“L’Arte in finestra” nasce dall’idea di animare in qualche maniera il grande edificio da tutti denominato Palazzo Nicotera che si affaccia sull’insula di via Giannone, che fa angolo con via Collegiata e dall’altro lato con via Garibaldi. L’immaginazione ha fatto pensare alla possibilità che nuovi abitanti del palazzo potessero affacciarsi da finestre e balconi e così, presentata l’idea alla valutazione della Sovrintendenza e avendone avuto riscontro positivo, si è proceduto a individuare quelle opere che rappresentassero persone alla finestra e farle diventare condomini di questo edificio. Le Opere scelte secondo il criterio del soggetto rappresentato e non secondo una precisa scuola stilistica, provengono dunque dalla produzione artistica di epoche diverse e colloquiano tra loro. Si sono riprodotte dunque Le Galiziane di Murillo, Il balcone di Manet, Maja e Celestina al balcone di Goya e infine Bambini alla finestra di Waldmueller. La sera questi affacci sono illuminati, così da rendere fruibile la vita del palazzo anche nelle ore vespertine.
Sulla stessa facciata di via Collegiata, in un vano al piano terra, protetto da un vetro e visibile dalla strada, si è reso fruibile un ambiente, lasciato nello stato grezzo in cui questa ala del palazzo ancora vive, adibito a vetrina, qui verranno collocate le opere degli artisti che nella novena di San Sebastiano del 2022 e 2023, hanno dato vita alla manifestazione FenomenART. Le opere saranno esposte di mese in mese, così da creare un piccolo spazio della contemporaneità e dare giusta luce a tutti gli artisti, locali e non, che con grande generosità e impegno hanno animato i giorni di gennaio in onore del santo patrono. Si è partiti volendo immediatamente omaggiare il genio femminile, con l’opera di ACre -Anna Crescenzi- dal titolo I misteri della fede2023.
Questa iniziativa, come ogni altra che si vive in comunità, è resa possibile dalla collaborazione di tanti che, in forma volontaria e rimettendoci personalmente in tempo e oneri, si sono impegnati perché potesse realizzarsi questa ‘visione’. Ci si augura che, col tempo e con ulteriori collaborazioni, anche gli altri affacci possano prendere vita e che pian piano almeno una parte dello stesso palazzo possa essere messo a disposizione della comunità per la crescita della città.
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