Presentazione del libro dell'attore-scrittore Paolo Seganti "L'imbuto di Latta abbandonato" in Napoli presso la libreria Guida Portalba il giorno 09/03/2010 ore 18.00
BIOGRAFIA:
Paolo Seganti è nato il 20 maggio 1965 a Rovereto di Trento, in Italia.
Terzogenito di cinque figli, cresce in giro per l'italia ma soprattutto nel paesino di Campogalliano, fuori Modena.
Seguendo l’esempio dei suoi fratelli piu grandi, Paolo dal temperamento sportivo, pratica il pugilato con una volontà di ferro e un’energia da vendere, e vince presto il campionato amatoriale italiano. Durante il servizio militare dimostra di nuovo la sua combattività nel senso nobile del termine, vincendo con la sua squadra, medaglie alla regata di canottaggio di Venezia.
Fin da bambino ha sempre avuto la certezza di volere fare l’attore, affascinato dalla performance di Paul Newman nel film “Lo Spaccone” . Vero che sin dalla piu tenera età, Paolo ha sempre avuto l’attitudine per il palcoscenico dando spettacolo appena l'opportunità si presentasse : a casa davanti ai parenti ma anche a scuola o davanti agli amici.
Spesso i desideri dell’infanzia si consumano col passare del tempo, ma questa sua passione per il palcoscenico non si è mai spenta, cosi, a diciannove anni, Paolo si imbarca per New York con la ferma intenzione di diventare attore.
Tra New York e Toronto, alterna combattimenti e piccoli lavori senza mollare.
Durante un combattimento di boxe a Toronto, Bruce Weber, fotografo mondialmente noto, gli propone di fare da modello per una campagna pubblicitaria per Calvin Klein. Paolo lavora per diversi anni, nella moda a Parigi, Milano e Tokyo dove rappresenta l'uomo immagine per Chanel Egoiste, Valentino, Armani, YSL, fotografato e filmato da professionisti famosissimi come Jean-Paul Goude, Peter Lindberg o Jean-Baptiste Mondino.Ritornato a New York con una voglia intatta di diventare attore, Paolo fa un provino ed entra al HB Actor Sudio per studiare e fare teatro.
Comincia a lavorare intensamente sulla scena newyorkese ottenendo un successo unanime presso il pubblico e presso la critica per i suoi ruoli da protagonista in "EQUUS" e l'autodiretta "WHOSE LIFE IS IT ANYWAY". Recita ugualmente in opere teatrali come The Golden Boy, True West, Danny and the Deep Blue Sea, Sharing, Hello Out There et The Courtesan and the Eunuch.
Rappresentazione dopo rappresentazione, Paolo riesce ad imporsi dimostrando il suo incontestabile potenziale.
Nel 1993 debutta davanti alle telecamere nel ruolo di Damian Grimaldi nella soap "ATWT". Il personaggio interpretato da Paolo è così popolare che diventa presto ricorrente. Ma nel 1996, Paolo lascia ATWT per esplorare altri orizzonti.
E nel 1997, è il turno del cinema di aprirgli le sue porte con il film di Woody Allen "EVERYONE SAYS I LOVE YOU". Paolo prosegue con il ruolo da Johnny Stompanato nel pluri-premiato film di Curtis Hanson "LA CONFIDENTIAL", "STILL BREATHING", ed il film di Franco Zeffirelli "TE CON MUSSOLINI".
In concomitanza, moltiplica le apparizioni televisive come ospite in diverse serie : "LA TATA", "NASH BRIDGES", "BABYLON 5", "PERVERSIONS OF SCIENCE", "CSI MIAMI".
Nel 1998, dopo anni d’assenza, Paolo torna per un pò, sul vecchio continente e comincia a lavorare in Italia con la parte di Arciere nella serie "ULTIMO"(1998), quella di Ippolitto Abrizzi in "CARAIBI" (1998) e in germania in "KIDNAPPIING IN RIO" (1999).
Nel 1999, ottiene il ruolo molto bramato di "LARGO WINCH" nella superproduzione internazionale basata sull’omonimo fumetto francese. Il successo è folgorante e non si è mai smentito durante le due stagioni della serie girata a Parigi e Montreal, con audience “record” in Europa e in Canada (2000 a 2002).
Appare come protagonista al cinema : nel film inglese di Noli “MARRIED/UNMARRIED” (2001), in italia nel film di Francesco Laudadio "SIGNORA" (2004), nel film francese di Patrick Timsit, “l’AMERICAIN” (2004) e da il suo volto a Eudeline nel colossal di Renzo Martinelli “CARNERA THE WALKING MOUNTAIN” (2008)
Paolo lavora anche per la TV con apparizioni in "ATWT"(2006 e 2009), come ospite in serie americane ( The Closer, Related, E.R., Freddie, Eyes etc) (2005/2006/2007), nel film "SEX AND MRS. X" (2000), nella miniserie francese "LA LANCE DE LA DESTINEE" (2007) e nelle miniserie italiane "LE STAGIONI DEL CUORE" (2003) , "ULTIMO L'INFILTRATO" (2004),"HO SPOSATO UN CALCIATORE" (2005) e "RITORNO A RIVOMBROSA"(2007). Partecipa anche a due corti “BYE BYE SALLY” e "L'ULTIMA VOLTA"(2009).
Paolo si descrive come “un scolaro di vita desideroso di apprendere il più possibile da tutto quello che lo circonda” e prova il bisogno di essere sempre attivo e creativo .
Cosi, oltre al suo lavoro di attore, si è impegnato nel 2000, nella Produzione Esecutiva per il documentario pluripremiato al Sundance Festival “DARK DAYS”, diretto da Marc Singer.
Di recente, ha svelato un altro aspetto del suo talento : la scrittura. Il primo libro di Paolo, “L'IMBUTO DI LATTA ABBANDONATO”, una stupefacente favola per adulti, è stato pubblicato dall’editore Masso delle Fate con la presentazione a cura di Maurizio Costanzo.
Riassunto de L'imbuto di latta abbandonato
L'imbuto è un piccolo giocattolo di latta, creato dalle amorevoli mani di un padre che lo consegna in dono al figlio Duccio.
Una rudimentale trombetta dalla quale si sprigionano dolci melodie...ed è proprio la musica a riecheggiare nell'intera storia, nella duplice veste di suoni riprodotti da un pezzo di latta e nella voce corale di un'intera foresta, che scandirà con le sue note, gli attimi di vita dei protagonisti.
Sarà proprio l'imbuto che magicamente animato, ripercorrerà la storia di una famiglia, in un tenero dialogo con un vecchio tino, col quale condivide la vecchia cantina dove giace;
le loro “voci” richiameranno l'attenzione di un curioso pastore, che si affiderà ai surreali racconti degli oggetti domestici, tenuti ancora in vita dall'amore respirato e assorbito in quella casa e non ancora sepolto dalla coltre di polvere secolare e dal disfacimento causato dal tempo.
Il pastore Amerigo, sfidando le proprie allucinazioni sensoriali sarà spettatore unico e predestinato di questa storia, le cui immagini, e i personaggi gli scorreranno realmente davanti, portandolo a stabilire una forte empatia con essi;
e così assisterà alla vita di una giovane coppia che sulle alture di una collina conduce una vita semplice, permeata d'amore e di affetti sinceri, stringendo un patto di alleanza e fraternità con il bosco circostante, che si affezionerà a loro, li coccolerà e proteggerà dalle insidie esterne; gioirà con loro per la nascita del piccolo Duccio e patirà le loro stesse pene quando un lungo viaggio in mare devasterà l'armonia di quella famiglia.
Il talento musicale di Duccio e la speranza di un futuro migliore per lui, che possa permettergli di realizzarsi come musicista, suggeriranno al padre di allontanarsi da casa per fare fortuna, ma il viaggio nel burrascoso mare di Capo Horn, diventa infinito e tra quelle onde muoiono i sogni di Fiordaliso, i cui petali saranno tristemente strappati alla sua vita, quella stessa vita che intorno a lei scorreva ovunque...nei sassi, come nelle piante, e in quei piccoli boccioli azzurri che si umanizzeranno, e si tramuteranno in occhi, carichi di nostalgia e rimpianto per una forza d'animo che l'abbandona troppo in fretta.
Sarà un'altra figura materna a colmare il vuoto lasciato da Fiordaliso, una quercia secolare che vestirà i panni di madre amorevole e benevola, cullerà Duccio tra le sue fronde, lo nutrirà e forte della sua autorità, organizzerà per lui un mirabile volo all'altezza del cielo, fino a permettere l'inatteso e miracoloso abbraccio paterno, avvenuto sotto gli occhi commossi del vecchio tino, le cui doghe malconce sprigionano ancora un calore e un affetto che dovrebbero appartenere solo al genere umano.
La storia dell'imbuto riesce senza fratture a compiere un lungo salto nel tempo, e attraversando l'oceano si ripropone nella vita di un altro bambino speciale, anch'egli si chiama Duccio e ha il dono di sentire con il cuore e vedere con gli occhi della mente.
Ama la natura e gli animali che vi abitano, non rassegnandosi all'idea di crudeltà, rifiutando questo concetto troppo arduo per la sua anima innocente.
Ha un mistero da svelare e tanti interrogativi che aspettano risposta.
L'amicizia profonda con un ragazzo hawaiano gli insegnerà che tutti siamo fatti della stessa materia delle stelle, conducendolo per mano a riconoscere i posti speciali per udire un rio ciarliero e soffermarsi ad osservare il carattere schivo o socievole degli oggetti.
Sarà proprio un oggetto, una pietra incandescente a diventare il veicolo comunicativo tra i due, le notizie di Kaimi giungeranno a Duccio attraverso il calore che la pietra emanerà nella sua piccola mano, brillando al suo interno del fuoco di un antico vulcano.
Ancora una volta, la musica permetterà di ricostruire una storia sepolta da secoli, in attesa di essere riesumata.
La stessa casualità che conduce Amerigo il pastore a scoprire la casa diroccata, lo farà ricongiungere ad un famoso musicista al quale racconterà la fantastica storia dell'imbuto, e riporterà il piccolo pezzo di latta smaltato d'azzurro nelle mani di un bimbo che lo aspettava da secoli, ispirandolo nella missione di divulgare la capacità di sognare, e raggiungere sulle ali della fantasia gli angoli più nascosti del globo e tutti quei bambini ancora ignari dei fantastici mondi che possono schiudersi agli occhi delle loro menti.
Tutti i personaggi coinvolti hanno grande dignità, nella loro fiabesca umanizzazione.
Gli animali presenti nella storia, partecipano all'azione senza perdere i vizi e le virtù tipiche della loro specie, così come gli alberi che adottano la giovane famiglia, hanno sentimenti umani ma non perdono le loro qualità arboree, sono colossi che testimoniano il susseguirsi delle stagioni, e la loro saggezza, frutto della loro anzianità, viene contrapposta alle azioni malvagie degli uomini, avidi di possesso, incuranti del loro passaggio devastante e irrispettoso sulla natura e sugli animali.
Un magico equilibrio che regge tutta la storia, in una continua sospensione dell'incredulità, una sorta di atto di fede nella concezione di un mondo in cui il cielo, la terra, il vento di mare, le piante e gli animali, palpitano come gli umani e vengono celebrati per la loro straordinaria forza partecipativa e comunicativa.
1)L'Imbuto è una favola romanzata, da leggere tutta d’un fiato, nella quale si intrecciano e mescolano sentimenti, avventura, timori, fantasia e magia.
Narrare la quotidianità dei gesti d’amore dando voce alla natura stessa , all'interno della quale il lettore si immerge completamente.
La descrizione degli stati d’animo dei protagonisti e degli ambienti, è minuziosa e nitida, con una ricchezza lessicale che permette di percepire quasi i profumi e i rumori della vegetazione.
Fin dalle prime righe, il lettore viene coinvolto e si avventura in questo lungo viaggio, trascinato da un pastore che casualmente s'imbatte in una casa diroccata e, richiamato inspiegabilmente da essa, ne scopre i misteri , la vita, gli affetti che un tempo circolavano in quella stessa casa, diventando predestinato depositario di un segreto da custodire; così scorre davanti ai suoi occhi la storia di un piccolo nucleo familiare, descritta con la voce narrante e corale di una natura viva che ha coccolato e protetto quella famiglia, e con la partecipazione irreale ma familiare degli oggetti domestici che intimamente ve ne hanno fatto parte.
La scoperta della vita che scorre ovunque, nelle piante come nelle pietre, che perdura nel tempo e resiste alla morte, diventando un pezzo di storia da tramandare ai posteri; l'immortalità degli oggetti, testimoni inanimati del passato, permettono di ricostruire la storia personale di Duccio, che ritroverà stretto tra le sue tenere mani un piccolo astuccio, e questo gli racconterà la storia dei suoi avi, conducendolo in un viaggio dalla moderna New York all'antica Europa, per ricomporre il mosaico della sua vita.
La perpetuazione degli affetti familiari, rivissuti tra le distanze storiche e geografiche, e caratterizzata dalla pregnanza di immagini, ricordi, oggetti, in una sorta di ‘album di famiglia’ parlante da cui risalire ai propri antenati.
La forza del libro consiste nel riuscire a trasportare il lettore in un altro mondo, in cui ci si scioglie nel paesaggio, valorizzando il rapporto sensoriale con esso.
Una natura trasformata in una grande orchestra, in cui ogni elemento della vegetazione e ogni singolo animale presente, riescono a tramare un tessuto sinfonico che conferisce a tutto il libro una spiccata musicalità, senza mai spezzare la fluidità del discorso, garantendo scorrevolezza all'intera storia, in una fusione di uomo e natura magicamente realistica.
2)Un angolo d'Italia fa da sfondo alla vita di una giovane coppia, che sulle alture di una collina toscana conduce una vita semplice, allevando con amore e dedizione il loro unico figlio, cullato e protetto da una natura viva che interagisce con lui.
Duccio, è un bambino speciale, che sulle orme dei genitori, scoprirà che la vita scorre ovunque, e questa sua spiccata sensibilità unita ad un talento musicale scoperto per caso gli permetteranno di vivere sotto una magica ala protettrice e di superare esperienze troppo dolorose per la sua tenera età.
Un oggetto d'infanzia perduto e sepolto da un lasso di tempo secolare, sposterà magicamente la scena in una lontana America, in cui un altro Duccio attende avidamente risposte che troverà solo attraversando l'oceano che lo separa dal suo passato.
Tutti i personaggi coinvolti, la vegetazione, gli oggetti presenti hanno grande dignità, nella loro fiabesca umanizzazione.
Gli animali presenti nella storia, partecipano all'azione senza perdere i vizi e le virtù tipiche della loro specie, così come gli alberi o i vecchi e polverosi oggetti di una cantina hanno sentimenti umani, e proprio questi immobili testimoni del tempo, con la loro saggezza, ricorderanno all'uomo il rispetto per la natura.
3)Un grande segreto e un piccolo astuccio di latta, custodito dalle fatiscenti mura di una casa diroccata e protetto da una natura viva, in un viaggio fantastico iniziato in Italia, sulle alture di una ridente collina toscana, dove una giovane coppia conduce la propria vita semplice, permeata d'amore e di affetti sinceri riversati sul loro unico figlio Duccio e sul bosco circostante col quale stringerà un patto di alleanza e fraternità.
Un salto nel tempo lungo un secolo, sposta la storia in un'America che alleva uno dei suoi tanti figli discendenti da italiani; anch'egli si chiama Duccio ed è un bambino speciale che ha il dono di sentire con il cuore e vedere con gli occhi della mente.
La musica sarà il filo conduttore di due storie lontane nel tempo , che si intrecceranno e ricostruiranno un'unica storia retta da un magico equilibrio in una continua sospensione dell'incredulità, una sorta di atto di fede nella concezione di un mondo in cui il cielo, la terra, il vento di mare, le piante e gli animali, palpitano come gli umani e vengono celebrati per la loro straordinaria forza partecipativa e comunicativa.