Salvo ci racconti di Lei, chi è Salvo Lupo come perso
Salvo Lupo è un ragazzo che svolge la professione di
dilettante agonistico nel gioco della sopravvivenza. Svolgo questo mestiere da
quando ho cominciato a muovere questi primi passi nella vita ed essi mi hanno
portato attraverso una serie di eventi fortuiti a sviluppare, grazie a una
certa esuberanza, determinati aspetti caratteriali, di cui alcuni ne vado molto
fiero, altri invece un po meno. Questo mi ha portato a maturare l'idea di
mettere la mia persona al servizio degli altri attraverso la recitazione, così
mi sono detto " guarda i difetti non ti mancano, i pregi almeno due o tre
li possiedi, tutto sommato queste cose ti rendono umano, a questo punto tanto
vale provare a manifestarli attraverso il gioco del teatro".
Come nasce la sua passione per la recitazione?
Ho iniziato a recitare che ero ancora molto piccolo, già in
prima elementare ricordo perfettamente le prime rappresentazioni che le maestre
mi chiedevano di fare per intrattenere il pubblico formato dalle famiglie
durante le feste organizzate, mi divertivo da morire perchè lo vedevo come un
gioco alla quale prendevano tutti parte grazie a me, e quell'emozione continua
ad essere tutt'ora il mantra che uso quando vado in scena.
Come si passa da attore a musicista, lei scrive canzoni folk che si rifanno alla cultura irlandese e al Fantasy classico?
La musica è venuta nella più completa casualità , questo
grazie ai miei anni di giochi di ruolo dal vivo con la mia vecchia associazione
medievale. A forza di interpretare il ruolo del menestrello ho comiciato a
scrive dei testi che si rifacevano ai poemi cavallereschi e alla letteratura
fantastica (Tolkien sopratutto), ma almeno adesso non mi permetterei mai di
definirmi un musicista visto che queste canzoni restano circoscritte nel campo
dell'amatoriale.
Quali sono gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?
Ho sempre cercato di mantenere da questo punto di vista un determinato distacco da i personaggi che ho interpretato, anche quelli che ho amato particolarmente nel portarli in scena. Avere delle preferenze nelle cose che fai è una caratteristica tipica dell'ego, e si sa che l'ego se non è messo al servizio del personaggio diventa tossico nella riuscita dell'interpretazione, ragion per cui, in ogni personaggio ho cercato di plasmare una parte di me, allo scopo di creare un collegamento emotivo affinchè le persone capissero chi fosse davvero quel personaggio. Quindi mi viene difficile dire a quale personaggio ho sentito una sensibilità più affine rispetto ad un altro.
Nel 2019 comincia a lavorare con registi del calibro di Daniele Salvo e Marco Carniti, mettendo in scena spettacoli che sono andati in scena anche all'estero. Cosa ricorda di quel periodo.
Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della cinema
e del teatro ai giovani artisti in un settore particolare e in perenne
cambiamento e ormai assorbito dalla rete?
Palermo mi ha formato tanto, a livello umano è una città che
è riuscita in qualche modo a darmi una consapevolezza sulla natura delle
persone sia in positivo che in negativo. Noi siciliani siamo noti per un forte
temperamento di spirito e voglia di rivalsa e per capirlo basta leggere la
nostra storia dai Fenici ad oggi.
Nel 2022 conosce Antonio Mocciola con la quale ha iniziato un sodalizio che continua tutt'oggi, portando in scena opere come “Nel Ventre, voci al centro della terra” e Gloedens; Darkroom per laregia di Mauro Toscanelli. Come nasce questo sodalizio.
I suoi prossimi impegni.
Per i prossimi eventi, con Antonio porteremo una rivisitazione della vita di Yukio Mishima, autore a me molto caro, e che ha suscitato l'interesse di Antonio nel trattare argomenti delicati tra cui l'accettazione di se.
Commenti
Posta un commento