"L'Italia farà la sua parte"Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi appoggia la strategia di Barack Obama sull'Afghanistan e assicura che l'Italia "farà la sua parte" perché in gioco c'è anche la lotta al terrorismo e "la nostra stessa sicurezza". "Abbiamo avuto, in questi giorni, strette consultazioni con gli Stati Uniti sull'Afghanistan. Io stesso - ha affermato Berlusconi - ne ho parlato con il presidente Obama la scorsa settimana". Afghanistan, Frattini: "Ritiro entro il 2013""Pensiamo che il 2013 sia l'obiettivo massimo e non l'obiettivo minimo per il graduale disimpegno dall'Afghanistan". Lo ha precisato il ministro degli Esteri Franco Frattini a margine di un convegno organizzato dall'Ispi. "Ci sarà - ha detto Frattini - un graduale disimpegno via via che l'Afghanistan sarà in grado di garantire la sua sicurezza. E questo non potrà avvenire in un tempo lungo".
Il ministro ha aggiunto che condivide "la strategia illustrata da Obama" per l'Afghanistan e precisato che "il contributo dell'Italia ci sarà", ma non è il momento di quantificare. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini a margine di un convegno organizzato dall'Ispi su Italia e Russia.
I talebani a Obama: "Aumenteremo gli attacchi"La guerriglia talebana promette che alzerà il tiro e aumenterà il livello dello scontro: la minaccia è la prima risposta dei fondamentalisti afghani dopo l'annuncio di Barack Obama che gli Usa invieranno altri 30.000 soldati sul campo di guerra. I fondamentalisti hanno annunciato che "aumenteranno gli attacchi" contro le forze della coalizione dispiegate in Afghanistan. E' quanto si legge in un comunicato dei talebani, pubblicato sul loro sito web in lingua pashtu.
Rasmussen: "L'operazione Nato sia multilaterale, non solo Usa"Intanto il segretario generale della Nato Ander Fogh Rasmussen, in un incontro con la stampa a Bruxelles, ha detto che nel 2010 gli alleati invieranno "almeno 5000 soldati in più in Afghanistan. Confermo che gli alleati Nato e i nostri partner faranno di più, sostanzialmente di più". Rasmussen ha riferito che alcuni Paesi annunceranno in questi giorni i nuovi impegni, mentre altri attenderanno lo svolgimento della conferenza sull'Afghanistan prevista il 28 gennaio a Londra. "Sono fiducioso che avremo almeno 5000 soldati in più e, dopo questi, anche qualche altro migliaio extra", ha sottolineando, precisando che si tratterà "di contributi aggiuntivi rispetto a quelli che erano già attesi per il 2010". L'obiettivo fondamentale della missione resta il passaggio della responsabilità della sicurezza nelle mani degli afghani. "Non lasceremo nessuna provincia o distretto finchè non saremo sicuri che le forze locali saranno in grado di farcela da sole, ha affermato il segretario della Nato, insistendo sull'importanza che la missione in Afghanistan resti un'operazione di tutta l'alleanza atlantica. Il segretario ha sottolineato che "è cruciale" che gli alleati seguano il rinnovato impegno degli Usa per mantenere il carattere multilaterale della missione in Afghanistan. "Gli americani hanno optato per un approccio multilaterale e credo che gli Usa potrebbero mettere in forse questo approccio se gli altri alleati non prendono sulle loro spalle una parte del fardello. Il presidente Barack Obama ha annunciato un aumento significativo delle truppe in Afghanistan e in questa situazione è cruciale che gli altri alleati seguano questo esempio. E' in gioco l'equilibrio della Nato".
Sarkozy: la Francia non dice no al suo impegno, preciseremo meglio nei prossimi giorniParigi procurerà nei "prossimi giorni" maggiori dettagli sul suo impegno in Afghanistan, come ha detto il portavoce del governo Luc Chatel, interrogato dalle emittenti francesi Rmc e Bfm-Tv. "Nei prossimi giorni la Francia avrà l'occasione per precisare il suo impegno in Afghanistan", ha detto. A chi chiedeva se la Francia intendesse respingere la richiesta di Barack Obama per l'invio di ulteriori soldati sul terreno, Chatel ha risposto: "La Francia non dice no al suo impegno che laggiù è confortato dalla presenza di 3.750 soldati". "Quanto alla natura del nostro impegno, avremo l'occasione di precisarla", ha continuato Chatel. Il portavoce del governo ha poi ricordato che nei "prossimi giorni ci sarà una riunione dei ministri della Nato", prevista giovedì e venerdì a Bruxelles. Inoltre, "insieme alla Gran Bretagna e alla Germania, la Francia organizzerà il 28 gennaio a Londra un summit dei Paesi che sono impegnati in Afghanistan". Nel quadro di queste riunioni, ha spiegato Chatel, "dovremo precisare il nostro impegno".