Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere
Info
0823799612
Martedì 29 e mercoledì 30 aprile, ore 21.00
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Giovedì 1 maggio, ore 20.30
Teatro
Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Venerdì 2 maggio, ore 20.45
Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli
Info
3247879696
Sabato 3 maggio,
ore 20.45
Teatro
Diana
presenta
Massimiliano Gallo in
Malinconico
Moderatamente
felice
di Diego De Silva e Massimiliano Gallo
con
Biagio Musella
Eleonora Russo, Diego D’Elia
Greta Esposito, Manuel Mazia
scene Luigi Ferrigno, costumi Eleonora Rella
disegno luci Alessandro Di Giovanni
canzoni originali di Joe Barbieri
regia Massimiliano Gallo
Questo
progetto teatrale nasce dall’idea di portare sulla viva scena del palco la voce
(e il corpo) narrante di un personaggio letterario, e successivamente
televisivo, che negli anni ha conquistato un vasto pubblico di lettori e di
spettatori.
Vincenzo
Malinconico, l’avvocato d’insuccesso dalla carriera sgangherata e dalla vita
sentimentale instabile (e forse proprio per questo gradita a un pubblico che
non ama identificarsi con i vincenti, in fondo prevedibili e noiosi), affida il
racconto delle sue storie – ma soprattutto del suo inciampare nelle
complicazioni della vita comuni a noi tutti – alla macchina attoriale di un
interprete capace come pochi di assimilare e rendere l’intima essenza di un
personaggio letterario.
Massimiliano
Gallo, già noto al grande pubblico per la sua attitudine ad attraversare
cinema, teatro e televisione con una versatilità figlia di una lunga gavetta,
fin dall’esordio della serie prodotta e trasmessa dalla prima rete televisiva
nazionale ha incarnato con un senso dell’umorismo geneticamente napoletano
l’attitudine filosofica e rigorosamente autodidatta di Malinconico, coniugando
con leggerezza e musicalità l’indole al tempo stesso riflessiva e astratta, disorientata e
confusa, adulta e infantile, di un uomo alle prese con le difficoltà del
vivere, che con un senso del ricolo costantemente acceso sulla realtà (e
soprattutto su se stesso) lotta col disagio di non sentirsi a suo agio nei
ruoli che la vita gli assegna.
Perché
non è facile sentirsi all’altezza dei vari compiti a cui le giornate ci
chiamano, interpellandoci di volta in volta in veste di lavoratori,
professionisti, genitori, coniugi, amanti, amici: le tante, complesse categorie
della vita in cui dobbiamo reinventarci ogni volta, sottoponendoci a quegli
esami del nostro stare al mondo che, come ci ha insegnato un maestro del
teatro, non finiscono mai.
Il
nostro spettacolo vedrà in scena, nella pienezza delle sue attitudini
d’interprete, il solo Vincenzo Malinconico, che si abbandonerà , con il suo
flusso narrante rimuginatorio, filosofico, irresistibilmente comico ma sempre
votato alla riflessione (perché per far ridere davvero bisogna convincere, cioè
parlare all’intelligenza dell’altro), a un lungo, confidenziale monologo con il
pubblico, raccontandosi tematicamente.
Lo
spettacolo si svolgerà su tre tronconi: professione, sentimenti, famiglia, i
tre grandi campi di gioco su cui si svolge la partita della vita di noi tutti.
Uno
spettacolo essenziale e coinvolgente dove letteratura e teatro s’incontrano, e
che darà modo al pubblico di ritrovare, nella causticità fisica del
palcoscenico, un personaggio dalla vita sgangherata e irrisolta che ci fa più
ridere proprio quando la scopriamo improvvisamente simile alla nostra.
Nota del
protagonista/regista
Quello
di Vincenzo Malinconico è un progetto a cui sono particolarmente legato
e che ho voluto fortemente. Malinconico l’ho amato, ascoltato; ci siamo fidati
uno dell’altro, e finalmente l’ho indossato e vissuto.
È
dunque un passaggio naturale portarlo in scena, grazie alla penna sopraffina di
Diego De Silva e al mio senso dello spettacolo, dandogli corpo e anima. Ora c’è
da cucirgli un abito in cui stia comodo.
Una
scena funzionale, un amico immaginario e cinque attori che gli faranno
compagnia. In video, gli interventi dei suoi amici, dei suoi amori, del suo
complicatissimo mondo. Sarà una regia amorevole, la mia, sperando di farvi
conoscere Vincenzo per come io lo conosco.
Massimiliano Gallo
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