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l'attore Salvo Lupo: " Mi piace l'idea di mettere la mia persona al servizio degli altri attraverso la recitazione.."

giu 27, 2024 0 comments



Salvo ci racconti di Lei, chi è Salvo Lupo come perso

Salvo Lupo è un ragazzo che svolge la professione di dilettante agonistico nel gioco della sopravvivenza. Svolgo questo mestiere da quando ho cominciato a muovere questi primi passi nella vita ed essi mi hanno portato attraverso una serie di eventi fortuiti a sviluppare, grazie a una certa esuberanza, determinati aspetti caratteriali, di cui alcuni ne vado molto fiero, altri invece un po meno. Questo mi ha portato a maturare l'idea di mettere la mia persona al servizio degli altri attraverso la recitazione, così mi sono detto " guarda i difetti non ti mancano, i pregi almeno due o tre li possiedi, tutto sommato queste cose ti rendono umano, a questo punto tanto vale provare a manifestarli attraverso il gioco del teatro".

 Come nasce la sua passione per la recitazione?

Ho iniziato a recitare che ero ancora molto piccolo, già in prima elementare ricordo perfettamente le prime rappresentazioni che le maestre mi chiedevano di fare per intrattenere il pubblico formato dalle famiglie durante le feste organizzate, mi divertivo da morire perchè lo vedevo come un gioco alla quale prendevano tutti parte grazie a me, e quell'emozione continua ad essere tutt'ora il mantra che uso quando vado in scena.  



Come si passa da attore a musicista, lei scrive canzoni folk che si rifanno alla cultura irlandese e al Fantasy classico?

La musica è venuta nella più completa casualità, questo grazie ai miei anni di giochi di ruolo dal vivo con la mia vecchia associazione medievale. A forza di interpretare il ruolo del menestrello ho comiciato a scrive dei testi che si rifacevano ai poemi cavallereschi e alla letteratura fantastica (Tolkien sopratutto), ma almeno adesso non mi permetterei mai di definirmi un musicista visto che queste canzoni restano circoscritte nel campo dell'amatoriale.

  Quali sono gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?

 Quando scrivo canzoni l'artista da cui cerco (molto male) di ispirarmi è sicuramente il maestro Branduardi, per quanto riguarda la recitazione uno degli attori che ho molto a cuore è Gian Maria Volontè.



  Come attore quali sono i personaggi che ha portato in scena ed ha sentito più vicino alla sua sensibilità.

Ho sempre cercato di mantenere da questo punto di vista un determinato distacco da i personaggi che ho interpretato, anche quelli che ho amato particolarmente nel portarli in scena. Avere delle preferenze nelle cose che fai è una caratteristica tipica dell'ego, e si sa che l'ego se non è messo al servizio del personaggio diventa tossico nella riuscita dell'interpretazione, ragion per cui, in ogni personaggio ho cercato di plasmare una parte di me, allo scopo di creare un collegamento emotivo affinchè le persone capissero chi fosse davvero quel personaggio. Quindi mi viene difficile dire a quale personaggio ho sentito una sensibilità più affine rispetto ad un altro.

Nel 2019 comincia a lavorare con registi del calibro di Daniele Salvo e Marco Carniti, mettendo in scena spettacoli che sono andati in scena anche all'estero. Cosa ricorda di quel periodo.

 E' stato un periodo molto bello, visto che era la prima volta che lavoravo con grandi professionisti da cui avevo solo da imparare, poi entrambi sono registi di una competenza straordinaria, una visione del teatro che inevitabilmente ha finito col influenzare molte delle mie idee relative ad esse.     

Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della cinema e del teatro ai giovani artisti in un settore particolare e in perenne cambiamento e ormai assorbito dalla rete?

 Oggi il mondo del cinema e del teatro non sta dando le opportunità che dovrebbe. Purtroppo a causa del costante cambiamento risulta difficile creare abbastanza domande da poter coprire l'offerta, e servirebbe a mio parere maggiore collaborazione tra artisti e produttori per capire cosa vuole la gente, ma sopratutto di cosa ha bisogno la gente in ambito d'intrattenimento, e sapere come trasmetterglielo affinchè ci sia un ritorno che possa consentire un ulteriore investimento nel settore.



 Il suo rapporto con la città natale.

Palermo mi ha formato tanto, a livello umano è una città che è riuscita in qualche modo a darmi una consapevolezza sulla natura delle persone sia in positivo che in negativo. Noi siciliani siamo noti per un forte temperamento di spirito e voglia di rivalsa e per capirlo basta leggere la nostra storia dai Fenici ad oggi.

Nel 2022 conosce Antonio Mocciola con la quale ha iniziato un sodalizio che continua tutt'oggi, portando in scena opere come “Nel Ventre, voci al centro della terra” e Gloedens; Darkroom per laregia di Mauro Toscanelli. Come nasce questo sodalizio.

 Ci siamo conosciuti per caso a teatro, gli parlai di alcune idee che ancora oggi vorrei proporre, lui rimase molto colpito dalla cosa e abbiamo cominciato a collaborare sviluppando una bella affinità umana e poi artistica. Ho sempre ammirato il modo in cui lui scrive, riesce con la sua drammaturgia a restituire una certa eleganza in contesti drammatici che di elegante hanno ben poco, diciamo che recitare i testi di Antonio è come essere un senzatetto che si ritrova per un giorno a ricoprire il ruolo di dignitario di corte.

I suoi prossimi impegni.

Per i prossimi eventi, con Antonio porteremo una rivisitazione della vita di Yukio Mishima, autore a me molto caro, e che ha suscitato l'interesse di Antonio nel trattare argomenti delicati tra cui l'accettazione di se.

 

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