" Il Generale - Disumane Siontonie" monologo teatrale di Carmine Ardolino, supervisione artistica del progetto Mariano Lamberti per la Cultural Classic a sostegno dell'arte per i giovani artisti.
Come ti sei preparato ad interpretare un personaggio coinvolto in situazioni di conflitto?
Non é facile interpretare un personaggio coinvolto in situazioni di conflitto perché questo richiede una combinazione di analisi del personaggio, ricerca e esplorazione emotiva. Ho iniziato a studiare il copione per capire chi era il miopersonaggio, quali erano i suoi obiettivi, le sue motivazioni, i suoi punti di forza e di debolezza. Ho cercato anche di capire il contesto storico e sociale in cui questo si trovava.
Mi sono messo nei suoi panni per capire le sue emozioni, le sue paure, le sue speranze. Mi sono chiesto cosa lo motivava, cosa lo faceva arrabbiare, oppure cosa lo faceva soffrire. Inoltre, ho sperimentato con il mio corpo e la miavoce per trovare il modo migliore per esprimere le emozioni del personaggio. Ho praticato esercizi di respirazione e rilassamento per prepararmi ad entrare nello stato emotivo richiesto dalla scena. Ho cercato insomma di prepararmi bene per arrivare ad una performance più autentica e coinvolgente.
Quali sono stati i maggiori desideri o timori nel portare sul palcoscenico una storia legata ad una guerra in corso?
Portare sul palcoscenico una storia legata alla guerra attuale può suscitare una serie di desideri e timori sia per gli artisti che per il pubblico.Come artista mi piace pensare di contribuire a sensibilizzare il pubblico sulla realtà della guerra attuale, portando l'attenzione su questioni importanti e spesso trascurate. Mi piace anche pensare che attraverso la narrazione delle conseguenze della guerra, si possa promuovere un dialogo costruttivo per la pace e che nel pubblico nasca più empatia e comprensione verso coloro che sono coinvolti nei conflitti sia civili che militari.C’é il rischio pero’ che portare in scena una storia sulla guerra attuale, questa a volte venga semplificata o ridotta a stereotipi, mancando di rappresentare la complessità dei conflitti e delle esperienze umane coinvolte.
Quali sfide hai affrontato nel cercare di portare autenticità al tuo personaggio e alla sua esperienza di guerra?
Portare autenticità a un personaggio e alla sua esperienza di guerra può essere una sfida complessa, poiché richiede un'attenzione particolare ai dettagli e una ricerca accurata. Mi sono prima documentato sulle guerre in corso nel mondo. Questo mi ha aiutato a creare un quadro più autentico e credibile.
Anche se si tratta di una narrazione di guerra, penso che sia importante mantenere il focus sull'umanità delpersonaggio. Io ho voluto esplorare le emozioni del mio personaggio, i suoi rapporti interpersonali e le sue sfide personali cercando di dargli più autenticità .
Pero’ credo anche che quando si rappresentano certi personaggi e situazioni legate alla guerra, bidogna cercare di evitare stereotipi e semplificazioni eccessive. Ogni individuo coinvolto in un conflitto ha una storia unica e complessa, e dovrebbe essere trattato come tale.
Come hai gestito le emozioni intense che sarebbero potute emergere durante la rappresentazione delle scene di guerra?
Prima di affrontare la rappresentazione, mi sono preparato ad affrontare dei contenuti emotivamente intensi. Ho cercato anche delle strategie per affrontarli. Durante le scene più intense, mi sono concentrato sulla mia respirazione,perché respirare profondamente e lentamente puo’ aiutare a calmare il sistema nervoso. Ho cercato anche di mantenere una consapevolezza del mio corpo per rimanere ancorato al momento presente.
In che modo pensi che lo spettacolo possa influenzare il pubblico giovane nella comprensione e nella riflessione sui conflitti attuali?
Assolutamente! Il teatro ha un potenziale enorme nell'influenzare il pubblico giovane nella comprensione e nella riflessione sui conflitti attuali. Attraverso la narrazione di storie coinvolgenti e la rappresentazione di situazioni complesse, il teatro può suscitare empatia, promuovere la consapevolezza e stimolare il pensiero critico nei giovani spettatori.
Inoltre, il teatro offre un'esperienza immersiva che coinvolge i sensi e le emozioni, il che può rendere i temi e i conflitti trattati più tangibili e significativi per gli spettatori. Questo coinvolgimento diretto può favorire una comprensione più profonda e una riflessione più personale sui temi presentati.
Infine, il teatro può anche fungere da catalizzatore per l'azione sociale e il cambiamento, ispirando gli spettatori giovani a diventare attivi nella lotta per la giustizia sociale e la pace. Attraverso il coinvolgimento con il teatro, i giovani possono essere motivati a tradurre le loro riflessioni in azioni concrete per affrontare i conflitti attuali nella loro comunità e nel mondo.
Qual è il messaggio principale che speravi di trasmettere al pubblico attraverso il tuo ruolo in uno spettacolo sulla guerra?
Sicuramente quello di mostrare il costo in vite umane e sociale delle guerre, il dolore, la sofferenza e la distruzione che portano con sé. Spero pero’ di aver trasmesso anche un messaggio di speranza e di cambiamento positivo e che tra gli spettatori ci siano state persone che abbiano riflettuto sulla pace e la prevenzione dei conflitti.
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