Parola ai giovani chef, in primo piano Emanuele Riemma
Emanuele ci racconti di Lei, chi è Emanuele Riemma come
persona?
Come nasce la sua passione per la cucina?
La mia passione per la cucina nasce in casa, da mia mamma. La reputo una super cuoca; mi ha trasmesso l'amore per il cibo e per la cucina. Un grazie lo devo anche allo sport; il taekwondo segue diete dure, che mi hanno portato a cucinare personalmente e a esplorare la cucina.
Nello specifico, a chi è più grato per la sua passione culinaria sopratutto per la pizza?
Quali sono gli chef dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?
Come chef quali sono i personaggi che ha sentito più vicino alla sua sensibilità .
Cambierebbe qualcosa nel mondo culinario in cui si è formato?
Quali sono le tematiche a cui ti senti più legato?
Preferisci la cucina, il cinema o la pittura...quale è la sua maggior passione?
Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della cucina ai giovani chef in un settore particolare e in perenne cambiamento e assorbito sempre più dalla rete? C’è spazio in Italia per giovani chef talentuosi ? E se dovessi dare un consiglio ad un aspirante chef, cosa gli consiglierebbe?
Sicuramente un aspetto da non sottovalutare è il continuo aggiornamento, per avere sempre sott'occhio gli ultimi trend; in questo caso la rete e i social possono essere uno strumento alleato. Riuscire a ritagliarsi uno spazio significativo non è semplice: di questi tempi è necessario lavorare sul personal branding e le relazioni.
Il rapporto con Napoli è conflittuale, letteralmente odio e amore. Amo la mia città natale - è piena di vita e di ricordi - le mie esperienze all'estero, tuttavia, mi hanno dato una visione diversa di vivibilità e regole.
Come ogni pizzaiolo, il sogno un giorno è condividere il
mio metodo nella mia pizzeria.
Continuare per la strada che sto percorrendo in Sardegna con il progetto Maiori e magari, in futuro, creare qualcosa a Napoli o in una grande città .
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