Nel tuo curriculum si legge che hai frequentato l'Istituto di Alta Formazione Accademia Nazionale di Danza di Roma e attualmente rivesti i ruoli di giornalista, critico, storico e docente di giornalismo on-line senza contare le collaborazioni che che è la Danza, le tue energie intellettuali e fisiche sono impegnate su vari fronti; come ti muovi in termini di priorità ?
Ogni cosa che faccio è perché ci credo fortemente per cui diventa una priorità. E’ vero sono impegnata su molti fronti che riguardano comunque la mia professione di giornalista e di conseguenza il segreto del mio successo è il lavoro certosino che svolgo quotidianamente. Il movente? Il grande amore che provo per quest’arte tanto sublime quanto effimera che è la danza: quando ti cattura il cuore e l’anima non ti lascia più sola!
Sicuramente, negli anni di formazione in Accademia, hai sognato di diventare una danzatrice. Cosa ti ha spinto verso altri scenari di vita?
Ho iniziato gli studi della danza che avevo tre anni e poi in seguito sono entrata in Accademia Nazionale di Danza dove ho avuto la fortuna di studiare con grandi maestri come Raffaele Paganini, Ugo Dell’Ara, Elsa Piperno e molti altri …
Ma la mia passione non è stato mai danzare, chi mi conosce lo sa, bensì scrivere di danza; ero affamata, in quegli anni ,della storia della danza e divoravo interi libri.
Quando ho conosciuto Emilio Carelli, noto nome del giornalismo italiano e mio compagno di vita, ho iniziato a unire la storia della danza e la passione per la danza con la strada del giornalismo. Lui per me è stato molto importante per la mia formazione ed è così che sono diventata giornalista.
Il Giornale della danza è il primo di informazione online sulla danza e lo dirigi con riconosciuta competenza; da cosa ne è nata la necessità in Italia?
Io sono stata la prima giornalista di danza a scrivere online, come dicono molti, un’antesignana . Questa esperienza è nata nel 1998 quando ho iniziato a scrivere per TGcom, la quarta testata giornalistica di mediaset, poi è venuto Telepiù dove ho condotto un Talk Show di danza, Sky Tg24, il settimanale A, la rivista Expression Dance . Ma dentro di me c’è sempre stata la voglia di fondare un giornale di danza online, anche perché in Italia non c’e ne erano. E quindi, con una squadra molto competente in materia, è nata la prima testata giornalistica online della danza in Italia www.giornaledelladanza.com.
Lungo il tuo percorso umano e professionale hai di certo incontrato persone e personalità di spessore che hanno contribuito alla tua crescita; ce ne vuoi parlare?
Sì, ci sono stati , uno di questi è stato Emilio Carelli , persona importante sia nella mia vita privata che professionale; poi, per elencarne alcuni: Enrico Mentata, Paolo Liguori, Maria Latella, Paola Saluzzi, i noti critici di danza Vittoria Ottolenghi e
Alberto Testa (con Sara nella foto) che sono state tutte persone direi fondamentali nella mia vita e a loro va tutta la mia riconoscenza.
Sei anche scrittrice di numerosi testi; da cosa è scaturito il bisogno di estrinsecarti anche sotto questa veste?
Beh, penso che i saggi, i testi, i libretti di sala, i reportage sono tutti strumenti della mia professione di giornalista e critico di danza. Sono sicuramente fondamentali per arricchire il proprio bagaglio culturale e storico.
Numerosi i Premi che ti sono stati conferiti; quale tra essi ha avuto un significato particolare di riconoscimento?
Ho ricevuto negli ultimi anni tutti i premi più importanti di danza , non solo in Italia, e di questo sono molto felice, ma il premio più importante è quello che ricevo tutti i giorni: quello di essere premiata dai miei lettori del giornaledelladanza.com, del consenso , delle affermazioni, talvolta anche dalle critiche del pubblico e tutto questo mi riempie di gioia.
Novità future?
Intanto per il Giornaledelladanza.com stiamo lavoro su molti fronti: la versione in più lingue, un incremento in redazione di nuovi giornalisti, l’applicazione Apple; siamo veramente in continuo aggiornamento. Un’altra novità è la direzione artistica del “Premio Amalfi Danza International” che premierà le eccellenze della danza internazionale e a questo progetto tengo in particolar modo , felice di avere al mio fianco il Prof. Alberto Testa, personaggio illustre del balletto.
Di recente hai avuto modo di conoscere la realtà dell’Associazione Napoli Cultural Classic; cosa hai percepito ? cosa ne pensi?
Una realtà straordinaria, giovane, dinamica, piena di entusiasmo, insomma ,una forza della natura! E poi quando con grande passione si fa qualcosa per la cultura e per l’arte veramente tanto di cappello e voi in questo siete bravissimi, complimenti.
Anna Bruno