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“Ifigenia da Aulide a Tauride” di Antonello Lombardo

mag 22, 2023 0 comments

 La città di Cosenza incanta il pubblico con visionari allestimenti di tragedie che toccano l'anima. Il teatro Alfonso Rendano da vita a  “Ifigenia da Aulide a Tauride” di Antonello Lombardo e Officine teatrali telesiane e con gli adattamenti dei testi di Flavio Nimpo. Un’opera così non poteva che trovare in Antonello Lombardo la sua anima. Il regista entra con la sua firma nella trama,  in una forma stilistica dai toni decisi.


La vicenda di Ifigenia è la vicenda di una famiglia sconvolta, devastata da una maledizione che ha colpito la stirpe di Agamennone, il leggendario re, capo supremo degli Achei nella guerra di Troia.




La riflessione sulla famiglia come elemento di valore indispensabile per la presenza dell’uomo nel mondo è uno dei temi centrali in questo dramma e segue le linee della distruzione e della sua ricomposizione in un nuovo ordine. Agamennone pur di ottenere un’intercessione divina che favorisse il suo esercito durante la guerra di Troia ha sacrificato sua figlia, Ifigenia, sull’altare, come omaggio, per ottenere i favori della dea Artemide. Agamennone però non sa che sua figlia non è morta e che la stessa dea Artemide l’ha salvata (sostituendo il suo corpo sull’altare con quello di una cerbiatta) e portata con sé, facendone una sua sacerdotessa, nella terra dei Tauri, «terra che si trova al di là delle famose colonne gemelle che si aprono su quel mare inaccessibile, ignoto e pericoloso che segna i confini del mondo».


È il sacrificio umano una delle principali tematiche del dramma.



Una performance impressionante quella degli studenti del Telesio. L’interpretazione e la recitazione sono di alto livello, a cominciare dalla protagonista, Angela Mussari che ha incarnato prodigiosamente una Ifigenia sempre in balia di passioni e sentimenti contrastanti. Giovan Battista Lillo Odoardi che ha delineato un Oreste sempre superlativo, dalla voce imperiosa, che all’occasione si è caricata di teneri accenti. Intensa l'interpretazione di Giulia Azzinnaro (Clitemnestra) e di Giovanni Vangoni (Agamennone).





Bravo Andrea Mauro come Pilade, Corrado De Pasquale come Toante e Pietro Vencia in Achille. Infine Candida Sarcone, una Atena di convincente caratura. Le musiche e i suoni ben scelti sono riusciti a far risaltare in modo perfetto tutte le varie atmosfere presenti in questo capolavoro. Molto ben curate le scene, le luci, e i costumi.


E alla fine, teatro nel teatro, Ifigenia, Oreste e Pilade si ritrovano in abiti contemporanei. L’eccitazione del pericolo è sempre lo spettacolo più bello del mondo. Il teatro Rendano, stracolmo, ha salutato fra gli applausi il lavoro dell’intero cast. 31 persone sul palco, scenografie imponenti, per non parlare di costumi, disegno luci e suoni hanno contribuito al rivivere di un mito!



Una domanda all'attore Gianbattista Lillo Odoardi : " Ci racconti l'emozione che ha vissuto nel far parte di questo grande progetto  e del suo il personaggio di Oreste .."

Serata magica quella da me vissuta il 18 e 19 di questo mese sul palcoscenico del teatro di tradizione Alfonso Rendano della città di Cosenza gremito in ogni ordine di posti.
All'interno di una Ifigenia magistrale diretta con bravura e sensibilità estrema dal regista Antonello Lombardo.
Ho avuto il privilegio e l'onore di ricoprire il controverso ruolo di Oreste.
Un antieroe che colpisce per le sue tante contraddizioni da esule nolente e dolente.
In me, in tutti questi mesi di appassionata e costante preparazione, tanti sono stati i sentimenti che mi hanno turbato e coinvolto.
La scenografia curata da Claudio Cinitiempo con l'impotenza dei templi sacrificali e il luccichio del mare hanno suscitato non solo in me, ma anche nel pubblico una viva emozione.
Tecniche artigianali e curate nei minimi dettagli che riprendono la scenografia antica.
Il tutto sottolineato dalle luci del maestro di scenotecnica Paolo Carbone.
È una verità che per due ore è mezza di ininterrotta recitazione il pubblico è rimasto in un in assoluto e religioso silenzio.
Infatti si è percepita una partecipazione catartica.
Trentadue i giovani in scena che si sono spesi fino ad immergersi totalmente ognuno nel proprio personaggio.
Serrato e intenso il dialogo tra Oreste e Pilade con sempre allo sfondo la figura di Ifigenia, figura principale della tragedia.
Indimenticabile il rapporto che c'è stato tra i due amici più che amici Andrea Mauro e Giovan Battista Lillo Odoardi, abbiamo messo in gioco la nostra forte amicizia e le emozioni scaturite dai nostri profondi dialoghi mantenendo una forte professionalità.
Nonostante la fatica ci siamo divertiti ed emozionati.


In un angolo del mio cuore e per tutta la serata il mio pensiero commosso e grato andava a mia nonna Anna che, lo so mi seguiva trepidante, come trepidante complice e fiduciosa mi ha sempre affiancato fin dal primo momento.
In questo mio percorso di giovane attore ho incontrato persone di valore che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando a tirar fuori il meglio di me imponendomi sacrificio.


La mia gratitudine quindi va al regista Antonello Lombardo e cooregista Flavio Nimpo.
Il mio sogno è continuare nella strada appena iniziata e spero ardentemente di essere in grado di andare avanti facendo ogni giorno un passo in più.


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