Un documento straordinario di denuncia delle demolizioni volute da Israele in alcuni villaggi della Cisgiordania
“Ho cominciato a filmare quando è iniziata la nostra fine”: su queste parole di Basel Adra compare la title card di No Other Land, il documentario più premiato della stagione cinematografica in corso. Diretto da un collettivo di quattro registi, lo stesso Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, due palestinesi e due israeliani, ha iniziato il suo percorso alla Berlinale 2024, dove lo scorso febbraio ha vinto sia il Panorama Audience Award sia il Berlinale Documentary Film Award.
Durante la cerimonia di premiazione a Berlino aveva stupito soprattutto la dura reazione dell’opinione pubblica tedesca (e non solo) al discorso di ringraziamento dei registi. Un discorso apertamente contro la violenza e gli attacchi in Palestina, ma soprattutto contro la condizione di apartheid che No Other Land già denuncia attraverso le sue immagini.
Di quel discorso vale la pena ricordare le parole di Yuval Abraham: “Siamo qui ora di fronte a voi, io e Basel, e abbiamo la stessa età . Io sono israeliano, Basel è palestinese. E tra due giorni torneremo in una terra dove non siamo considerati uguali. A differenza di Basel io non vivo sotto una legge militare. Viviamo a 30 minuti di distanza, ma io ho diritto di voto, Basel no. Sono libero di muovermi dove voglio in questa terra, mentre Basel, come milioni di palestinesi, è bloccato nella Cisgiordania occupata. Questa situazione di apartheid, questa ingiustizia deve finire”.
In queste parole risiede anche il messaggio, il senso e la genesi del documentario, in sala in Italia il 16 gennaio con Wanted Cinema.
No Other Land, stranieri nella propria terra –
Basel Adra è un avvocato, giornalista e regista palestinese di Masafer Yatta. È attivista e documentarista dall’età di 15 anni, impegnato nella lotta contro l’espulsione di massa della sua comunità da parte di Israele. Rachel Szor è una direttrice della fotografia, montatrice e regista israeliana di Gerusalemme. Hamdan Ballal è un fotografo, regista e contadino palestinese di Susya, e ha lavorato come ricercatore per diversi gruppi per i diritti umani contro l’occupazione. Yuval Abraham è un regista e giornalista investigativo israeliano di Gerusalemme.
Trama
Masafer Yatta è un agglomerato di venti villaggi al confine sud della Cisgiordania. In questa comunità , che si regge su un'economia di tipo agricolo, alcuni villaggi sono così antichi che conservano ancora alcune grotte, tuttora abitate. Purtroppo, perché le nuove case edificate vengono sistematicamente distrutte dalle ruspe. Il primo ricordo di Basel Adra, che qui è nato nel 1996, è l'arresto di suo padre, mentre protestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, che di quel territorio sostiene di aver diritto di fare zona di addestramento militare. Una violenza che va avanti da decenni, e che Basel e altri hanno iniziato a filmare autonomamente, a rischio della propria vita. Per mostrare al resto del mondo, tramite quelle testimonianze video strazianti e inequivocabili, l'ingiustizia e l'oppressione che continuano a subire. Anche Yuval Abraham, giornalista israeliano e amico di Basel, scrive delle demolizioni, sperando di attirare l'attenzione, dentro e fuori la sua nazione. Ma mentre gli israeliani possono muoversi liberamente, gli abitanti di Masafer Yatta non possono lasciare la Cisgiordania. "Non abbiamo un altro posto dove andare", dice una vicina di Basel, "soffriamo così perché è la nostra terra".
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