Rita Pavone, punk come artista, racconta la sua vita e i suoi punti di vista: "Le cantanti? Si arrendono alle canzoncine". I discografici? "Non creano artisti". Con Gemma e le altre era troppo avanti, ma a 80 anni "canto ancora da Dio.
HA VENDUTO CIRCA 50 MILIONI DI DISCHI IN TUTTO IL MONDO, POTEVA FARE DI PIU'. A UN GIORNO DA PECORA HA DETTO: "ELLY SCHLEIN? "HO DIFFICOLTÀ A CAPIRLA, PREFERIREI UN LINGUAGGIO PIÙ SEMPLICE" - "PALMIRO TOGLIATTI ERA UN MIO GRANDE FAN, MI VOLEVA MOLTO BENE, VENNE AD UN MIO CONCERTO .”
Poi esce fuori la donna scrittirce e biografa con Storie di donne. Deluse e vittime di se stesse oppure ferite, ma capaci di voltare pagina e ricominciare daccapo. All’universo più complesso e composito del Pianeta Rita Pavone ha dedicato il suo Gemma e le altre, donne ferme, donne che camminano, edito da La Nave di Teseo. "Un libro – esordisce – nato da un omonimo album del 1989, rimasterizzato di recente, dove avevo messo in musica vicende femminili, cariche di inquietudine, felicità , dolore e rabbia.
Tra tradimenti e rivincite affioravano anche racconti di amori ’diversi’, considerati all’epoca socialmente inammissibili". Una prova di scrittura, pienamente riuscita, affrontata con elevatissimo senso di responsabilità . "Quando un’intellettuale del calibro di Elisabetta Sgarbi mi ha proposto di dare forma letteraria alle storie cantate nel disco – sottolinea la poliedrica artista – mi sono chiesta ’Sarò capace?’ Anni fa scrissi un’autobiografia, ma fu più semplice perché parlavo di me stessa. Con Gemma e le altre ho affrontato invece un processo creativo, piuttosto impegnativo".
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