Giovedì 30 al Centro Sociale la tappa di Through the rite - Coreografie per riscoprire l’identità dei Paesi attraverso la danza - IN SCENA DEVOTO DI MALANGONE E ARUTA, GUERRIERO DI CRISTIANO E UNDER MY SKIN DI JOAN VAN DER MAST
L'obiettivo del progetto è la realizzazione di un percorso internazionale di creazione, valorizzazione e diffusione della coreografia italiana con un focus sui riti religiosi
Salerno,
27 maggio 2024 Dopo la prima puntata in Messico, la seconda tappa di
Through the rite, (attraverso il rito) la proposta progettuale con la
quale il CDTM, Circuito Campano della Danza, capofila di un partenariato
con l’Associazione RaIDFestivals, il Festival de Danza Contemporánea
Alternativo Hidalgo (Messico) e la New Dance Young Talent (Olanda) ha
vinto il bando Boarding Pass Plus (IV edizione – Annualità 2023-2024)
promosso dal MiC, pensato per sostenere percorsi internazionali per lo
sviluppo dei processi artistici e il consolidamento delle collaborazioni
tra professionisti italiani e quelli di altri Stati, sarà l’Italia,
Salerno.
«L'obiettivo è la realizzazione di un percorso
internazionale di creazione, valorizzazione e diffusione della
coreografia italiana con un focus sui riti religiosi, espressioni delle
tradizioni e degli elementi identitari di popoli e luoghi.
Specificamente, il rito è valorizzato dall’azione che diviene parola del
corpo, svolgendosi in uno spazio e in un tempo disegnati dal gesto
stesso. Dunque, il corpo, per mezzo del rito, diviene un elemento di
connessione tra passato, presente e futuro, utile a celebrare
esperienze, eventi e significati intrinsecamente legati ad una
tradizione territoriale, ma che attraversano sfere dell'esistenza umana
di ciascun individuo e in qualunque parte del mondo», spiega Claudio
Malangone, coreografo scelto insieme a Emma Cianchi, rispettivamente
accompagnati da Luigi Aruta e Marcella Martusciello, danzatori e
coreografi italiani under 35.
Giovedì 30 maggio alle 21 presso
l’Auditorium del Centro Sociale di Salerno il CDTM e Raidfestivals
presenteranno il solo “Devoto”, concept e coreografia Claudio Malangone,
autore e interprete Luigi Aruta, assistente alla coreografia Adriana
Cristiano, musica originale Alessandro Capasso. La performance nasce con
l’idea di indagare la nozione di rito, al di là del senso strettamente
religioso, isolando e ordinando gesti e movimenti. Partendo dalla
processione delle “Cente” e dei “Fujenti” (riti religiosi tipici del sud
Italia) ci si chiede fino a che punto il concetto di rito sia così
applicabile a contesti sociali e culturali diversi, che cosa si intenda
con questo termine e se esista una qualche componente comune a tutti i
comportamenti rituali. Gesti, anche semplici, che assumono un carattere
paradigmatico in quanto ripetizione delle gesta di dei, eroi, spiriti o
antenati, di cui le attività ordinarie degli uomini non sono che un
pallido riflesso. Ne risulta una sorta di cerimonia con specifiche
azioni corporee, posture e atteggiamenti, secondo una sequenza precisa
che conduce ad una danza, che sia propiziatoria e liberatrice.
Nella
stessa sera anche la performance di e con Joan van der Mast, insegnante
di fama internazionale, coreografa, coach e consulente di danza
contemporanea e Laban Movement Analysis con all’attivo una carriera
ricca e diversificata. In linea con il progetto through the rite, la
coreografa presenterà “Under my skin”. «Le persone e i rituali sono
inseparabili e danno significato ai momenti speciali della vita. I
rituali spesso offrono conforto, danno forza e sono molto preziosi. Il
rituale è una serie di atti solenni che si svolgono in un certo ordine
per sperimentare vecchi e nuovi significati dal punto di vista
fisico-mentale ed emotivo. DÃ sicurezza, forza, coraggio e connessione. E
la danza è come un rituale, la cui essenza risiede nell'intenzione. In
questo breve assolo, cerco soprattutto i rituali che mi fanno entrare
nell'estasi della danza, che mi danno fiducia per essere pura e vicina a
me stessa. Per frenare le insicurezze e le barriere del corpo che
invecchia e di trattenere le compulsioni della mente che controlla»,
spiega Joan van der Mast, attualmente direttore artistico del New Dance
Center e del programma New Dance Young Talent a L'Aia dei Paesi Bassi,
il Paese partner insieme al Messico e l’Italia. In scena anche la
coreografia Guerriero di Adriana Cristiano interpretato da alcune delle
partecipanti al corso di formazione BorderLab 2023 - 2024, organizzato
sempre dalla Compagnia: Rita Esposito, Sabrina De Luca, Roberta
Giamminelli, Mara Noto.
Non solo spettacolo. Il progetto ospiterÃ
anche un workshop con la coreografa, laddove il rito continua ad essere
il pretesto di dialogo, discussione e scambio intergenerazionale,
esperienziale e sociale. I processi creativi che ne accompagneranno
l'esplorazione e la sperimentazione artistica saranno il dispositivo
culturale di valorizzazione della coreografia italiana. Arte nell’arte,
Through the rite sarà anche l’occasione per presentare l’Esposizione
fotografica “Sacro e Profano” a cura dell’artista della fotografia e
docente UNISA Gianpiero Scafuri con scatti di Gianpiero Scafuri, Giada
Ruoppo e Claudio Malangone, nonché alcuni fotografi messicani,
protagonisti della 1 tappa.
Il costo del biglietto è di 2 euro.
Tra
giugno e luglio la residenza artistica si sposta nei Paesi Bassi, a Den
Haag, grazie alla partnership con la Fondazione New Dance Young Talent,
nata nel 2016 per promuovere e incoraggiare lo sviluppo di progetti
artistici. NDYT ospiterà gli artisti italiani per due settimane
consentendogli di presentare il loro progetto coreografico partendo
dalla ricerca sulle tradizioni legate a momenti religiosi che fanno
parte del tessuto socio culturale campano. Anche qui in programma
meeting sul tema del progetto e un evento artistico ad hoc per
presentare la metodologia di lavoro e il percorso artistico sviluppato
dalla coreografa Emma Cianchi.
PERCHÉ MESSICO E OLANDA Questi due
paesi sono stati scelti come partner per la loro peculiare storia
culturale a proposito dei riti religiosi. Il Messico, all’80% cattolico,
ha un 20% frantumato in culture sincretiste con riti e pratiche
fortemente corporei. L'Olanda, invece, è uno dei paesi europei più
secolarizzati: con il 48%, ha la percentuale più alta dell’Europa
occidentale di coloro che sono senza una confessione religiosa.
LA
MISSION L'azione è promuovere la propria poetica attraverso la messa in
scena della propria produzione nell'ambito del progetto; esportare la
cultura territoriale nazionale fuori dall'Italia attraverso l'esperienza
di confronto e scambio artistico e culturale internazionale, ma anche
valorizzare la coreografia italiana usando il rito come ‘pretesto’
drammaturgico e coreutico per la creazione di opere nuove, proponendo
modelli di sviluppo artistico e creativo in attività residenziali
formative e performative.
CDTM L’Associazione CDTM, capofila del
progetto (con sede a Napoli), a partire dal 2015 svolge la sua attivitÃ
di promozione dello spettacolo di danza nell'ambito del territorio della
Regione Campania.
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