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L'artista RivaGldf rappresenta una ventata di freschezza che in modo colto e originale gioca col passatoe i mille traumi nella storia dell'arte.....

mar 24, 2023 0 comments



 Riva GLDF - Un artista tra Occidente e Oriente, tra memoria, infanzia e illusione.



L'Artista legato profondamente  all’eredità artistica occidentale,  influenzato dall’Oriente, dal Giappone in particolare, e capace di trasformare le contaminazioni in una sintesi profonda e originale. Il lavoro di Riva GLDF, acronimo di Giuseppe Lorenzo Di Fede, è ossessione che attinge nello spazio della memoria, è dialogo tra i diversi riferimenti culturali in favore della diversità artistica.



Le opere di GLDF non sono dipinti, ma immagini ricreate attraverso l’accumulazione e l’accostamento di oggetti apparentemente contrastanti con l’intensità del messaggio. 




E gli oggetti che l’artista sceglie e con i quali dà vita alle suggestioni delle sue opere sono le macchinine giocattolo dei bambini, elementi all’apparenza banali e ad uno sguardo distratto caotici. Ma nel lavoro artistico di GLDF nulla è casuale, nulla, di certo, è banale.



Bisogna fare un passo indietro per comprendere i frammenti dell’opera di questo artista che sta suscitando l’interesse di una élite incantata dalla sua visione, dal suo mondo e dalla sua capacità di raccontarlo. Riva GLDF vive la contemporaneità interpretandola con un registro apparentemente Pop, benché la sua negazione dell’atto pittorico lo riporti piuttosto al pensiero concettuale di Marcel Duchamp, al ready-made, mentre l’uso sapiente dell’illusione ottica che dà forma all’immagine richiami, quale rimando culturale più alto, le opere di Giuseppe Arcimboldo. Di Fede è stato paragonato al francese Fernandez Arman, ma la sua ricerca è, secondo l’artista Emanuele Gregolin, il cui commento apre il catalogo, “totalmente diversa: l'ossessivo utilizzo delle auto in miniatura vuole riaffermare continuamente il ricordo sensibile dell'infanzia, momento prezioso per tutti noi, strada sulla quale inizia l'incontro con il mondo delle scoperte, delle emozioni e della cultura sulle quali l'uomo edificherà se stesso, nella consapevolezza dei valori della propria storia e memoria.  




Per ognuno è in quel periodo della vita che affondano le fondamenta di ciò che siamo e nel guardare indietro, stimolati dall’incontro con quel piccolo, semplice oggetto che è la macchinina giocattolo, ritroviamo la consapevolezza dei valori della nostra storia e della nostra memoria.



 Il coinvolgimento prodotto dall’osservazione diretta di queste opere è immediato, dunque, come immediata è l’attivazione della memoria. E proprio in questo scambio avviene il completamento dell’opera stessa, nelle intenzioni dell’artista. "Osservando le opere è come se alla fine dovesse mancare un pezzo, esattamente come succede alla memoria... e il cervello "resetta" l'intera figura ricreandola alla sua maniera, aggiungendo porzioni funzionali alla prosecuzione del ricordo: il sistema di autodifesa della mente per giustificare con logica le immagini passate. 



Il risultato è composto dalla parte che è stata realmente osservata e inserti supposti che certamente rivelano emozioni e rappresentano le sfumature personali".





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