La Filarmonica della Scala si prepara ad accogliere Myung-Whun Chung,
Maestro coreano tra i più richiesti al mondo che dal 2023 è diventato
Direttore Emerito dell’orchestra a suggello di una relazione artistica e
umana che continua da più di trentacinque anni. Lunedì 8 aprile alle ore 20 al Teatro alla Scala Chung è anche solista nel concerto n. 23 in la maggiore per pianoforte e orchestra K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart
– tornando a dirigere dalla tastiera ancora una volta dopo il 2020,
quando eseguì il triplo concerto di Beethoven. Nella seconda parte è in
programma la Sinfonia n. 6 in la maggiore di Anton Bruckner,
compositore che Chung affronta per la prima volta con gli scaligeri. Il
concerto è trasmesso in diretta su Rai Radio 3 e su La Scala TV. Domenica 7 aprile alle ore 19:30 Chung è protagonista anche della Prova Aperta,
la seconda della nuova stagione che sostiene quattro enti del Terzo
settore impegnati nel contrasto della povertà educativa. Il ricavato
raccolto con la Prova Aperta del 7 aprile è a sostegno della Fondazione Don Gino Rigoldi
e del progetto SOUL (supporto allo Studio, Orientamento Universitario e
Lavoro): incontri di gruppo, orientamento e percorsi individuali
accompagnano gli studenti con fragilità tra i 16 e i 19 anni di età , in
cinque istituti scolastici in diversi quartieri di Milano e in due
Centri di aggregazione. Per informazioni e biglietti è possibile
scrivere a biglietteria@aragorn.it o visitare il sito www.aragorn.vivaticket.it
«Dall’inizio l’incontro con la Filarmonica è stato quasi magico. Da
subito l’orchestra non solo capiva ciò che era nella mia testa, ma anche
ciò che era nel mio cuore». Con queste parole Myung-Whun Chung
commentava la nomina a Direttore Emerito della Filarmonica nel 2023. I
progetti al Teatro alla Scala e all’estero sono tanti, come la tournée
dello scorso febbraio che ha segnato il ritorno dell’orchestra alla
Isarphilharmonie di Monarco e alle Canarie. La scelta di affrontare la
musica di Anton Bruckner per la prima volta rientra in un ulteriore
allargamento del repertorio già vasto che il Maestro Chung e la
Filarmonica condividono. Non a caso Chung parte dalla Sesta,
mettendo in secondo piano la grandiosità di altri lavori per la
dimensione più intima o, come la definiva lo stesso autore, «la più
sincera». Scrive Nicola Cattò nelle note di sala: «Se, come detto sopra,
la prima esecuzione completa di questa sinfonia avvenne solo dopo la
morte di Bruckner, Wilhelm Jahn l’11 febbraio 1883 aveva presentato l’Adagio e lo Scherzo della Sesta,
presente l’autore, così nervoso da giungere al concerto troppo presto e
con le scarpe spaiate, e che volle chiedere ad un suo allievo di
controllare il “nemico” Hanslick, che poi parlerà , nella sua recensione,
di «interesse e sorpresa» e di uno Scherzo che «attirava l’attenzione
solo per la sua stranezza». Il concetto di “stranezza” è assimilabile a
quella definizione di “più ardita” che lo stesso Bruckner attribuì a
questa Sesta sinfonia: avvertibile soprattutto a livello armonico e,
complessivamente, in una scrittura piuttosto diversa dalle cinque
precedenti, che lascia intravedere le vette del “trittico” finale. Ma
che, per citare un pioniere degli studi italiani sul compositore di
Ansfelden come Sergio Martinotti, “con il suo carattere ‘pastorale’ […]
riesce il simbolo, se non dell’ottimismo, di quella fondamentale
serenità , innocente e inesauribile, che è uno dei più saldi
atteggiamenti bruckneriani”».
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