- GRILLO E VENDOLA SI SCAZZANO SU SAVIANOFabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"
beppe grillo Allora, l'antefatto è questo.L'altra sera, nel corso del suo quarto e ultimo show al Gran Teatro di Roma, Beppe Grillo ad un certo punto se ne esce così. «Roberto Saviano, per carità, è bravissimo. Ma "Vieni via con me" è un programma Endemol. E di chi è la Endemol? Di Silvio Berlusconi. Dunque quando Saviano fa audience, a guadagnare è il Cavaliere.
Se poi ci aggiungiamo che Saviano lancia accuse a destra e a manca, senza però fare mai mezzo nome, è facile capire perché Silvio goda come un riccio» (in sala, 3.500 persone - tutto esaurito - che restano sorprese, mute, non un accenno di applauso per il comico genovese).
Passano poche ore e arriva la replica. Nichi Vendola - il leader di Sinistra ecologia e libertà, l'ex comunista che per hobby scrive filastrocche e che fu tra i primi a dichiararsi omosessuale, «non gay, sia chiaro», l'uomo colto e sensibile che ha letto Neruda, Pirandello e Pasolini e che secondo alcuni starebbe rosicchiando consensi e voti al Pd - è ospite di Maria Latella su Sky Tg24. E va giù duro.
saviano G «Quella di Grillo è una deriva di integralismo. E si tratta, a mio parere, di un fenomeno piuttosto preoccupante: perché se ciascuno sente di possedere il metro per giudicare, si finisce in una sorta di giudizio universale permanente. Insomma - conclude Vendola - io penso che la politica sia il campo della verità con la "v" minuscola, ma se qualcuno pensa di avere sempre la verità con "v" maiuscola, è chiaro che finisce poi per sentirsi Savonarola».
Grillo, adesso, sospira; poi, con la voce che conoscete: «No, dico: lei ha idea di che fine fecero fare a Savonarola?».
SILVIO BERLUSCONI Wikipedia: «Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 - Firenze, 23 maggio 1498) è stato un religioso e politico italiano. Appartenente all'ordine dei frati domenicani, nel 1947 fu scomunicato da papa Alessandro VI, l'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come "eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove"».
Ancora Grillo: «Ora, a parte che se fosse vissuto in quest'epoca, a Savonarola avrebbero organizzato subito una puntata di "Porta a Porta" e così forse sarebbe persino riuscito ad evitare il rogo... il punto è che io, in comune con Savonarola, ho solo una cosa: la parola. Con la differenza che io la uso in Rete, la faccio viaggiare con Internet. Dove non ci sono padroni. E dove il consenso è incontrollabile. Se dici cose giuste, oneste, ti dicono che hai ragione e che sei perbene. Se fai il furbo, ti scoprono dopo mezzo secondo. Un modo di procedere, mi rendo conto, che Vendola, purtroppo, non può capire».
NIKI VENDOLA Non sia severo, Grillo.
«Senta: sa quanti anni sono che Vendola fa politica? Trenta. Vendola è nato facendo politica».
E allora? Se anche fosse? Non è mica reato fare politica per mestiere.
«Vede, il fatto è che Vendola fa politica vecchia. Sta lì che promette e fonda partiti, ma non è più tempo di partiti, non c'è più storia del Pci che tenga, o tradizione, o destra e sinistra. Questo è il tempo dei giovani e della loro forza in Rete».
Anche Vendola, nella campagna elettorale delle ultime elezioni regionali, ha usato molto Internet.
Eddy il compagno di Nichi Vendola «Vede? Anche lei che mi sta intervistando è vecchio. Lei ha la testa di un vecchio...».
Grillo, la prego...
«Cosa vuol fare, eh? Vuol dimostrare che io ce l'ho con Vendola? Ma guardi che io sono oltre, capitooo?».
Non sarà, mi scusi, che lei invece si rivolge ad un elettorato molto vicino a quello, magari più politicizzato, di Vendola?
Vendola «Ah ah ah! Ma che dice? Ma di quale elettorato parla? Noi siamo un popolo che sta lì, in Rete. Tutti insieme senza leader. È Vendola che aspira ad essere un leader, non io, non uno solo di noi aspira a questo ruolo».
Grillo, è un po' complicato crederle.
«E invece deve! E se non è servo di qualcuno scriva che per candidarsi alle prossime Comunali con il nostro simbolo a cinque stelle basta inviarmi una email e dimostrare di non essere iscritto ad alcun partito e di avere la fedina penale pulita... Lo spieghi anche a Vendola cosa significa avere la fedina penale pulita, lui che in Puglia s'è ritrovato con mezza giunta sotto processo...».
Vendola, amareggiato: «Mi spiace che Grillo usi un linguaggio così violento. Mi addolora la deriva distruttiva del suo impegno. No, non riesco a capire la politica quando diventa, come in questo caso, livore e contumelia».
Savonarola Per paradosso, alle nove della sera, sul sito personale di Vendola ( www.nichivendola.it) c'è ancora una pagina che comincia così (ma che è ormai superata dagli eventi): «Pubblichiamo un post di Beppe Grillo che esplicita il sostegno a Nichi per la battaglia intrapresa dal presidente della Regione Puglia in difesa dell'acqua come bene comune e contro il nucleare...».
2- PINO DANIELE CONTRO LO SCRITTORE - «SE FOSSE PERICOLOSO LO AVREBBERO GIÀ FATTO FUORI»Enrico Paoli per "Libero"
Ieri sera doveva essere fra gli ospiti della puntata di "Vieni via con me". Il duo Fazio&Saviano gli aveva chiesto di cantare "Napule è", pensando al suo nuovo disco, e alla situazione della sua città. Ma siccome Pino Daniele preferisce dire ciò che pensa veramente, senza mediazioni e mediatori, a Milano non c'è andato preferendo uno show ristretto a Roma.
A Saviano, però, le ha cantate, usando la nota più alta. «Hanno fatto fuori Falcone e Borsellino perché erano vicini alla verità. Se Saviano era pericoloso non lo facevano fuori?», dice il cantante parteneopeo, durante la presentazione del nuovo disco, «io non mi permetto di giudicare, ma sono nato in mezzo alla camorra e dico che se avessero voluto farlo fuori lo avrebbero già fatto. Evidentemente non è pericoloso come loro».
PINO DANIELE Ma come un napoletano che attacca un altro napoletano, possibile? «Ci sono tanti paradossi in questo Paese», dice Daniele, «ad esempio chi produce lo spettacolo di Fazio?». La Endemo, la stessa del Grande Fratello, gli facciamo notare. «Appunto», ironizza Daniele. Insomma fa più stupore chi si stupisce che il fatto in sè. «Uè detto ciò bisogna ammettere che Saviano è un eroe», dice Daniele, «mi piace il fatto che faccia lezioni di vita civile, che educhi le nuove generazioni perché è così che si estirpa questo cancro, con l'educazione. Ecco, Saviano è un educatore. Ma la mafia è spietata».
Già, la criminalità organizzata non fa sconti a nessuno. Soprattutto quando ci sono in ballo interessi forti. E a Napoli ci sono. «La mia città ha tanti problemi», dice il cantante campano, «ma quello dei rifiuti è un problema strutturale, e non è certo colpa di questo governo se siamo arrivati all'emergenza. La colpa vera è del sistema che non funziona». Insomma, ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità. Cosa che fa anche Daniele nei confronti della Lega, contro la quale aveva sparato ad alzo zero in una sua vecchia canzone.
Fazio e Saviano «Non penso più che "questa Lega è una vergogna" (come scrisse nel pezzo "Ò Scarrafone", ndr). È una vergogna tutto», dice l'artista napoletano, cedendo al qualunquismo dopo anni di militanza sudista, «alla fine saranno gli artisti a salvare la situazione, gli artisti sono più seri delle istituzioni. Negli ultimi dieci anni sembra che la cultura dia fastidio, invece è necessaria per affrontare periodi come questo e tenere vive le idee e le proprie radici ».
Può darsi, fatto sta che la canzone impegnata, come ammette lo stesso Daniele, è morta e «non suscita più emozioni». Eppure la sinistra l'ha spacciata per anni per la sola cultura ALL’ARMI SIAM FAZISTI! - CON UN STRAORDINARIO ELENCO DI DISGRAZIE LENITO DALLE BATTUTE DI CORRADO GUZZANTI, IL DUPLEX STREGA 9MLN 600 MILA SPETTATORI (31%), SU RAITRE: ROBA DA FINALE DI COPPA DEL MONDO - MARONI CE LA FA A FARE UN MINI-COMIZIO CON UNGHIATA A FABIOLO (SAVIANO NON SI FA VEDERE) - MACIOCE (“IL GIORNALE”): “NON POSSIAMO CONTINUARE A TIRARE FUORI LA VECCHIA SCUSA. SONO STATI I PIEMONTESI, I SAVOIA, I FASCISTI, I LÙMBARD, I VENEZIANI, I BARBARI, GLI YANKEE, I MARZIANI. TUTTI TRANNE CHE NOI”… 1 - FAZIO-SAVIANO: NUOVO RECORD, 9.6 MILIONI DI TELESPETTATORI (Ansa) - Nuovo record per Vieni via con me e per Raitre. La terza puntata del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano ha registrato ieri sera 9 milioni 600 mila telespettatori pari al 31.60% di share.
maroni-saviano 2 - ARRIVA LA REPLICA DI MARONI "LOTTA ALLE MAFIE È ARRESTARE I LATITANTI"...Da "Repubblica.it"
Come Bersani, come Fini, arriva anche la "lista" di Roberto Maroni. Dopo le polemiche sulla 'ndrangheta, dopo il monologo di Saviano, dopo lo scontro tra lo scrittore di "Gomorra" e la Lega, il ministro dell'Interno è di scena a "Vieni via con me". E' il diritto di replica che lo stesso titolare dell'Interno ha chiesto con forza. E più che una "lista" è un mini-comizio, nel quale elenca tutto ciò che ha fatto il governo e il suo ministero per combattere le mafie.
Roberto Maroni "Le mafie si combattono arrestando i latitanti, sequestrando i patrimoni, contrastando la penetrazione nel tessuto economico", dice. "L'ultimo che abbiamo catturato è stato Iovine. Mancano Michele Zagaria e Matteo Messina Denaro, ma il cerchio si stringe attorno a loro. "E da oltre due anni colpiamo la criminalità organizzata al cuore del suo patrimonio economico".
LA LISTA DI MARONINel finale arriva anche un riferimento diretto e polemico nei confronti di Saviano: "La 'ndrangheta interloquisce con la Lega? Affermazione falsa e offensiva per i tanti che come me contrastano da sempre ogni forma di illegalità, ed è soprattutto smentita dalle recenti operazioni fatte in lombardia contro la 'ndrangheta, che hanno portato al coinvolgimento e persino all'arresto di esponenti politici di altri partiti ma non della Lega. Mi chiedo allora perché indicare proprio e solo la Lega?".
SAVIANO vieni resize Poi, parlando in diretta con Fazio, difende ancora le ragioni della polemica. "Non è stato detto che le mafie cercano di interloquire, ma che inteloquiscono con il Carroccio. E' cosa diversa". Il conduttore ci scherza su, e dice che anche lui vuole il diritto di replica, "magari tre giorni al ministero degli Interni al posto suo".
La serata. L'inizio della trasmissione, in attesa del clou col ministro degli Interni, è dedicato ai tagli alla cultura. Dopo la lista-incipt di Fabio Fazio ("I desideri impossibili", tra i quali mai più firme contro Roberto Saviano), un testo di Camilleri letto da Nicola Zingaretti. "Perché la cultura non è vero che non fa mangiare". Subito dopo, un altro testo, esilarante, sui vantaggi della vecchiaia. La firma è quella prestigiosa di Carlo Fruttero.
Fazio e Saviano Alle 21.19 tocca a Saviano. Nel suo monologo si parla di ecomafie. Una montagna, quella dei rifiuti illegali gestiti dalle organizzazioni criminali, "che sarebbe la più alta del mondo". Per lo scrittore di Gomorra è dunque la serata della "monnezza", dell'emergenza spazzatura a Napoli. "Le discariche sono piene, ma perché? - si chiede Saviano -. Si riempiono perché la Campania è la pattumiera dei rifiuti del Nord. E l'emergenza continua è il frutto del traffico dei rifiuti, che vale per le organizzazioni criminali miliardi di euro".
Lo scrittore di Gomorra parla di responsabilità politica. "Centrodestra e centrosinistra hanno cercato di risolvere il problema, tutti con esito drammatico: Antonio Rastrelli, Antonio Bassolino, Corrado Catenacci, Gianni De Gennaro, Guido Bertolaso, tutti, con responsabilità diverse, hanno fallito". E descrive il meccanismo criminale che conduce i rifiuti, anche e soprattutto quelli tossici, dal Nord al Sud del Paese. Operazione gestita dalla camorra e dalle ecomafie. Che riescono addirittura a "vendere", sotto forma di fertilizzante, quei materiali. "Guadagno, sul guadagno". E sul traffico, attacca Saviano, "guadagnano tutti, anche la politica".
Fazio Benigni e Saviano a Vieni via con me Così, conclude, "quando ascoltiamo le risposte dei politici del Nord che dicono 'non vogliamo la vostra spazzatura, sono problemi di Napoli', in realtà non è così: la spazzatura di Napoli è di tutti, il Paese è unito, ragionare così è da codardi, miopi e in malafede".
Prima e dopo l'intervento di Maroni, due momenti toccanti. La liste delle vittime della strage di Piazza della Loggia, che tuttora non ha colpevoli, e la "lista" della sorella di Stefano Cucchi, che ricorda in diretta le cose più belle della vita di suo fratello, morto dopo una incredibile e ancora non del tutto chiarito arresto per detenzione di stupefacenti. "Il suo sorriso - ha detto Ilaria Cucchi -, quando da bambino correva incontro a nostro padre di ritorno dal lavoro", "la sua dolcezza, quando non riuscivo a dormire perchè avevo paura del buio e lui mi rassicurava"; "la sua allegria contagiosa, che ti tirava su di morale e riusciva sempre a strapparti un sorriso"; "la sua generosità, nell'aiutare sempre gli altri come poteva"; "il suo amore, grande, per la vita, che non avrebbe voluto lasciar andare".
saviano G Si parla anche di immigrazione, con Ivano Fossati canta da solo sul palcoscenico "Mio fratello che gaurdi il mondo", e di cosa vuol dire "fare", con la lista dell'architetto Renzo Piano.
22.29, è uno dei momenti più attesi, quello con Corrado Guzzanti. Satira a tutto campo, da Berlusconi e Bossi, dal Pd a Masi. Battute rapidissime, classiche freddure, ma dal sapore irresistibile se applicate all'attualità politica. Qualche esempio. "Berlusconi corrompe dei senatori: 'mi hanno detto che erano maggiorenni'". "Le scuole non hanno la carta igienica, la Gelmini invita i genitori a mandare i figli a scuola già defecati". "Anche Bossi chiama in questura, ma hanno capito solo Mu-ba-rak".
Il Pd è il primo partito al mondo a usare le primarie, e il primo che le perde". "La strategia di Tremonti: prima risaniamo i conti, poi vediamo chi resta vivo". "Il governo dei fatti, catturato il pusher". "La Camorra contro Saviano: la scorta ci impedisce un contraddittorio". E via così, fino all'esilarante "il Papa dice che il preservativo è ammissibile in certi casi...ci sono notti in cui fa veramente freddo".
VIDEO: LA SATIRA DI GUZZANTISi va verso la chiusura, e tocca ad altre due liste. Quella di Emma Bonino, che legge tutto ciò che viene fatto usando, abusando e strumentalizzando il corpo delle donne. "Anche le donne, quando fanno le sceme, sono sceme forte. Ma qualcuno ha scritto, le donne devono fare due volte le cose meglio per essere giudicate la metà. Per fortuna, non è così difficile". E quella di Susanna Camusso, la leader della Cgil che legge i pensieri delle donne che lavorano. A commento di entrambe, Fiorella Mannoia che canta "Sally" di Vasco Rossi.
fazio e saviano Chiusura, di nuovo, con Roberto Saviano. Stavolta il monologo è sulle mafie in Calabria, a Lamezia terme. Più volte lo scrittore, parlando delle pressioni di un boss mafioso della famiglia Torcasio su un prete - Don Giacomo - impegnato nel sociale, usa la parola "inteloquisce". E si senta ancora la eco della polemica con la Lega. In studio, il pubblico lo sottolinea con un applauso. Il resto è la vicenda - difficile, coraggiosa, quasi temeraria, di un sacerdote che cerca di "fare" assieme ai ragazzi handicappati, in un palazzo sequestrato ai boss, in un territorio ad alta densità criminale.
3 - PER SAVIANO IL NORD È SPAZZATURAVittorio Macioce per "Il Giornale"
No, Saviano, non è cosa e' niente. Ho sentito i camion scaricare di notte pattumiere di veleni nella mia terra. Ho visto troppa gente nel mio paese morire di malattie nuove e misteriose. Il mio cimitero è una Spoon River di fanghi tossici e tra quei nomi c'è anche mia madre. Ho letto le carte delle Asl che parlano di valori anomali per tumori e leucemie. Ho toccato la rassegnazione di chi vive a Sud del Liri, lì dove un tempo correva la nostra Mason&Dixon, la linea che divide il Nord dal Sud. Ho sentito la puzza della camorra bussare ai confini della mia valle. Non è cosa e' niente.
Solo che nel 2010 non possiamo continuare a tirare fuori la vecchia scusa. Sono stati i piemontesi, i Savoia, i fascisti, i lùmbard, i veneziani, i barbari, gli yankee, i marziani. Tutti tranne che noi. Ma davvero tu pensi che la questione meridionale si risolva dicendo che il Nord è spazzatura? Sono loro i bastardi. Sono loro gli untori. Sono loro, i capitalisti, che hanno infettato l'anima, la terra e le bestie del Mezzogiorno. Mi sembra un pregiudizio al contrario.
veltr93 corrado guzzanti La monnezza qui arriva da tutte le parti, clandestina e maledetta. Ma siamo noi che gli apriamo le porte. Siamo noi che ce ne fottiamo, che chiudiamo gli occhi, che diciamo vabbè. Sono i nostri amministratori che se ne fregano del domani: nel posto dove d'estate scendono gli orsi cosa può fare un po' di fame chimica?. Siamo noi che ci mettiamo i soldi nel portafogli. Tanto quello che non strozza ingrassa. I signori che tu conosci, gli infami della camorra, non parlano bergamasco. Hanno le nostre facce. Stanno qui da una vita e si sono messi la giacca e aprono discoteche che durano una notte, riciclano la puzza e la rendono oro. Ma è gente del Sud, maledettamente del Sud.
Non sarà l'odio verso il Nord a salvarci. Non ci basta più riesumare la questione meridionale, cantare i canti dei briganti e alzare la bandiera del Sud innocente e tradito. È solo un altro muro buono a spaccare questo straccio d'Italia. Scusami, ma voglio prendere il treno fino a Milano e poi il giorno dopo tornare giù, senza frontiere. Tu dici che i nostri contadini sono stati strozzati dai supermercati nordisti. È per questo che hanno svenduto la terra e le mele agli sciacalli della spazzatura. Lassù, però, la terra l'hanno difesa e le mele sono un marchio di qualità. Magari i fessi siamo noi e i saggi loro.
Non è cosa e' niente. E se tutto quello che dici è vero allora non ci resta che una strada. Pretendiamo, subito, adesso, il federalismo. Non malediciamo il Nord. Non spezziamo l'Italia. Ma facciamo il Sud. Senza scuse e capri espiatori.Post con tag rivolta TerzignoLa televendita dei miracoli italiani25 setPubblicato da Piter Cardone in Cronaca politica Nessun commento.Non è passato neanche un anno dall’annuncio della risoluzione dell’emergenza rifiuti, dato in pompa magna da Berlusconi con tanto di decreto legge, che tutta Italia va gradatamente scoprendo la verità che i napoletani conoscono da mesi: la monnezza è ancora e sempre più un problema.La televendita dei miracoli è stata ormai smascherata per quello che è, una fabbrica di frottole ad uso e consumo della propaganda, costruita ovviamente sulle spalle della gente e della loro salute. Su questa gigantesca balla, sulla montagna di rifiuti nascosta sotto al tappeto, Berlusconi ha foraggiato il proprio consenso appena vinte le scorse elezioni, fino ad essere nuovamente acclamato come l’Unto disceso in terra a dispensare miracoli.Ma, come tutti i prestigiatori di scarso talento, ha fatto poco o niente per nascondere il trucco: ha costruito discariche ai piedi di popolosi condomini e di ospedali e le ha trasformate in zone militari, scippandole così al controllo dei magistrati; ha equiparato a rifiuti normali, e quindi scaricabili in discarica, tutta una serie di rifiuti che in altre parti d’Italia e del mondo sono considerati altamente tossici; ha riaperto discariche nei parchi nazionali; ha coperto fin quando ha potuto, e cioè fino a quando l’opinione pubblica nauseata ha cominciato a rumoreggiare, chi, come Nicola Cosentino, è accusato di essere il referente politico della delinquenza organizzata che gestisce nei fatti questa ventennale vicenda protetta dalle influenti amicizie di Palazzo…Proprio come la polvere nascosta sotto al tappeto una volta dopo l’altra, i rifiuti sono tornati a far notizia, come le rivolte, le file di camion, la gente esasperata, i roghi… Ci sono comuni dell’entroterra casertano in cui in certi giorni la camorra dà fuoco ai cumuli di rifiuti, con grande beneficio per le sue tasche e grave danno per ambiente e cittadini, e luoghi in cui la spazzatura non è mai sparita: erano solo troppo lontani dagli occhi dei reporter della grande stampa…In un articolo di oggi su Repubblica, Roberto Saviano analizza la vicenda con l’occhio allenato di chi sa vedere cosa si nasconde dietro le cose, soprattutto al sud, e termina così la sua disamina: “Da Napoli parte un nuovo corso, quello che dimostra che per quanto si possa cercare di non mostrare, di negare, di nascondersi dietro proclami, la realtà che abbiamo sotto gli occhi questa volta è talmente schiacciante che nessuna forma di delegittimazione può renderla meno evidente. La spazzatura tornata nelle strade di Napoli sigla definitivamente il fallimento di un progetto, di un percorso, di una politica. Speriamo che queste verità, in grado di svelare definitivamente le tante menzogne spacciate come successi, possano innescare un percorso di cambiamento che se partisse dal Sud potrebbe davvero mutare il destino del Paese“.
L’articolo di Roberto Saviano su Repubblica del 25/09/2010