Napoli, il Maschio Angioino si accende contro la violenza sulle donne
Il vernissage dell'artista Riva GLDF illumina il castello di glamour e impegno
Il Maschio Angioino non è mai stato così contemporaneo. Sabato 4 ottobre le sue porte si sono spalancate per il vernissage di The Paradox of White, personale dell’artista Riva GLDF dedicata al tema della violenza sulle donne. A curarla, con sensibilità sofisticata, la giornalista Didi Leoni. Ad aprire la mostra, il taglio del nastro affidato all’Onorevole Martina Semenzato, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta su femminicidio e violenza di genere; poco dopo, l’emozione dell’attrice Eleonora Brown, commossa davanti all’opera che omaggia La ciociara, capolavoro di Vittorio De Sica in cui interpretò la figlia di Sophia Loren.
L’inaugurazione si è trasformata in un autentico red carpet dello spettacolo e dell’arte contemporanea, gremita di volti noti che hanno reso l’evento un successo: dal regista Nastro d’argento Mimmo Verdesca alla cantautrice Grazia Di Michele, dalle attrici Daniela Giordano, Marina Confalone e Beatrice Luzzi all’attore Giancarlo Commare. Tra i protagonisti del vernissage anche il regista e attore Gabriele Lazzaro, che con Riva GLDF ha firmato la regia dell’installazione Maschio-Malessere. Ad arricchire il parterre, il produttore Diego Loreggian, il coreografo e direttore artistico Cristian Lo Presti, il fotografo Mario Spada, il cantautore Matteo Faustini e il giornalista Giammarco Menga. Fra gli ospiti, anche Vincenzo Trione, tra i più autorevoli critici e storici dell’arte contemporanea italiani. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Napoli Cultural Classic, da anni impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale.
La mostra ha colpito per l’allestimento di elegante respiro internazionale, curato in collaborazione con lo storico dell’arte Marianna Merolle, e per la forza evocativa delle opere: figure femminili ripiegate, bambini che si nascondono, volti che chiedono silenzio. Immagini sospese, dove il bianco smette di essere promessa di purezza per diventare superficie che cancella, copre, annulla. Tra tutte, Bianche nuvole, che richiama il primo verso della celebre canzone di Grazia Di Michele Le ragazze di Gauguin, raffigurando una ballerina che danza sopra il dolore, trasformandolo in resistenza e rinascita.
Cuore pulsante del percorso, l’installazione ideata da Riva GLDF e Gabriele Lazzaro – compagni nella vita e nel lavoro – riflette quello sguardo costante verso le questioni civili che caratterizza entrambi. Il volto magnetico di Giancarlo Commare, ritratto dalla fotografa Benedetta Rescigno, incombe su un abito da sposa sigillato in un silenzio immobile, senza respiro. Sotto la stoffa, due piccole macchinine – un’ambulanza e una volante – rivelano un dramma che si consuma lontano dagli occhi. Un dettaglio non casuale: le macchinine, cifra iconica del linguaggio di Riva GLDF, qui diventano simbolo di un soccorso negato. A completare l’installazione, un intenso monologo firmato dallo sceneggiatore Giancarlo Germino e interpretato dal vivo da Giancarlo Commare durante la serata.
Un intreccio di cinema e arte contemporanea, capace di lasciare una traccia indelebile: una ferita visiva destinata a rimanere impressa nella memoria.





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