Il regista Steafano Reali: "Cercherei di incoraggiare tutti a privilegiare il merito individuale, invece che il cercare qualche amicizia "

Stefano Reali i ci racconti di Lei, chi è Stefano come persona?

Uno che ama raccontare storie, che possano divertire ed insegnare qualcosa.

Come nasce la sua passione per la regia?

Per caso. Volevo fare il calciatore, o il musicista. Incontrai Gigi Proietti, nella sua scuola di recitazione. Lo vidi al lavoro, mentre dirigeva i suoi allievi, e in quel momento decisi che era ciò che volevo fare.

 Nello specifico, a chi è più grato per la sua passione artistica?

A Proietti, perché mi ha fatto scoprire chi ero e cosa volevo veramente. Ma devo molto anche a Sergio Leone, a cui ho fatto da assistente nel film “C’Era una Volta in America”.

 Quali sono I registi e gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?

Billy Wilder e John Ford. In Italia da Mario Monicelli.

Come regista/artista quali sono i personaggi che ha incontrato ed ha sentito più vicino alla sua sensibilità.

Sicuramente Ennio Morricone, di cui sono diventato anche amico.

Cambierebbe qualcosa nel mondo della comunicazione in cui si è formato?

Sì. Cercherei di incoraggiare tutti a privilegiare il merito individuale, invece che il cercare qualche amicizia potente che ti possa consentire di fare questo lavoro.

Quali sono le tematiche a cui ti senti più legato?

Il rapporto con la Verità. Quanto siamo imbrogliati, ogni giorno, da persone, istituzioni, e governi?

Preferisci il teatro o il cinema…

Sono come due belle donne insostituibili, non rinuncerei a nessuna delle due.  Per niente al mondo.

Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo del giornalismo e della politica ai giovani scenografi in un settore particolare e in perenne cambiamento e assorbito sempre più dalla rete? C’è spazio in Italia per giovani artisti talentuosi ? E se dovessi dare un consiglio ad un aspirante Artista , cosa gli consiglierebbe? 

Ad un aspirante Artista gli consiglierei di pensarci bene, prima di rischiare una carriera da artista professionista.  Solo se sono disposti a pagare loro stessi, pur di fare quel lavoro, allora possono provarci. Altrimenti, meglio astenersi.  Il messaggio del mondo della comunicazione ai giovani aspiranti artisti è contraddittorio, e confuso. Vengono spinti a cercare la gloria, non a cercare se stessi. Ma un artista può “sfondare” solo se riesce a trovare il vero Se Stesso. Certo, non ci riuscirà se prova ad imitare dei modelli.

Il rapporto con la sua città natale.

Piuttosto scarso, purtroppo. Ci ho vissuto solo cinque anni.

Un suo sogno artistico e che vorrebbe realizzare?

Una serie a più stagioni tutta ambientata nel Rinascimento Italiano.

I suoi impegni futuri?

Al momento ho in uscita un Romanzo Storico. Che poi è la bibbia di quella serie ambientata nel Rinascimento di cui sopra.