Domenica 1° ottobre alle ore 20 al Teatro alla Scala la stagione 2023 della Filarmonica continua con il concerto diretto da Andrés Orozco-Estrada. Con la sua straordinaria voce Christiane Karg è l’ospite speciale per un programma monografico dedicato a Hector Berlioz.
Al soprano tedesco – che ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo
accanto a direttori come Herbert Bloomstedt, Zubin Mehta e Kirill
Petrenko – è affidato il lirismo delicato e lucente de Les nuits d’été,
raccolta di sei melodie per voce e orchestra eseguita per la prima
volta in stagione. Accanto, Orozco-Estrada pone gli stupefacenti impasti
della più celebre ed eseguita sinfonia del compositore francese – la Symphonie fantastique op. 14 – ottenuti spingendo gli strumenti fino al loro limite tecnico; e il ritmico saltarello de Le Carnaval romain op. 9.
Andrés Orozco-Estrada e Christiane Karg sono protagonisti anche del doppio appuntamento del ciclo Prove Aperte benefiche in programma domenica mattina
alle ore 10:30, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione
Francesco Realmonte all’interno del progetto 2024 finalizzato al
contrasto della povertà educativa. Lunedì 2 ottobre alle ore 20 è invece in programma un concerto straordinario in occasione del ventennale della Fondazione Veronesi:
Andrés Orozco-Estrada, affiancato da Julian Rachlin, dirige il concerto
n. 3 di Mozart e la Sinfonia n. 7 di Beethoven. Il ricavato della
serata sarà devoluto alla ricerca scientifica sui tumori femminili.
I musicisti della Filarmonica e il Maestro Orozco-Estrada arrivano a
questo concerto dopo la tournée dello scorso Weekend, al Lingotto di
Torino per il Festival MiTo con Mario Brunello, alla Slovenska
Philharmonic di Bratislava e al Castello Esterházy di Eisenstadt con
Julian Rachlin.
«Per Les nuits d’été il compositore sceglie sei poesie dalla raccolta La Comédie de la mort
(1838) di Théophile Gautier. Nonostante sia difficile rintracciare
un’unità sulla base delle tonalità, è chiaro che le mélodies sono
legate da sottili fili rossi. La prima e la sesta si distinguono per la
leggerezza del tono con cui evocano l’amore: la prima è piena di
candore, l’ultima d’ironia lievemente disillusa, e si chiude
sull’armonia “funebre” di sesta napoletana, rimandando alle due mélodies
centrali, che parlano di morte reale o figurata («La fleur de ma vie
est fermée»). Infine, le mélodies intermedie (n. 2 e 5) evocano – a
metà fra l’amore e la morte – la tenerezza irreale dei fantasmi.
Nonostante ciò, Berlioz non fece mai ascoltare l’ensemble delle Nuits d’été in concerto», scrive Luca Ciammarughi nel programma di sala.
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