Dora ci racconti di Lei, chi è Dora Romano come persona?
Eh,beh…è difficile descriversi. Sono una persona semplice, spartana. Da
sempre sono stata abituata ad avere il necessario e mai il superfluo. Questo mi
ha insegnato a non voler dipendere da niente e da nessuno. Ho smesso di fumare,
di bere alcool e non ho mai chiesto o ricevuto aiuti economici da fidanzati o
da uomini che mi hanno approcciato durante la mia vita. L’autonomia fisica e
psicologica è un fattore fondante per me, soprattutto perché sono una donna e
per una donna è facile cadere in tali dipendenze, purtroppo, e sappiamo perché.
Come nasce la sua passione per la recitazione?
Da quando ho ricordi ho sempre voluto esprimermi
in qualche modo . Volevo diventare una ballerina, oppure cantavo al vicolo
fuori al balcone con le gambette penzoloni solo per il piacere di farlo. Non ho
avuto una vera e propria illuminazione sulla via di damasco. Questa passione è
nata con me.
Il teatro è stato la colonna portante della sua straordinaria carriera. Qual è il suo rapporto con il palcoscenico oggi dopo il successo ottenuto in TV e al cinema?
Eh…tocchiamo un tasto dolente: è successa una
strana cosa: da quando è iniziato questo percorso di riconoscimento del mio
lavoro grazie a televisione e cinema, non ho più lavorato in teatro e mi manca
moltissimo. Non ho avuto proposte di partecipazione a spettacoli teatrali da 8
anni ormai. Sia chiaro che non ho nessun rimpianto per come stanno andando le
cose nella mia carriera, ma al teatro devo tutto e spero tanto di poter di
nuovo tornare a calcare quelle tavole e sentire gli occhi del pubblico addosso.
Come
attrice quali sono i personaggi che ha portato in scena a teatro ed ha sentito
più vicino alla sua sensibilità.
Ho
interpretato molti ruoli, ma ho conservato particolare legami affettivi e umani
per essere stata diretta da Eduardo de filippo in ben 4 spettacoli, poi lo
spettacolo LA PICCOLA CITTA’, di Torthon Wilder, per la regia di Ermanno Olmi ,
FAUST con il grande Glauco Mauri e nel
musical SISTER ACT, dove ho rivestito i panni della Madre Superiora cantando
brani di grande impatto scenico. A queste esperienze sono rimasta emotivamente
molto legata.
Il personaggio di Celeste appartiene ad una realtà in via di estinzione
in questo paese. Nelle piccole comunità di cui è piena la provincia italiana,
si sente ancora il respiro dei legami familiari e affettivi, anche se non
sempre possono esprimersi nella vicinanza fisica. Celeste e la sua sgangherata
sorella riescono a ricucire un rapporto affettivo, perché nel loro
riavvicinamento casuale superano il vuoto provocato da una passato denso di pregiudizi
ed errori della mentalità provinciale che fanno parte di quel tessuto
culturale. Il loro amore ritrovato farà il miracolo.
Ero effettivamente molto giovane e piena di voglia
di imparare e poter affrontare i personaggi sempre guidata dalla curiosità di
scoprire i caratteri, i meccanismi scenici, emotivi e fisici ogni volta che
costruivo un nuovo personaggio. Ho imparato tutto dall’esperienza di
palcoscenico, spiando dalle quinte, rubando dai bravi attori e affinando il
gusto per gli aspetti più interessanti e stimolanti per la mia crescita.
Crescita che non si è mai interrotta e mai si interromperà finchè avrò la forza
di continuare a sfidarmi.
Ho una sconfinata ammirazione per gli attori che
si sono formati all’Actors studio americano, come Merryl Streeps, Kathy Bates,
Olivia Colman e per la gran bretagna Maggy Smith. I registi con cui sogno di
lavorare sono Wim Wenders e Uberto Pasolini
Non ho mai fatto regie, forse è un errore di
battitura….Ma sicuramente la Maestra Oliviero in L’AMICA GENIALE di Saverio
Costanzo e la Signora Gentile in E’ STATA LA MANO DI DIO di Sorrentino, ma mi
sto divertendo moltissimo con la signora De Ruggeri, suocera di Imma Tataranni
nella serie omonima. Un legame un po’ doloroso è quello con il personaggio di
Nonna Lina nella serie Prime BANG BANG BABY, un personaggio gigantesco che è
costato tanto lavoro. Purtroppo la prima serie non ha mai avuto un seguito.
Grazie per il complimento, inanzitutto….Ho avuto
il grande privilegio di essere stata scelta da Saverio Costanzo per il
personaggio, un grande regista al quale devo tutto. Saverio si è fidato di me,
della mia esperienza e del mio modo di approcciare il personaggio, ma standomi
sempre accanto, guidandomi con discrezione e delicatezza . Il risultato è che
dopo anni ormai, la gente mi ferma per strada, perché mi riconosce ancora nella
maestra Oliviero , che è rimasta impressa nel cuore del pubblico e questo è il
premio più grande che possa ricevere un’attrice.
Insomma…quel che vedo oggi non mi piace, ma penso
sia normale….tutti vogliono fare gli attori e credono che il web e le visualizzazioni e i followers siano
sufficienti ad autodefinirsi tali. Non è così, ma il canto delle sirene del
facile denaro e del potere continua a fare proseliti e non credo che cambierà.
Dico sempre agli studenti cui mi capita
di insegnare che bisogna studiare, ma tante volte mi sembra di parlare al
vento….in intanto continuo.
I suoi impegni futuri
Da settembre partono due serie tv :la quinta e ultima di Imma Tataranni, sostituto
procuratore per Rai uno e la nuova serie
CAGNAZ, per Rai 2. Poi a novembre sarò coprotagonista nel film opera prima di
Matteo Damiani, TUTTO L’UNIVERSO. In questo periodo sono presente al festival
di Venezia nel film IL MAESTRO di Andrea De Stefano con Pierfrancesco Favino e
in IN THE HAND OF DANTE, attesissimo film di Julian Schnabel, insieme a un cast davvero stellare.
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