I vinti non dimenticano è l’ultimo libro scritto da Giampaolo Pansa e pubblicato recentemente da Rizzoli. Già poche settimane dopo la pubblicazione del libro, in particolare, esso è subito entrato nelle classifiche dei libri più venduti, posizionandosi al terzo posto in quella del 18 ottobre 2010. Tale evento conferma l’affetto che i lettori nutrono per Giampaolo Pansa, un giornalista e scrittore di saggi e romanzi storici famoso per aver pubblicato nel 2003 Il sangue dei vinti (Sperling & Kupfer) e nel 2006 La grande bugia (Sperling & Kupfer).
L’autore, inoltre, è famoso anche per aver pubblicato recentemente anche Notte a Is Arenas (Il Maestrale, 2010) e I cari estinti (Rizzoli, 2010).
Nel suo ultimo libro, I vinti non dimenticano, lo scrittore sembra chiudere il ciclo iniziato con Il sangue dei vinti e La grande bugia, trattando di un altro periodo storico molto importante per il nostro Paese, quello post-Liberazione e, in particolare, nell’anno 1945 -1946. Con queste parole l’autore spiega la sua decisione di scrivere I vinti non dimenticano:
Dopo il grande successo di vendite e di polemiche per II sangue dei vinti, uscito nel 2003, erano in molti a chiedermi di scrivere un nuovo libro che completasse il racconto di quanto era successo in Italia nei mesi successivi alla liberazione. La domanda nasceva da una constatazione: per non affidare al mercato un testo di mille pagine, avevo lasciato da parte le vicende di molte zone dell’Italia centrale e del nord. Adesso sto colmando quel vuoto con questo lavoro che ho intitolato I vinti non dimenticano.
La narrazione, in particolare, inizia da due regioni dell’Italia centrale, la Toscana e le Marche, e arriva alle città del nord raccontando tutto ciò che i libri di storia non dicono, storie negate e messe a tacere che sono al di là del campo di battaglia; storie di vinti, più che altro, ma anche storie di vincitori, tenute nascoste per imbarazzo o vergogna.
Ogni storia raccontata nel romanzo, in particolare, racconta un aspetto inedito del nostro dopoguerra che mette in scena, ogni volta, un protagonista diverso grazie all’accurato lavoro di ricerca dell’autore:
Nel mio libro sono testimoni e parenti delle vittime a parlare, io ci ho messo semplicemente il mio stile e la pietà per il lato umano di ciascuna vicenda.
Il percorso narrativo si snoda in diverse città: Ancona, Bologna, Ferrara, Firenze, Fiume, Gorizia, Grosseto, Lucca, Piacenza Pistoia, Prato, Siena, Trieste, e tantissime altre.
Gli eventi narrati lasciano senza parole, ma sono importanti per avere il quadro completo di un periodo storico importante del nostro Paese e per aver modo di imparare dai nostri stessi errori.
Si parla, infatti, dell’occupazione di Trieste, Fiume e Gorizia con le migliaia di deportati di cui si sono perse le tracce; delle stragi in Toscana avvenute nel periodo successivo alla Liberazione; degli stupri e agli omicidi di uomini e donne; del terrorismo rosso e delle tecniche per espandere il conflitto; delle lotte politiche tra democristiani e socialisti che si opponevano al Comunismo; le vittime civili annientate dai bombardamenti degli alleati; e tanto altro ancora.
La storia narrata da Giampaolo Pansa, come sempre, è quella nuda e cruda che supera le ideologie e la politica.
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