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lo chef e pizzaiolo Emanuele Riemma: " il taekwondo segue diete dure, che mi hanno portato a cucinare personalmente e a esplorare la cucina di cui mi sono innamorato.."

nov 3, 2023 0 comments

 

Parola ai giovani chef, in primo piano Emanuele Riemma




Emanuele  ci racconti di Lei, chi è Emanuele Riemma come persona?

 Emanuele è una persona che viene da una famiglia numerosa. E' l'ultimo figlio di 7 fratelli, la sua formazione viene dal mondo dello sport, dove per diversi anni è stato atleta della nazionale Italiana di Taekwondo. Questa lo ha accompagnato nel percorso in generale della vita trasmettendogli disciplina e determinazione.

 Come nasce la sua passione per la cucina?

La mia passione per la cucina nasce in casa, da mia mamma. La reputo una super cuoca; mi ha trasmesso l'amore per il cibo e per la cucina. Un grazie lo devo anche allo sport; il taekwondo segue diete dure, che mi hanno portato a cucinare personalmente e a esplorare la cucina.





 Nello specifico, a chi è  più grato per la sua passione culinaria sopratutto per la pizza?

 A mio fratello. Ha una pizzeria in Australia, a Sydney, dove abbbiamo lavorato e siamo cresciuti assieme.

 Quali sono gli chef dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?

 Seguo gli chef che lavorano la materia prima con attenzione e rispetto; non ho riferimenti precisi, mi piace apprendere un po di tutto da tutti.

 Come chef quali sono i personaggi che  ha sentito più vicino alla sua sensibilità.

 Mi sento molto vicino alla sensibilità dello chef Franco Aliberti, per la sua attenzione maniacale agli sprechi in cucina.

 Cambierebbe qualcosa nel mondo culinario in cui si è formato?

 Si, il mondo pizza ha ancora molto da esplorare e da migliorare ...

 Quali sono le tematiche a cui ti senti più legato?

 Sono legato particolarmente alla tematica ambientale. Tutti possiamo fare qualcosa a proposito, nel nostro piccolo: dallo spreco in cucina al consumo di materiali reciclabili. Un esempio che riguarda la mia quotidianità è il riutilizzo dei panetti avanzati che rigenero per avere un impasto fresco; oppure il ricavo del pan grattato, che utilizziamo per i fritti, dai panetti della pizza che vengono primafatti a pane, poi essiccati e macinati.

 Preferisci la cucina, il cinema o la pittura...quale è la sua maggior passione?

 Chiaramente la cucina, ma sono anche un appassionato di moto e scuba diving.

 Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della cucina ai giovani chef in un settore particolare e in perenne cambiamento  e assorbito sempre più dalla rete?  C’è spazio in Italia per giovani chef talentuosi ? E se dovessi dare un consiglio ad un aspirante chef, cosa gli consiglierebbe?

 Sicuramente un aspetto da non sottovalutare è il continuo aggiornamento, per avere sempre sott'occhio gli ultimi trend; in questo caso la rete e i social possono essere uno strumento alleato. Riuscire a ritagliarsi uno spazio significativo non è semplice: di questi tempi è necessario lavorare sul personal branding e le relazioni.

 Il rapporto con la sua città natale.

Il rapporto con Napoli è conflittuale, letteralmente odio e amore. Amo la mia città natale - è piena di vita e di ricordi - le mie esperienze all'estero, tuttavia, mi hanno dato una visione diversa di vivibilità e regole.

 Un suo sogno che vorrebbe realizzare?

Come ogni pizzaiolo, il sogno un giorno è condividere il mio metodo nella mia pizzeria.

 I suoi impegni futuri?

Continuare per la strada che sto percorrendo in Sardegna con il progetto Maiori e magari, in futuro, creare qualcosa a Napoli o in una grande città.

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