La declinazione della violenza spiegata e analizzata nell'adattamento cinematografico del romanzo firmato da Paola Barbato. Al cinema.
Dalle pagine di Paola Barbato, una digressione capace di esplorare la violenza partendo "dalla causa e dall'effetto". Niente violenza fine a se stessa, dunque, bensì un film che "pone domande". Ecco Mani Nude, opera seconda di Mauro Mancini, interpretato con grande adiacenza scenica da Alessandro Gassmann e Francesco Gheghi. La storia è quella di David, un ragazzo che viene rapito e rinchiuso in un container. Senza sapere il motivo, si ritrova prigioniero di un organizzazione criminale che lo spinge a lottare in cruenti combattimenti clandestini. A svezzarlo alla più spietata violenza il carceriere Minuto. Tra i due, tuttavia, sembra nascere una sorta di legame. "Avevo l'idea di continuare il percorso iniziato con Non Odiare", spiega il regista, durante l'incontro stampa. "Quando ho letto il romanzo della Barbato ho capito che le sue parole avevano punti di connessione con il mio cinema".
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