I campioni d’incassi saranno pure uomini (Genovese, Sorrentino, Ozpetek), ma c’è un fermento nella cinematografia femminile che il cinema italiano non dovrebbe ignorare. Inutile forse ricordare il successo di C’è ancora domani che, dopo aver conquistato il mercato internazionale occidentale, è sbarcato in Cina riscuotendo un risultato senza precedenti. Con Vermiglio, gran premio della giuria a Venezia, Maura Del Pero è arrivata a un passo dalla nomination all’Oscar e il film più visto della scorsa stagione, Il ragazzo con i pantaloni rosa, è stato diretto dalla giovane e talentuosa Margherita Ferri.
Auspichiamo che molte scolaresche andranno a vedere anche La vita da grandi di Greta Scarano, al cinema il 3 aprile distribuito da 01 Distribution, ma questo non solo è un film più adulto sia per l’argomento sia per la storia che racconta, ma è anche un film ambizioso, pensato per il pubblico di ogni età. Verrà proposto come un film sull’autismo ed è in parte vero, perché di autismo si parla, ma La vita da grandi appartiene al genere coming of age, ovvero un film su come si diventa, appunto, adulti.
Trama
Irene sta costruendo una vita regolare a Roma, quando è costretta a tornare a Rimini, la sua città natale per prendersi cura di Omar, suo fratello autistico di 4o anni. Scoprirà che Omar ha idee chiare sul suo futuro: non vuole in nessun modo vivere con lei una volta che i genitori non ci saranno più. Convince Irene a tenere per lui un corso intensivo di adultità che gli permetta di essere autonomo, ma soprattutto di realizzare i suoi sogni, come partecipare al Talent che lo renderà un cantante famoso
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