David di Donatello, trionfa Vermiglio di Maura Delpero. Germano miglior attore e Insolia miglior attrice
Francesco Di Leva migliore attore non protagonista, Valeria Bruni Tedeschi migliore attrice non protagonista
David di Donatello 2025, edizione numero 70. Cifra tonda come sottolinea Elena Sofia Ricci e Mika, conduttori improvvisati, si scoprirà nell’arco dei primi tre minuti che saranno un disatro. Una serata come quella dei David vive da sempre una sorta di consapevole trascuratezza da parte di autori seri e convinti. Su Rai 1 la diretta di mercoledì 7 maggio inizia alle 22 e finirà morente all’1.45.
Una pessima Elena Sofia Ricci che non sapeva leggere neanche il gobbo e il menestrello Mika provano a dare il meglio. Tenera coppia scoppiata che nello sguardo e nelle movenze sminuiscono l' evento nel leggendario Teatro 5 di Cinecittà , il più amato da Fellini.
Perché i David di Donatello sono il riconoscimento del valore artistico, innanzitutto un momento di celebrazione dell’industria nei confronti di se stessa. Tra uno spot di Cinecittà e Ministero della cultura, si intrecciano le luci di sorrisi e discorsi di circostanza, unti di vuoto assoluto
Un Cinema in crisi
Nello stesso pomeriggio del 7 maggio, a Cinecittà si teneva il sit-in di protesta del collettivo artistico, comitato indipendente di lavoratrici e lavoratori del settore cinema e audiovisivo che chiedeva di non ignorare la crisi del cinema italiano, bloccato dal congelamento dei finanziamenti pubblici.
Collettivo che aveva anche inviato una lettera sottoscritta da duemila firme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del consueto invito al Quirinale dei candidati ai David. Cerimonia in cui Geppi Cucciarida vera padrona di casa , con la sua solita schietta naturalezza, prende bonariamente per il naso il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che a sua volta non perde occasione per glissare sulla paralisi dell’industria reale, afflitta da un blocco degli investimenti che oggi sta lasciando a casa circa il 70% dei lavoratori. Tranquilli, va tutto bene.
Tornando alla serata un ritmo insostenibile e il volo delle telecamere su personaggi sconosciuti, la diffusa sensazione di mediocre. Capace di sciupare in un culmine di dilettantismo persino il capitale glamour della coppia Timothée Chalamet – Kylie Jenner, presenti in sala alla loro prima uscita ufficiale insieme e che regala la prima crepa sul volto imbellettato della serata. “Non vedo Luca Guadagnino qui in platea” dice Chalamet nel ritirare il suo David Speciale, sintesi perfetta dello stato di dissonanza interna a un’industria che non sa riconoscere e coccolare i suoi maestri contemporanei.
Poi arriva Pupi Avati: “L’iniziativa di Cinema Revolution è carina, ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più” dice il regista bolognese punzecchiando Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla cultura seduta in prima fila. “La serata dei David è organizzata benissimo, ma non assomiglia al cinema italiano. Qui c’è l’opulenza, mentre nel cinema italiano ci sono società , soprattutto quelle più piccole, che stanno facendo una fatica enorme”. Poi chiude: “La cosa più bella che potrebbe accadere è che la Schlein telefona alla Meloni: Giorgia, sono Elly. Non potremmo vederci mezz’ora con Giorgetti e parlare un attimo del cinema italiano?”
Poi arriva Elio Germano, notoriamente in prima linea nelle battaglie politiche e di categoria. Vincitore del David di Donatello al Miglior attore protagonista per Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, l'attore impugna l’altro enorme elefante nella stanza. “Volevamo raccontare tanto del nostro Paese” inizia Germano, alla sua sesta statuetta. “Una storia che non si conosce di tutte le persone, uomini e donne, che hanno ottenuto conquiste democratiche lottando con i loro corpi, volti, senza avere paura di niente e nessuno. Gli dobbiamo tanto perché questa nostra democrazia viene dalle battaglie del movimento operaio, studentesco, femminista”. E conclude: “Tutte le persone devono essere degne allo stesso modo. Una persona povera deve avere la stessa dignità di una persona ricca, un nero la stessa dignità di un bianco, una donna la stessa dignità di un uomo, un italiano la stessa di un straniero. E permettetemi di dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano”.
Ecco tutti i vincitori della serata di premiazione al teatro 5 di Cinecittà dei David di Donatello 2025.
MIGLIOR FILM: VERMIGLIO di Maura DELPERO
MIGLIORE REGIA: VERMIGLIO di Maura DELPERO
MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA: GLORIA! di Margherita VICARIO
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE: VERMIGLIO di Maura DELPERO
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: L'ARTE DELLA GIOIA di Valeria GOLINO - Francesca MARCIANO - Valia SANTELLA - Luca INFASCELLI - Stefano SARDO
MIGLIORE PRODUTTORE: VERMIGLIO di Francesca ANDREOLI, Leonardo GUERRA SERÀGNOLI, Santiago FONDEVILA SANCET, Maura DELPERO per Cinedora, con Rai Cinema - in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia), Versus (coproduzione con il Belgio).
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA: Tecla INSOLIA per L'ARTE DELLA GIOIA
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA: Elio Germano per BERLINGUER - LA GRANDE AMBIZIONE
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA: Valeria Bruni Tedeschi per L'ARTE DELLA GIOIA
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA: Francesco DI LEVA per FAMILIA
MIGLIOR CASTING: VERMIGLIO - Stefania RODÀ - Maurilio MANGANO
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA: VERMIGLIO - Mikhail KRICHMAN
MIGLIORE COMPOSITORE: GLORIA! - Margherita VICARIO - Davide PAVANELLO
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE: GLORIA! Musica di: Margherita VICARIO - Davide PAVANELLO - Edwyn Clark ROBERTS - Andrea BONOMO - Gianluigi FAZIO Testi di: Margherita VICARIO - Davide PAVANELLO - Edwyn Clark ROBERTS - Andrea BONOMO - Gianluigi FAZIO Interpretata da: Margherita VICARIO
MIGLIORE SCENOGRAFIA: LE DÉLUGE - GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA - Scenografia: Tonino ZERA Arredamento: Carlotta DESMANN - Maria Grazia SCHIRRIPA
MIGLIORI COSTUMI: LE DÉLUGE - GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA - Massimo CANTINI PARRINI
MIGLIOR TRUCCO - LE DÉLUGE - GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA Trucco: Alessandra VITA Trucco prostetico o special make-up: Valentina VISINTIN
MIGLIOR ACCONCIATURA: LE DÉLUGE - GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA Aldo SIGNORETTI - Domingo SANTORO
MIGLIOR MONTAGGIO: BERLINGUER - LA GRANDE AMBIZIONE - Jacopo QUADRI
MIGLIORE SUONO: VERMIGLIO - Presa diretta: Dana FARZANEHPOUR
Montaggio del suono: Hervé GUYADER Creazione suoni: Hervé GUYADER Mix: Emmanuel DE BOISSIEU
MIGLIORI EFFETTI VISIVI VFX: NAPOLI - NEW YORK - Supervisore VFX: Victor PEREZ
MIGLIOR DOCUMENTARIO: LIRICA UCRAINA - Francesca MANNOCCHI
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: DOMENICA SERA - Matteo TORTONE
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE: ANORA - Sean BAKER DAVID GIOVANI: NAPOLI - NEW YORK - Gabriele SALVATORES
DAVID DELLO SPETTATORE: DIAMANTI - Ferzan ÖZPETEK
DAVID ALLA CARRIERA: Pupi AVATI
DAVID SPECIALE: Ornella MUTI - Timothée CHALAMET
PREMIO CINECITTA' DAVID 70: Giuseppe TORNATORE
La lunga ombra del Conclave ha segnato inevitabilmente la presentazione dei candidati al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una Geppi Cucciari incontenibile augura prima il soglio Papale a Mattarella e scherza poi con il ministro della cultura Giuli sull'incomprensibilità dei suoi discorsi. "Possono essere addirittura ascoltati al contrario come un disco dei Black Sabbath e a volte migliorano" dice rivolta al ministro.
Al Quirinale intanto Mattarella cita 'Roma Città aperta' e il valore identitario per la nostra cultura del cinema che è "un comparto che ha un peso importante, e crescente, nell'economia nazionale. Anche per questo, mentre apprezziamo il fiorire di nuove opere - il Premio David nasce proprio per questo, per incoraggiare il dinamismo della produzione italiana - dobbiamo anche riflettere sui problemi aperti, individuare i punti critici del sistema e trovare soluzioni che possano aiutare il cinema a superare le proprie difficoltà ".
Mentre Giuli, per la prima volta alla cerimonia, ha sottolineato nel suo discorso che il sistema cinema "ha bisogno di essere riconfigurato, come da richiesta proveniente dal settore stesso, e che trova in noi ascolto ma anche fermezza nel misurare la regolarità di ogni procedura, la tempestività e la trasparenza di ogni erogazione di incentivi e di qualsiasi forma di incoraggiamento non soltanto economico. Abbiamo messo a disposizione una squadra di 30 tecnici dedicati ad accelerare il processo di erogazione basato sui diritti acquisiti da coloro che hanno ottenuto il riconoscimento degli incentivi e ci stiamo dotando di risorse ulteriori per dare le risposte più tempestive, perché quella tra il ministero della Cultura e il cinema non che essere una storia d'intesa e d'amore".
È UN FILO ECCESSIVA QUESTA VITTORIA SENZA PRIGIONIERI DI “VERMIGLIO”, DI “L’ARTE DELLA GIOIA” E DI “GLORIA!”, COME FOSSE DAVVERO UN CINEMA RINNOVATO TUTTO DALLA PARTE DELLE DONNE E DEI LORO DIRITTI, E SAPPIAMO CHE NON È COSÃŒ - DICIAMO CHE CAPITA, MA NON CI DÀ CERTO UN QUADRO DELLA SITUAZIONE DEL CINEMA ITALIANO E DEI SUOI PROBLEMI, A COMINCIARE DAL RAPPORTO DELLA NOSTRA INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA CON UN POTERE POLITICO, MELONIANO, E TELEVISIVO, TELEMELONI, CHE NON LA CAPISCE, NON LA VUOLE CAPIRE E LA STA DISTRUGGENDO...
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