Film da vedere della Mostra del Cinema di VeneziaDalla storia bisex di James Franco alla liaison sadomaso di Cronenberg, dall'inno all'amore di Madonna al cinismo di Solondz: i film da vedere di Venezia 2011.
La 68° Mostra del Cinema di Venezia accende i riflettori sul cinema, il bel cinema, quello che tutti vorremmo vedere ogni sera nei nostri teleschermi, quello che attenderemo nelle sale italiane.
Ecco un elenco di film che vorremmo. vedere e basati su una solidità intelletuale forte. Alcuni di questi profumano anche di Oscar.
1. "Dangerous Method" - David Cronenberg dirige una Keira Knightley mozzafiato al fianco di Michael Fassbender e Viggo Mortensen in una passionale rivisitazione dell'intricata relazione tra Carl Jung, Sigmund Freud e la paziente Sabina Speilrein. Amore e psiche a tinte forti, tra ossessioni, sesso e desiderio. Dovremo attendere fino a novembre per vederlo al cinema, ma quello che è trapelato dalla Laguna ci ha incuriosito e non poco.
2. “Carnage” – Mettiamo un attimo da parte il fatto che su quattro attori che formano il cast, Christoph Waltz, Kate Winslet, John C. Reilly e Jodie Foster, ben tre sono Premi Oscar perché già questo potrebbe essere un buon motivo per voler vedere la nuova commedia di Roman Polansky. È la storia di due coppie di genitori, Michael e Penelope e Alan e Nancy, che si incontrano per parlare della zuffa avvenuta tra i rispettivi figlioletti. La situazione da rigida e compassata degenera in modo irreversibile. “Mio figlio ha fatto bene a pestare il vostro e con i vostri diritti umani mi ci pulisco il culo” è una battuta che da sola basta a farci desiderare di vedere questo film seduta stante.
3. “Dark Horse” - Dicono che il film di Todd Solondz sia originale e divertente, uno dei migliori. È la storia di Abe (Jordan Gelber), un inetto goffo e inconcludente che viene trattato a pesci in faccia dai genitori (Mia Farrow e Christopher Walken) con cui vive ancora nonostante l’età avanzata e che non fanno altro che paragonarlo al fratello perfettino e realizzato. Non solo: anche Miranda (Selma Blair),la ragazza dei suoi desideri, donna depressa ancora sotto per il suo ex fidanzato lo disprezza e non si vergogna a sbattergli in faccia la sua repulsione. Da non perdere.
4. “Contagion” – Doppietta di Kate Winslet che oltre a “Carnage” si presenta con questo thriller di Steven Soderbergh. Il cast ad alto tasso di fighitudine (oltre a Kate ci sono Gwyneth Paltrow, Marion Cotillard,Matt Damon e Jude Law che già da solo val bene il prezzo del biglietto) e la trama ad alto tasso ansiogeno (un virus letale che si espande a macchia d’olio) sono le regole per conquistare il grande pubblico. E infatti lo vogliamo troppo vedere: l’autunno è blockbuster. Il regista si è guadagnato un altro punticino affermando che il virus non è metafora di alcunché: “Il virus è il virus”.
5. “Wilde Salomè” - Il film di Al Pacino è stato definito gradevole benché sperimentale. Il film parla della sua passione quasi ossessiva per Oscar Wilde e la sua Salomè e mostra infatti “il percorso” che lo porta verso la connessione con il poeta inglese mentre si prepara per portare Salomè nei teatri. In una struttura attoriale di scatole cinesi, Al Pacino si ritrova attore di teatro (reciterà nel ruolo di Erode), regista di teatro, attore di cinema e regista di cinema, all at once. E noi lo vogliamo vedere, se non altro per lo sforzo e per la stupenda Salomè, l’attrice di “The Tree of Life” Jessica Chastain.
6. “W.E” – Il film di Madonna parla di quella che lei stessa definisce la storia d’amore più romantica del secolo messa in contrasto con le relazioni malsane inquinate dai giochetti di potere ; la love story tra Re Edoardo VIII d’Inghilterra e l’americana Wallis Simpson (per amore di cui Edoardo rinunciò al trono) si intreccia con una storyline collocata nei giorni nostri, quella tra una ragazza americana e un uomo di successo e che la tratta con arroganza e da cui lei dipende in tutti i sensi. Noi lo vogliamo vedere perché una storia d’amore scalda sempre il cuore e perché Madonna è pur sempre la nostra Madonna.
7. “Sal” – Ovviamente il film del bambino prodigio James Franco va visto, per forza. Franco, attore da kolossal e da indie movies, studente modello, artista e professore, a questo round si propone come regista e porta sul grande schermo il biopic dell’attore televisivo, cinematografico e teatrale italo-americano Salvatore Mineo Jr, detto Sal appunto. La produzione, lontana dai budget stellari di Hollywood, fa un profilo inedito dell’attore bisessuale accoltellato a morte durante una rapina nel 1976 di cui ritrae gli ultimi anni di vita, quelli distanti anni luce dai tempi dei fasti, delle nomination e dai lustrini della Hollywood che conta. Mineo, infatti, prima di cadere in disgrazia, si è aggiudicato due nomination all’Oscar (una nel 1955 per “Gioventù Bruciata” in cui recitò al fianco del mitico James Dean e una per “Exodus”, interpretazione che gli valse un Golden Globe come attore non protagonista). “Sal” è in lizza per aggiudicarsi il Queer Lion, il premio collaterale dedicato ai film che toccano tematiche lgbt.
8. “Tinker, Tailer, Soldier, Spy” – La spy story del regista svedese Tomas Alfredson ha ricevuto buone critiche soprattutto per la sua trama avvincente e intricata che, chi l’ha visto garantisce, lascerà gli spettatori di stucco a meno che non abbiano letto il libro da cui è tratto il film: La talpa dello scrittore inglese John Le Carré. Il film si svolge in piena Guerra Fredda e racconta la strenua caccia a una spia assoldata dai sovietici e infiltrata nei servizi segreti britannici. Ovviamente nel cast, quando si parla di inglesi, spunta sempre Colin Firth che forte dell’Oscar recentemente messo in saccoccia, come un bollino DOP, è garanzia di qualità. Lo vedremo di sicuro.
9. “Le Idi di Marzo” – Per continuare la saga “attori poliedrici tuttofare” non poteva mancare l’ultima fatica del paparazzatissimo George Clooney che per la quinta volta fa il regista e l’attore. Il cast è mitico ed è composto da Ryan Gosling, di cui sentiremo sicuramente ancora parlare a lungo, la brava Marisa Tomei, Paul Giamatti, l’eterea (e ex di Marilyn Manson) Evan Rachel Wood e il fenomenale Philip Seymour Hoffman. Il film che ha aperto il festival e ha entusiasmato la critica mette sotto i riflettori la politica americana portandoci dietro le quinte di una campagna elettorale del partito Democratico e svelando le trame nascoste e i compromessi che tutti sono costretti ad accettare in nome del potere. Niente che non sappiamo già, ma la critica assicura che la performance di Gosling sia degna di un premio. Staremo a vedere.
10. “Stateless things” – Non poteva mancare tra i dieci film da vedere un portacolori del cinema asiatico. Il film, uscito con il titolo originale Jultak Dongshi, è opera del regista coreano Kyungmook Kim . Un ragazzo nordcoreano che emigra in Corea del Sud illegalmente e lavora in una stazione di servizio, un ragazzo gay che ha una relazione clandestina con un facoltoso sugardaddy che lo maltratta, un finale tragico. Insomma, un film da vedere in compagnia e assicurandosi di essere di buon umore. Poi uscite di casa e andate in discoteca.