L'ex conduttrice di Mtv, ora a «Kilimangiaro», va in scena con lo spettacolo-evento «Lovelive»: «La mia carriera? Un bluff. Venni molestata a 8 anni. Le mie figlie devono prendere due lauree»
“C’È UN’ATTITUDINE PUNITIVA ALL’ORGASMO, SI RIFIUTA DI PARLARE DEGLI ORGANI SESSUALI COME OGGETTO DI PIACERE” – CAMILA RAZNOVICH VA IN SCENA A TEATRO CON UNO SPETTACOLO IN CUI PARLA DEI TABÙ DEL SESSO: “QUANDO LA MAMMA DI UN MASCHIO TROVA LA PORTA CHIUSA NE VA TUTTA FIERA. LA FEMMINA CHE SI MASTURBA OSCILLA TRA LA MALATA DI MENTE, LA SPOSTATA E LA MANIACA. ANCHE L’OMOSESSULITÀ MASCHILE: LA PENETRAZIONE NON VIENE ACCETTATA FACILMENTE. L’OMOSESSUALITÀ FEMMINILE INVECE È LIQUIDATA CON UNA FRASE: È UNA FASE” – LE MOLESTIE A 8 ANNI, IL SUCCESSO A 20 ANNI CON MTV: “SONO EGOCENTRICA. LA MIA CARRIERA ERA UN BLUFF: NON HO UNA LAUREA, MI È ANDATA DI CULO, C’È STATA ANCHE UNA BUONA DOSE DI CIALTRONERIA. ”
L'infanzia, la carriera
I primi anni della vita di Camila Raznovich sono stati particolari a dir poco. Nasce da genitori argentini, di Buenos Aires, la mamma con origini italiane, il padre russo-ebraico, entrambi seguaci di Osho. Per questo, prima vive tra Milano, Londra e l'India, poi un periodo hippies dell’ashram di Pune durante l'adolescenza. Infine, sbarca al severo liceo Beccaria di Milano. Per questo strano mix, lei si definisce «hippie e borghese».
Un'infanzia che sembrava un parco giochi, racconta, senza regole e fatta di giochi. Ma una volta cresciuti, la prospettiva si è completamente ribaltata. «Capisci che c’era una dose di irresponsabilità e di immaturità da parte di adulti, hanno messo a rischio la vita di tanti ragazzini». Una realizzazione che l'ha portata a provare un totale rifiuto nei confronti della vita nomade. Adesso, dice, è una «mamma nazista».
La sua carriera, invece, è tutto un bluff. Del resto, «chiunque faccia il mio mestiere è un po’ un saltimbanco». Entrò a Mtv per caso, a 19 anni, con un provino per cui «mi è andata un po' di culo» che la portò fino a Londra, dove, nel 1995, guadagnava 90mila sterline l'anno. Aveva anche un'autista, e oltre all'appartamento nella City, il primo sfizio che si tolse fu un Rolex pagato 3.500 euro (tremila sterline). E racconta i disperati tentativi di entrare nella borghesia milanese dopo la sua ifanzia hippie, anche se il suo essere diversa ha rappresentato la sua grande ricchezza.
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