Luca Barbarossa si è confessato in un’intervista appassionatamente sulla sua vita e soprattutto sulla sua carrierae rivela che sono stati fondamentali gli incontri con Gianni Morandi, Lucio Dalla e Antonello Venditti.
Luca Barbarossa si confessa
Luca Barbarossa si è confessato in un’intervista a cuore aperto al Corriere della Sera, : “Io volevo cantare “Cuore d’acciaio, più impegnato. Furono Morandi e Dalla a dirmi: ”Devi toglierti la puzza sotto al naso””. E su Roma Spogliata: “Ho vissuto gli anni di piombo, ho visto persone morire durante le manifestazioni, lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, sulla schiena dei miei amici. Io li ho schivati per un pelo. La città era fuoco e fiamme. Antonello, invece, parlava di Roma come in un sonetto dell’800: il cupolone, la santità , la maestà , la carrozzella. Ho capito dopo che quella canzone andava oltre la Storia, era una dichiarazione d’amore. Pensavo che Venditti, ascoltando Roma spogliata, avrebbe stanato la mia rabbia. Invece è entrato in studio mentre la incidevo. Ha detto: “Bella, posso suonare il pianoforte?”. Io, un verme, in un attimo ero diventato un suo grande fan”.
Dal 2010 Luca Barbarossa è in radio e fra gli incontri più sorprendenti ha ricordato quello con Lucio Dalla: “In radio si viene gratis. Lucio era un gigante. Il manager avrebbe potuto dire: “Canta un solo pezzo e lo paghi”. Invece Lucio si è seduto, la sigaretta accesa, ha chiesto: “Cosa volete che canti, Caruso?”. Eravamo increduli. Tornò spesso. Non faceva questo mestiere per soldi, ma perché gli dava gioia. Era un jazzista. Un musicista ha istinto, passione e se la tira meno di tanti altri”.
Le difficoltà economiche del cantautore
Barbarossa racconta anche le difficoltà economiche incontrate: “Ero entrato in questa casa e dovevo pagare l’affitto: 365mila lire al mese. All’inizio tutto ok. Poi ho cominciato ad avere problemi con la mia casa discografica, la Fonit Cetra, il mio primo album non era andato bene, non avevo continuità …Sono stati anni difficili, mi sono rimesso a suonare nei locali, avevo quel briciolo di nome che mi permetteva di non fare piano bar. Non arrivavo a fine mese. Per farmi abbassare l’affitto ho ridato indietro una stanza alla proprietaria dell’appartamento. FECI IL CAMERIERE PER VENDITTI, DALLA E MORANDI MI DISSERO DI TOGLIERE LA PUZZA SOTTO IL NASO. PER VECCHIONI ERO TROPPO BELLO PER ESSERE ANCHE BRAVO. A UN MIO CONCERTO SI PRESENTÃ’ MARADONA, A NAPOLI, NELL’ANNO DELLO SCUDETTO DEL 1987, LO NASCONDEMMO DIETRO LE CASSE, IN MODO CHE NESSUNO POTESSE VEDERLO. SOLO ALLA FINE LO CHIAMAI SUL PALCO A DUETTARE CON ME: UNA FOLLIA COLLETTIVA" – "LA CANZONE 'VIA MARGUTTA'? IN UNA SOFFITTA DI QUELLA STRADA MIO NONNO NASCOSE DURANTE LA GUERRA UN BAMBINO EBREO, SALVANDOGLI LA VITA" -
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