Nicola Campanile : "La condizione sociale dei poveri e dei giovani mi angoscia. Penso che si faccia politica per chi non ha voce..."

Nicola Campanile i ci racconti di Lei, chi è Nicola come persona?

Sono un cittadino curioso e un lavoratore, uno sposo che ha da poco dovuto dire addio all'amore di tutta la vita, un papà fiero di tre ragazzi in gamba. Un credente, un cattolico democratico. Penso che questi elementi mi definiscano in pieno.

  Come nasce la sua passione per la Politica?

 È una passione che nasce nell'associazionismo cattolico, ma che ha avuto una concretizzazione con l'ascesa di Romano Prodi nel 1996. Sono un ulivista, ancora oggi. Una persone che vuole coniugare attenzione sociale e ambientale con la responsabilità e il buon senso dell'amministrare.

 

 Nello specifico, a chi è più grato per la sua passione per la Politica?

 Alla mia famiglia, ai miei fratelli con cui abbiamo fatto "politica" a tavola di domenica. Sono grato all'esperienza ricca di speranze dell'Ulivo. Oggi devo la mia passione ai protagonisti della rete PER, che mi hanno voluto come padre nobile.

 

 Quali sono I gli studiosi, Politici e gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?

 Per me è fondamentale il personalismo di Mounier come infrastruttura culturale. Poi sono enormemente influenzato da tutti i più grandi artisti napoletani. Direi che Pino Daniele canta la mia vita e la vita di milioni di napoletani di ogni generazione.

E poi il nostro grande Sergio Bruni, nato Villaricca il 15 settembre 1921.

 

 Come Politico e Funzionario quali sono i personaggi che ha intervistato ed ha sentito più vicino alla sua sensibilità.

 Romano e Vittorio  Prodi, Arturo Parisi ... Li ho conosciuti e incontrati, non intervistati. E anche se è un ricordo giovanile, ricordo la traccia che lasciò in me il giorno dell'assassinio di Vittorio Bachelet per mano delle brigate rosse.

 

 Cambierebbe qualcosa nel mondo della comunicazione in cui si è formato?

 Mi piacerebbe riportare i tempi della comunicazione a ritmi più umani e sostenibili.

 

 Quali sono le tematiche a cui ti senti più legato?

 La condizione sociale dei poveri e dei giovani mi angoscia. Penso che si faccia politica per chi non ha voce, chi ha già voce spesso non ha bisogno di rappresentanza.

Preferisci la politica o l'arte?

 

 L'arte e la meditazione sono indispensabili per provare a fare politica dignitosamente. L'arte è premessa di infinite opere "pratiche".

 

 Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della politica ai giovani in un settore particolare e in perenne cambiamento  e assorbito sempre più dalla rete?  C’è spazio in Italia per giovani talentuosi ? E se dovessi dare un consiglio ad un aspirante Politico , cosa gli consiglierebbe?

 Io penso che le piattaforme virtuali diano possibilità ai giovani prima non esistenti. Tuttavia, queste piattaforme sono anche spietate, gli algoritmi possono stroncarti. Io consiglio ai giovani di coltivare i propri talenti a prescindere che siano "utili" o meno, perché una vita senza passioni che senti dentro è una vita mal spesa. A chi si affaccia in politica da giovane consiglio di non trascurare i propri studi accademici: senza adeguata formazione c'è solo la politica di corto respiro.

 

 Il rapporto con la sua Villaricca.

 Sono orgoglioso di essere napoletano e villaricchese. E sono orgoglioso delle città che mi hanno accolto da studente, da lavoratore, da turista. Ama di più la propria città chi sa essere anche cittadino del mondo.

 

 Un suo sogno artistico e che vorrebbe realizzare?

 Vorrei che Villaricca fosse un incubatore di talenti, grazie alla scuola e alle associazioni. Desidero cambiare l'andazzo per cui alla cultura vanno pochi "avanzi" del bilancio. Ci vuole una inversione a U in questo senso.

 

 I suoi impegni futuri?

 Se sarò sindaco, questo sarà il mio impegno totale e assoluto.