Legami familiari che vanno oltre la semplice definizione di parentela biologica. Storia della mia famiglia – nuova serie Netflix disponibile da oggi – parla di questo, distinguendosi nel vasto panorama della serialità italiana.
La serie – composta da 6 episodi – segue Fausto (Eduardo Scarpetta), un uomo giovane ma segnato dalla malattia, che trascorre il suo ultimo giorno di vita con un solo pensiero: il futuro dei suoi due figli, Libero ed Ercole. Sapendo di non poter contare sulla loro madre, Sarah (Gaia Weiss), Fausto affida i bambini alle quattro persone più importanti della sua vita: la madre Lucia (Vanessa Scalera), il fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo) e i suoi amici più cari, Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo). Un gruppo eterogeneo e imperfetto, che si trova improvvisamente a dover diventare una famiglia per il bene dei bambini, affrontando limiti, paure e responsabilità .
L’elemento narrativo più efficace di Storia della mia famiglia è la sua costruzione su due piani temporali: il presente, in cui i “fantastici quattro” si trovano alle prese con il nuovo assetto familiare, e il passato, che attraverso i flashback ci svela la storia di Fausto, il suo amore per Sarah e i legami che lo hanno definito come uomo e padre. Questo intreccio temporale permette allo spettatore di affezionarsi ai personaggi, comprendendone meglio fragilità e motivazioni.
La recensione
Uno degli aspetti più apprezzabili della serie è la capacità di mescolare dramma e ironia, soprattutto nei primi episodi. L’umorismo rende la narrazione più leggera senza sminuire il peso emotivo delle situazioni. Tuttavia, con il progredire della storia, la componente comica tende a svanire, lasciando il posto a un tono più cupo e malinconico. Se da un lato questo è comprensibile, dato il tema centrale del lutto e della riorganizzazione familiare, dall’altro la perdita di leggerezza rischia di appesantire il racconto, privandolo di quel contrasto emotivo che lo aveva reso inizialmente così efficace.
Dal punto di vista narrativo, Storia della mia famiglia non offre soluzioni particolarmente originali: la struttura è piuttosto convenzionale e alcuni passaggi della trama risultano prevedibili. Inoltre, alcune situazioni – in particolare nei momenti più drammatici – sfiorano il limite della verosimiglianza, rischiando di sembrare forzate. Tuttavia, ciò che la serie perde in innovazione, lo guadagna in autenticità e intensità emotiva.
Commenti
Posta un commento