Il musicista statunitense Roy Ayers, tra i più importanti jazzisti post-bop nonché un pioniere del jazz-funk e dell'acid jazz, definito 'il padrino del neo soul', è morto martedì 4 marzo a New York all'età di 84 anni dopo una lunga malattia. L'annuncio della scomparsa del compositore, vibrafonista, cantante e produttore, noto per l'album «Everybody Loves the Sunshine», è stato dato dalla sua famiglia con un comunicato, descrivendolo come «altamente influente e ricercato come collaboratore musicale».
Nel corso della sua leggendaria carriera, Ayers ha pubblicato decine di album, a partire da «West Coast Vibes» nel 1963. Il suo più grande successo, «Everybody Loves the Sunshine», è stato realizzato nel 1976 dalla sua band, Roy Ayers Ubiquity. Da allora le sue canzoni sono state campionate da artisti come Mary J. Blige («My Life»), A Tribe Called Quest («Bonita Applebaum») e Junior M.A.F.I.A. («Get Money»). Nel 2016 la title track di «Everybody Loves the Sunshine» è stata classificata da Pitchfork una delle 200 migliori canzoni degli anni Settanta.
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