Un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l’occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista.
« Mentre scrivo l'esercito russo sta bombardando le città del mio Paese, uccidendo i suoi cittadini e devastando tutto ciò che incontra, tutto ciò che per ogni ucraino è vicino e importante.
Questi assassini pensano, leggono, parlano e ordinano di distruggere cose per me sacre nella mia lingua madre, il russo. La lingua dei miei genitori, la lingua in cui scrivo le mie poesie e in cui mi rivolgo anche al lettore italiano che la conosce.
Perché questo libro è bilingue, italiano e russo».
Aleksandr Kabanov
Aleksandr Michajlovič Kabanov è un poeta, traduttore, editore e attivista ucraino, che scrive in russo e in ucraino. È nato nel sud dell’Ucraina, a Cherson, nel 1968. Nel 1992 si è laureato in Giornalismo all’Università Statale di Kyjiv, la città dove vive e lavora dal 1985.
È autore di quindici raccolte di poesia. I suoi versi sono stati tradotti in molte lingue e le sue interviste sono state pubblicate su giornali e riviste di molti Paesi. Per la sua poesia è stato insignito di dodici premi, tra cui, nel 2010, il premio internazionale “Antologia” per i suoi meriti nella poesia di lingua russa.
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