune e Regione è di farne un ‘Tric’, ovvero un teatro regionale di interesse culturale”. La sala, ha spiegato, «entrerà a far parte della mia Casanova Multimedia e il sogno è di farne una factory di idee».
Sì, quindi, a «una compagnia stabile larga» (e all’eventuale “recupero di parte dell’organico della vecchia gestione”), alle «sinergie con gli altri teatri », a «attività di formazione», «alla musica, grazie a un accordo con Santa Cecilia che porterà la sinfonica al Grande Eliseo e quella da camera al Piccolo». E, «perché no?», in prospettiva anche alla possibilità di un ristorante. Il progetto è poi di «aprire il teatro anche d’estate e di far cominciare gli spettacoli alle 19.30».
Ma se Barbareschi guarda al futuro, non risparmia critiche alla gestione passata. Auspicando addirittura «una class action da parte degli abbonati di questa stagione teatrale».
A ribattere punto per punto, è il direttore artistico uscente, Massimo Monaci: «Ci attrezzeremo per rimborsare gli abbonamenti (circa 400mila euro ndr)». Ultima stoccata sul contratto con la proprietà: «Ho già rilevato le quote di Corsi e Eleuteri (due dei tre soci ndr) - ha detto Barbareschi - Da statuto, il contratto d’affitto del teatro deve ottenere i quattro quinti dell’assemblea dei soci, di cui il trust Monaci detiene il 34% — puntualizza invece l’ex direttore artistico, non escludendo una battaglia legale —
Quindi a Barbareschi non sarà sufficiente accordarsi con gli altri due». E incalza: «Il marchio Eliseo appartiene alla gestione e non escludo di ricominciare da capo in un altro teatro della città».
D’altra parte in una nota congiunta protestano le sette compagnie che avevano spettacoli in programma nella sala di via Nazionale, sono gli Stabili di Napoli, Catania, Bolzano e Verona, la Fondazione Teatro Metastasio di Prato, la compagnia Umberto Orsini, l’associazione Teatrale Pistoiese e la Compagnia OffRome. Scrivono: «Invitiamo Barbareschi a ripensare la sua scelta e chiediamo il soccorso delle istituzioni, e del Comune di Roma in particolare, in un grave momento di crisi».
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PER MIGLIAIA DI PERSONE IL BLOG EROTICO È UN MODO PER REINVENTARE LA PROPRIA VITA SESSUALE. QUASI SEMPRE LE COPPIE SI INCONTRANO PRIMA ON LINE E POI NELLA REALTÀ, OFF LINE. MA POSTARE FOTO E VIDEO RESTA È DIVENTATO UN ATTO SESSUALE A SE STANTE - 2. ‘’TUMBLR” È LA PIATTAFORMA PERFETTA PER GLI ESIBIZIONISTI. L‘11,4% DEI 200.000 BLOG PIÙ VISITATI, CIOÈ 22.775, SONO PER ADULTI, PORNO O VIETATI AI MINORI. L’IDEA DI CREARSI UN’IMMAGINE EROTICA, ESSERE GUARDATI, RIPOSTATI, COMMENTATI, È UN MODO PER FORMARE UNA COMUNITÀ. CREANDO IL PROPRIO BLOG, LE COPPIE RENDONO PUBBLICO CIÒ CHE È PRIVATO - 3. SECONDO “JOURNAL OF SEX AND MARITAL THERAPY”, LE COPPIE CHE CONDIVIDONO IL PORNO HANNO SPESSO RELAZIONI PIÙ SALDE E MINOR LIVELLO DI STRESS. SE È VERO, ALLORA I BLOG DELLE COPPIE SU “TUMBLR” SONO LE STORIE D’AMORE DEL VENTUNESIMO SECOLO -
da www.dailydot.com
Ci sono 206 milioni di blog su “Tumblr”. L‘11,4% dei 200.000 più visitati, cioè 22.775, sono per adulti, pornografici o vietati ai minori. E’ un flusso di corpi che si muovono e penetrano in GIF e JPG, da guardare e ripostare. Bisogna solo cliccare.
Gli utenti “The Snake” e “The Rabbit”, una coppia di ventenni, hanno anche una colonna sonora che si può ascoltare cliccando alla fine della pagina: Portishead, Mumford & Sons, per un’esperienza sessuale completa. Dovunque spuntano primi piani dei loro genitali, c’è pure una sezione dedicata ai loro giocattoli erotici preferiti. La regola del loro blog è una sola: sii il più personale possibile, senza però farti identificare.
Sono sposati e sono scambisti digitali. Quando on line funziona bene, seguono incontri reali. La prima volta è accaduto dopo essersi scambiati e mail con un’altra coppia. I quattro si sono piaciuti e si sono incontrati a casa. Quasi non si sono parlati, è stato tutto un arrotolarsi di lingue, mani e genitali. Con un’altra coppia di scambisti hanno poi deciso di lanciare “The Good Porn Project”, un blog che raccoglie contenuti porno ma sofisticati, di gusto, che siano di ispirazione per altri. Intanto postano i contenuti fai-da-te, foto e video visti da migliaia.
Dan è un novizio del panorama sessuale dei blog. Ha un rapporto a distanza con la sua fidanzata e si mandano foto porno (mai video) e messaggi eccitati, ma tutti possono vedere e leggere. Li seguono in 110.000. Dan spiega: «“Tumblr” mi ha dato la possibilità di vedere altri tipi di corpi, più naturali rispetto a quelli che vedi nei film porno».
Come dice il “Time” siamo entrati nell’era del nudo tollerabile. Secondo lo studio del “Pew Research Center” il 44% di giovani fra 18 e 24 anni hanno ricevuto foto intime o messaggi espliciti, mentre il 15% lo ha inviato. Era il 2012, oggi il numero è molto superiore.
“Tumblr” è il luogo perfetto per gli esibizionisti. L’idea di crearsi un’immagine erotica, essere guardati, ripostati, commentati, è un modo per formare una comunità. Creando il proprio blog, le coppie rendono pubblico ciò che è privato.
Secondo uno studio del “Journal of Sex and Marital Therapy”, le coppie che condividono la pornografia hanno spesso relazioni più salde e minor livello di stress. Se è vero, allora i blog delle coppie su “Tumblr” sono le storie d’amore del ventunesimo secolo.
Come dice il “Time” siamo entrati nell’era del nudo tollerabile. Secondo lo studio del “Pew Research Center” il 44% di giovani fra 18 e 24 anni hanno ricevuto foto intime o messaggi espliciti, mentre il 15% lo ha inviato. Era il 2012, oggi il numero è molto superiore.
“Tumblr” è il luogo perfetto per gli esibizionisti. L’idea di crearsi un’immagine erotica, essere guardati, ripostati, commentati, è un modo per formare una comunità. Creando il proprio blog, le coppie rendono pubblico ciò che è privato.
Secondo uno studio del “Journal of Sex and Marital Therapy”, le coppie che condividono la pornografia hanno spesso relazioni più salde e minor livello di stress. Se è vero, allora i blog delle coppie su “Tumblr” sono le storie d’amore del ventunesimo secolo.
Il boom di questi blog è la reazione digitale al grande momento degli scambisti negli anni Settanta. I loro seguaci sono attenti, ardenti, libidinosi. Nella sezione domande, si legge: «Perché non postate qualcosa da settimane? Abbiamo bisogno di un video». Oppure «Il “Fappening” ha dimostrato che le celebrità fanno filmati sexy orrendi».
“C” e “J”, la coppia nota come “Seattle255”, fanno sesso mediamente due volte al giorno. Le loro foto ritraggono per lo più lei, ma entrambi hanno i volti oscurati. Hanno 20.024 followers. Possiedono una buona telecamera e ci tengono a fare filmati di qualità.
Per migliaia di persone il blog erotico è un modo per reinventare la propria vita sessuale. Quasi sempre le coppie si incontrano prima on line e poi nella realtà, off line. Ma postare foto e video resta è diventato un atto sessuale a se stante. Racconta “Seattle255”: «A volte dobbiamo smettere di scrivere per dedicarci a fare sesso. “J” scrive prima “cazzo” e poi lo facciamo. In questo caso scrivere è un preliminare».
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