Mariano Lamberti: " Il regista cinematografico, come dice la parola stessa, è colui che scrive con le immagini "

 

Il regista, scrittore e autore Mariano Lamberti si racconta con passione.

Mariano ci racconti di Lei, chi è Mariano Lamberti come persona?

Sono una persona che ha scelto la comunicazione e diciamo cosi l’espressione artistica come missione esistenziale e come lavoro(in questo ordine) e quindi mi risulta un po' difficile descrivermi in maniera oggettiva poiché tendo ad affabulare, rendere più sfumati i ricordi, più eroiche le scelte, sicuramente gli amici avranno un idea più solida e forse più veritiera di me, ma per semplificare: ho una certa predisposizione alle cose artistiche, un discreto talento nel saperle comunicare e nella vita sono testardo e combattivo.

Come nasce la sua passione per la scrittura?

Da bambino credo, con le prime poesie scritte, da ricordi materni, in precocissima età. C’è da dire che mia madre è un apprezzata poetessa quindi probabilmente la naturalezza a versificare mi viene da lì

Come si passa da laureato in filosofia allo studio sulla drammaturgia?

La laurea in filosofia è stata completata mentre ero a Roma e studiavo per diventare regista cinematografico alla scuola nazionale di cinema, non posso dire di averci dedicato tempo ed energia però sono un discreto lettore di filosofia. Il mio approccio al lavoro artistico è stato la regia ed è stato il lavoro che in questa esistenza mi ha permesso di restare vivere e guadagnare a Roma, alternando film d’autore (il mio primo lungometraggio andò al festival di Venezia) a fiction non di egregia qualità per Mediaset a lavori nelle televisioni satellitari come promoter, ho anche lavorato in una grossa televisione di televendite tedesca, i cui ricordi mi hanno ispirato parte del romanzo “la vita nascosta del tempo presente”

Quali sono gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?

Sicuramente nel cinema Fellini nella letteratura Pasolini ma ho tanti passioni e artisti feticcio come Kubrick, Nabokov, Philip Roth, Woody Allen, David Linch, Bret Easton Ellis, pittori come Bacon, musicisti come Bjork.

A settembre del 2019 esce la raccolta di racconti Amore sesso e altri emoticon, dove lei continua la sua ricerca nel campo delle app per incontri e le relazioni virtuali nate su internet, cominciata con Una coppia perfetta, da dove nasce questa esigenza di raccontare questo tipo di rapporto….

In questi due libri volevo parlare del consumismo dei corpi contrapposto all’amore tra due persone un sentimento intimo, raro e quasi inaccessibile per la superficialità delle relazioni su queste app; un tempo per incontrarsi si andava nelle palestre, nei bar o in discoteca, un tempo il primo approccio doveva scontare l'ansia da prestazione, la timidezza e la capacità di sostenere lo sguardo dell'altro ora con le app per incontri tutto ciò è sparito. L'aver superato sullo schermo di uno smartphone le umane e sacrosante paure dell'incontro dal vivo crea l'illusione di essere forti. Poi, però, il relazionarsi sul serio con l'altro fa emergere una parte profondamente immatura e spaventata, a volte fredda, anaffettiva e crudele

Come autore quali sono i personaggi che ha portato in scena ed ha sentito più vicino alla sua sensibilità.

Io in genere faccio regie per testi scritti da me insieme al mio autore braccio destro Riccardo Pechini. Nei miei lavori teatrali ho processato i miei due miti Pasolini e Fellini, facendoli giudicare dalle donne della loro vita nel caso di Fellini la sua compagna di sempre Giulietta Masina, Pasolini dalle sue leggendarie amiche la Callas la Fallaci la Betti e la Mangano.

Da drammaturgo a regista è nuovo passaggio. Come avviene.

In realtà la mia formazione è stata di regista cinematografico, che come dice la parola stessa è una forma di scrittura con le immagini, alla drammaturgia vera e propria ci sono arrivato tardi e in maniera personale applicando al teatro quello che avevo imparato dal cinema.

 Nel 1997 ha realizzato in collaborazione con Roberta Calandra il documentario "Una storia d'amore in quattro capitoli e mezzo" sulla vita dello scrittore ebreo Brett Shapiro, che ha vinto il Premio "Libero Bizzarri" Sezione Storia….

Considero questo documentario è una delle cose più belle e originali che abbia realizzato, con Roberta abbiamo lavorato con libertà e senza committenti è ne è uscito fuori un documentario coraggioso e avveniristico, già nel 1995 parlavamo di famiglie omogenitoriali e famiglia arcobaleno.

Preferisce scrivere o dirigere.

Scrivere mi viene naturale e mi dà gioia, dirigere è una sfida ricca di emozioni, un plasmare la materia, che però si oppone alla tua creatività per le tante persone che nel bene e nel male vogliono dire la loro sul tuo operato.

Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della cultura ai giovani artisti in un settore in continuo cambiamento come la scrittura, il teatro, cinema e la televisione ormai assorbite dalla rete? C’è spazio in Italia per giovani artisti talentuosi?

Sono sempre curioso dei giovani talenti, meno di quelli già acclamati che spesso si ripetono. Mi dà molta adrenalina vedere giovani artisti soprattutto di altre nazioni o meglio ancora, continenti. Purtroppo in Italia lo spazio sempre più risicato per creare è sfacciatamente occupato dai soliti nomi che non suscitano nessun interesse almeno a me.

Il rapporto con la sua città Natale.

Pompei è un archetipo di bellezza e classicità ma anche di erotismo e paganesimo, cose che spesso mi sono ritrovato nei miei lavori, la Pompei reale orami è in pieno degrado neo consumistico con facce sempre più estranee e ragazzi sempre più maleducati, senza nessun senso civico.

I suoi prossimi impegni.

Il mio nuovo spettacolo dal titolo EGO sempre con Lorenzo Balducci con il quale da marzo toccheremo tante citta italiane compresa Napoli a marzo, una regia teatrale all’ offoff theater, teatro romano molto di tendenza, la raccolta di tutte le mie poesie, e un nuovo romanzo.