Andrea ci racconti di Lei, chi è Andrea Cancelliere come persona?
Mi definisco una persona che cerca costantemente la crescita, sia personale che professionale. Mi distinguo per la mia semplicità e equilibrio, ma soprattutto per la mia determinazione nel cogliere ogni opportunità per imparare qualcosa di nuovo. Ho una vasta gamma di interessi che vanno dalla lettura al ballo, al doppiaggio passando per il digital marketing. Attività che mi arricchiscono e mi permettono di esplorare diverse sfaccettature della vita. Amo il confronto con gli altri e trovo grande valore nella condivisione di idee e esperienze. Il contatto diretto con le persone è essenziale per me. Sono un chiacchierone, sì, ma anche un buon ascoltatore: mi piace ascoltare le storie delle persone, ogni incontro è un'occasione per arricchire la mia visione del mondo. In sintesi, sono una persona dinamica e aperta, curiosa e dalla volontà di esplorare tutto ciò che la vita ha da offrire.
Sin dai tempi del liceo, ho avuto l'occasione di partecipare a rappresentazioni teatrali, inizialmente per puro divertimento. Tuttavia, è stato durante i miei anni di lavoro nelle strutture turistiche estive, dopo il diploma, che ho veramente scoperto la mia passione per il palco. È stato lì che ho iniziato a comprendere l'emozione palpabile che si respira dietro le quinte, la tensione e l'adrenalina che precedono ogni performance. Questa esperienza mi ha profondamente colpito e mi ha fatto innamorare del palcoscenico. Da quel momento ho deciso di dedicarmi alla recitazione. Essa non è solo una forma d'arte per me, ma è diventato un modo per esprimere me stesso e connettermi con le persone in modo profondo e autentico. Con le persone ma anche con me stesso. Ed è una cosa da non sottovalutare, quella di avere consapevolezza del proprio io. È questo mix di emozioni, di preparazione intensa e di soddisfazione alla fine di ogni spettacolo che mi ha spinto a perseguire questa strada con determinazione e passione.
La formazione è l'elemento cardine per forgiare un attore di qualità. Non si tratta semplicemente di un insieme di nozioni tecniche, ma di un percorso di crescita personale e artistica che dura tutta la vita. Attraverso lo studio delle tecniche di recitazione, si impara a esplorare e comprendere le diverse sfumature dell'animo umano, a dare profondità e autenticità ai personaggi interpretati. La formazione offre la possibilità di confrontarsi con i grandi maestri del passato e del presente, assorbendo le loro esperienze e conoscenze. Un attore ben formato è in grado di adattarsi a una vasta gamma di ruoli e situazioni, sviluppando una versatilità che lo rende capace di affrontare qualsiasi sfida scenica con professionalità e creatività. La formazione continua permette di affinare costantemente le proprie abilità, esplorando nuove metodologie e approcci innovativi. Inoltre insegna l'importanza della disciplina, della pazienza e della dedizione, qualità indispensabili per affrontare un percorso professionale spesso irto di difficoltà e sfide. In sintesi, la formazione è il terreno fertile su cui cresce il talento, trasformandolo da una potenzialità grezza in un'arte raffinata. Senza una solida base formativa, il talento rischia di rimanere inespresso, mentre con una formazione adeguata può fiorire e raggiungere vette inimmaginabili.
La mia ispirazione artistica è un mosaico di influenze diverse che hanno plasmato la mia crescita personale e professionale. Sono cresciuto con i film di Robin Williams e Jim Carrey, due attori straordinari che hanno saputo combinare umorismo e profondità emotiva in modo unico. La loro capacità di passare con disinvoltura dalla commedia al dramma mi ha sempre affascinato e ha instillato in me il desiderio di esplorare tutte le sfumature della recitazione. La musica ha sempre avuto un ruolo centrale nella mia vita e nel mio processo creativo. Artisti come Freddie Mercury e Elvis Presley non sono solo icone musicali, ma veri e propri maestri nell'arte dell'espressione emotiva. La loro energia, passione e capacità di coinvolgere il pubblico sono per me una fonte inesauribile di ispirazione. Ascoltare le loro performance mi aiuta a connettermi emotivamente con i personaggi che interpreto e a dare il massimo sul palco o davanti alla telecamera. Tra le figure del teatro musicale, Manuel Frattini ha avuto un impatto significativo su di me. La sua dedizione e maestria nei musical mi hanno mostrato quanto sia importante lavorare duramente per perfezionare ogni singolo dettaglio della performance. Frattini rappresenta per me un modello di professionalità e passione artistica che cerco di emulare. Tuttavia, l'ispirazione non proviene solo dalle grandi star. Trovo grande valore nel confronto quotidiano con insegnanti e colleghi, anche più giovani di me. Ognuno di loro porta con sé una prospettiva unica e un'esperienza che può arricchire il mio percorso. L'umiltà di riconoscere che c'è sempre qualcosa da imparare dagli altri è un principio che mi guida costantemente.Inoltre, traggo ispirazione dalle storie di vita reale, dai racconti di persone comuni che incontro. Ogni individuo ha una storia da raccontare e, spesso, queste storie sono più incredibili di qualsiasi sceneggiatura. Ascoltare e osservare con attenzione il mondo intorno a me mi permette di creare personaggi più autentici e profondi.
Lo spettacolo dedicato a Vaslav Nijinsky è un viaggio intenso e coinvolgente nella vita di uno dei ballerini più enigmatici e affascinanti della storia della danza. Non si limita a raccontare le sue straordinarie performance sul palco, ma esplora profondamente la sua complessa personalità e le intricate relazioni che hanno segnato la sua esistenza. Il testo di Antonio Mocciola mette in luce non solo il talento eccezionale di Nijinsky, ma anche la sua fragilità umana. La narrazione si concentra sul suo rapporto tormentato con Sergej Djagilev, il potente impresario che ha avuto un'influenza determinante sulla sua carriera. Questo legame è descritto con tutte le sue sfaccettature di amore, odio, dipendenza e manipolazione, rivelando come Djagilev abbia plasmato non solo l'artista, ma anche l'uomo. Parallelamente, lo spettacolo esplora la complessa dinamica tra Nijinsky e sua moglie, Romola de Pulszky. Il loro rapporto, intriso di amore e convenienza, svela le contraddizioni e le tensioni di una vita vissuta sotto i riflettori, dove la ricerca di stabilità emotiva si scontra con le ambizioni artistiche e le aspettative sociali. All’interno ci saranno momenti di nudo che rappresentano Nijinsky spoglio delle sue certezze, vulnerabile e umano. Questi momenti non sono semplicemente estetici, ma servono a rivelare la sua lotta interiore, le sue paure e la sua fragilità. In definitiva, questo spettacolo è un omaggio alla complessità dell'essere umano e all'arte della danza, offrendo una prospettiva unica su una figura straordinaria. È un’esperienza teatrale che non solo celebra il talento di Nijinsky, ma invita il pubblico a riflettere sulle sfide e le contraddizioni che definiscono la nostra umanità.
In primo luogo, il messaggio fondamentale è che l'arte continua a essere un potente strumento di espressione e riflessione. In un'epoca in cui le questioni sociali, politiche e ambientali sono al centro del dibattito pubblico, il cinema e il teatro offrono piattaforme uniche per esplorare e rappresentare queste tematiche in modi profondi e coinvolgenti. I giovani artisti hanno l'opportunità di usare la loro creatività per dare voce a storie che possono influenzare il cambiamento sociale e sensibilizzare il pubblico su questioni cruciali.
Essere napoletano è un aspetto fondamentale della mia identità. Napoli è una città che conquista con la sua storia, la sua cultura e la sua energia vibrante. Nonostante i suoi chiaroscuri, la osservo con occhio critico ma amorevole, cercando di cogliere e valorizzare le sue virtù. Napoli mi ispira e mi dà la forza di affrontare ogni sfida con passione e determinazione. Viaggiare è una delle mie grandi passioni, perché vedere il mondo con gli occhi di un napoletano aggiunge un sapore unico a ogni esperienza. Ogni viaggio mi offre l'opportunità di vedere le meraviglie del mondo, ma anche di raccontare la mia città, di condividere le sue storie e di mostrare come Napoli, con tutte le sue sfaccettature, possa arricchire la mia visione artistica e umana. In fondo, portare Napoli nel cuore significa avere sempre con sé una fonte inesauribile di ispirazione e di coraggio.
I suoi prossimi impegni.
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