Sebastián Lelio tenta la via impervia del musical politico con La Ola (The Wave), costruito attorno al fuoco acceso delle proteste femministe universitarie del Cile 2018. La scelta non è casuale: dopo l'Oscar per Una donna fantastica e la doppia incursione nelle vite di donne comuni in Gloria e Gloria Bell, Lelio torna al femminile, stavolta in chiave militante e musicale, ambiziosa nel concept e audace nelle forme.
Ma La Ola sconta da subito la fatica di un'operazione ambiziosa. Julia, protagonista studentesca e voce del dissenso, diventa suo malgrado epicentro della ribellione; la regia di Lelio la segue, la celebra, ma poi la schiaccia sotto il peso di un impianto coreografico che, se pure affascina per potenza espressiva e precisione scenica, presto soffoca il nucleo drammatico del racconto.
TORNANDO AL FESTIVAL QUEST’ANNO I TEMI PREVALENTI SONO AL FEMMINILE IN FILM DIRETTI DA UOMINI. IL CASO DEL CILENO “LA OLA”, AMBIENTATO NEL 2018 NELL’UNIVERSITÀ OCCUPATA DAI GRUPPI FEMMINISTI IN GUERRA COL PATRIARCATO, È CLAMOROSO. UN TRASCINANTE MUSICAL MODERNO, CHE FA BALLARE E MUOVERE COME UNA TROTTOLA UN CAST DI RAGAZZE. IL MECCANISMO FUNZIONA BENISSIMO...
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