Gli spazi vuoti di “Paris, Texas”
Quarant'anni fa uscì un film di Wim Wenders citato e amato ancora oggi, fatto di deserti, silenzi e personaggi tristi
Quando Paris, Texas fu presentato al cinema Wenders era già un regista con una certa esperienza: aveva diretto film apprezzati dalla critica come Alice nelle città, Falso movimento e Nel corso del tempo, che compongono la cosiddetta “Trilogia della strada”, facendosi conoscere per il realismo esasperato delle sue inquadrature e per le ambientazioni volutamente cupe e desolanti. Nel 1982 aveva ottenuto anche il suo primo importante riconoscimento internazionale grazie a Lo stato delle cose, per cui fu premiato con il Leone d’oro al miglior film durante la 39esima edizione della Mostra del cinema di Venezia.
Paris, Texas uscì quindi in un periodo di grande fervore creativo per Wenders, che in quella fase della sua carriera stava provando ad affermarsi come regista di fama internazionale in grado di attirare le attenzioni delle grandi produzioni di Hollywood.
Oggi Paris, Texas è considerato uno dei suoi film più riusciti, e il migliore tra quelli ambientati negli Stati Uniti. Non viene ricordato tanto per il ritmo o per la trama, anzi: è caratterizzato da una certa lentezza e racconta una storia tutto sommato semplice.
In sostanza, si tratta di un road movie (genere che Wenders aveva già approfondito nella “Trilogia della strada”) che racconta la storia di Travis, un uomo taciturno che vaga da solo per il deserto, e di suo fratello Walt (Dean Stockwell), che a un certo punto riesce a contattarlo e lo porta a Los Angeles, dove incontrerà suo figlio Hunter (Hunter Carson), che non vedeva da 8 anni. Dopo il ricongiungimento, Travis e Hunter partono insieme per un viaggio alla ricerca di Jane, moglie del primo e madre del secondo.
Il titolo richiama una delle poche frasi che Travis pronuncia durante la prima metà del film: «Paris, Texas» per l’appunto, dal nome di una cittadina texana in cui aveva acquistato un piccolo terreno anni prima. Anche se durante due ore abbondanti di visione succedono poche cose, Paris, Texas è uno di quei classici casi in cui la trama passa in secondo piano rispetto ad altri elementi: oltre alla già citata scenografia, l’altra caratteristica distintiva del film è l’attenzione per la caratterizzazione dei personaggi, il loro sviluppo e le relazioni che li legano.
TRAMA
Travis viene ritrovato dal fratello Walt dopo una lunga assenza e ricondotto a Los Angeles. Qui rivede il figlio Alex che vive con gli zii dopo la separazione dei genitori. Inizialmente i due fanno fatica a comunicare ma poi la situazione cambia fino al punto di decidere di andare insieme a cercare la madre e moglie Jane a Houston. Lì Travis scoprirà che la donna lavora in un peep-show.
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