Il regista torna a far coppia con Toni Servillo, Ficarra e Picone in un film ambientato durante l'epopea dei Mille in Sicilia
Il regista definisce L’abbaglio «un western», ma è molto altro. È un film sulla Sicilia con le sue contraddizioni, sull’Italia, su un pezzo di storia, sulle illusioni e disillusioni. È il racconto a tappe dei Garibaldini, guidati dal Colonnello Orsini (Servillo), contro i Borboni: da Quarto a Marsala, da Calatafimi a Corleone fino a Palermo. È il racconto di due disertori e impostori, Domenico (Ficarra) e Rosario (Picone), che, loro malgrado, si trovano trasportati dall’onda rivoluzionaria che porterà al cambiamento e all’Unità d’Italia. Con l’arte istrionica della menzogna riusciranno a salvare la colonna di garibaldini asserragliati nel paesino di Sambuca.
Trama
5 maggio 1860. Giuseppe Garibaldi si prepara a compiere l'impresa dei Mille e affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini l'incarico di reclutare i volontari. Vanno bene un po' tutti, anche i giovanissimi e gli sprovveduti. Fra questi ultimi ci sono Domenico, un siciliano claudicante specializzato in fuochi d'artificio, e Rosario, un palermitano emigrato al Nord che millanta un titolo nobiliare e un passato all'accademia militare: poco importa che sia un imbroglione e un giocatore d'azzardo con la tendenza a barare perché, data la pericolosità dell'impresa, "anche gli impostori possono esserci utili"
Commenti
Posta un commento