LELE, FRESCO DI POLEMICHE AMOROSE E GIUDIZIARIE CON LA SUA EX FIAMMA CORONA, È PIAZZATO COME UN PASCIÀ IN MEZZO A VENTI ASPIRANTI "TRONISTI" TRISTI. TUTTI CON I PETTORALI IN RESTA, TUTTI DEPILATI E OLIATI, TUTTI ANSIOSI DI ESSERE "TESTATI" DA LELE - UN AGGHIACCIANTE REPORTAGE DA NAPOLI SULLE TRUPPE "IMPACCATE" DI ASPIRANTI-CORONA PRONTI A SFILARE IN SLIP MINIMALISTI DAVANTI AL SULTANO MORA, INTERROGATI ANCHE SULLE EVENTUALI QUALITÀ NASCOSTE, TRISTE "CARNE DA REALITY" PER LA CATENA DI MONTAGGIO (MA REDDITIZIA ASSAI) DELLE OSPITATE IN DISCOTECA Matteo Padovani per "Oggi", domani in edicola - www.oggi.it
OGGI-43-COVER Lele Mora ha creato un mondo a sua immagine e somiglianza: vistoso fuori, indecifrabile dentro. L'unico spiraglio aperto sul dietro-le-quinte di quel pianeta è (meglio: era) la famosa foto in cui l'agente dei vip si faceva massaggiare le estremità dai più servizievoli tra i suoi assistiti (meglio: assistenti).
Lele Mora alle selezioni per Il bello da sogno «Schifatela» pure, ma non sottovalutatela: quella foto è un documento, il ritratto di un'epoca. Raccontava la routine del maragià, e come nascevano, crescevano e arrivavano al successo i semidei dei programmi di punta (di share) della nostra Tv. Scene da basso impero, da sultanato orientale.
Le immagini che vi mostriamo in queste pagine vanno oltre, sono una versione affollata di quello scatto podologico, un ibrido tra due mercati: quello della carne e quello degli schiavi.
Più trash di così, impossibile. Lele, fresco di polemiche amorose e giudiziarie con Corona, è piazzato come un pascià in mezzo a venti aspiranti prezzemolini. Tutti con i pettorali in resta, tutti depilati e oliati, tutti ansiosi di essere «testati» da re Lele. Un esercito di simil-Corona pronti a ogni esibizione pur di entrare nel circuito-Mora: un reality in Tv, la fama con le gambe corte e gli ingaggi lunghi, la catena di montaggio (ma redditizia assai) delle ospitate in discoteca.
Lele Mora alle selezioni per Il bello da sogno Lele Mora BELLEZZE ECLETTICHESiamo in piazza dei Martiri, salotto buono di Napoli, nell'atelier di Gianni Molaro, stilista con una predilezione per il barocco, specializzato in abiti da sposa (e in abbinamenti strambi: qualche anno fa, fece sfilare l'improbabile coppia Cicciolina-Cecchi Paone). Sotto l'occhio attento e rodato di Mora, i ragazzi hanno ballato, cantato, «fatto i mestieri» (ovvero: spazzato in terra, apparecchiato e sparecchiato la tavola, pulito i vetri, rifatto i letti), persino cucinato.
Lele Mora imita il santo Una dimostrazione di eclettismo che porterà il migliore dei boys a indossare la corona di «Il bello da sogno», concorso nazionale (così, almeno, c'è scritto sul sito www.ilbellodasogno.it ) che è un incrocio tra mister Italia e il maggiordomo perfetto.
Lele Mora e Gianni Molaro E se Gianni Molaro è direttore artistico della kermesse, e il ballerino cubano Frank Rodriguez posa da testimonial sul sito e sui poster, a Mora tocca il titolo roboante di «patron» e il grato compito di scremare la concorrenza, di selezionare, in più tappe itineranti, la meglio casalinghitudine in vista della finalissima (prevista per prima dell'estate prossima, e con possibile passaggio televisivo su una rete Mediaset).
Lele Mora alle selezioni per Il bello da sogno I candidati, che sono accorsi in massa (i venti avevano già superato una «pre-pre-selezione»), hanno sostenuto un esame personalizzato, sfilando in slip minimalisti davanti ai due giudici, che li hanno interrogati anche sulle eventuali qualità nascoste.
Lele Mora alle selezioni per Il bello da sogno Dice lo stilista: «È un concorso nuovo, e in un certo senso rivoluzionario perché mira a quello che tutte le donne sognano. Noi non vogliamo premiare solo la bellezza maschile, ma anche la bravura». E Lele il sultano sa riconoscere entrambe.